Anno 1981: Altro giro, altro trionfo nel segno di "Cantucky"

Anno 1981: Altro giro, altro trionfo nel segno di "Cantucky"

Dalla gioia si sprofonda di nuovo in un'annata anonima. Il 1981, specialmente per la Nazionale, probabilmente poteva prospettarsi in maniera diversa, soprattutto dopo lo storico argento Olimpico dell'anno prima. Eppure gli azzurri, agli Europei in Cecoslovacchia, non vanno oltre il quinto posto pagando a caro prezzo le sconfitte nel girone di qualificazione contro la “solita” Jugoslavia e, stavolta, anche contro l'Unione Sovietica. Anche nelle competizioni continentali per club, le cose non sembrano andare meglio, anzi.

In Coppa Campioni la Virtus Bologna si ferma a un passo dal titolo, cedendo soltanto nell'ultimo atto e nelle battute finali contro il Maccabi Tel Aviv: un 80-79 che lascia molto amaro in bocca a Villalta, Bonamico, Caglieris e compagni e che, alla fine, forse sa un po' di beffa.

La stessa sensazione provata, purtroppo, anche dalla Reyer Venezia. Gli orogranata, dopo aver conquistato la prima finale europea della propria storia, vengono superati nella partita per l'assegnazione della Coppa Korac dalla Joventut Badalona. Il 105-104 finale testimonia un'autentica beffa per i lagunari, a lungo in vantaggio e sconfitti soltanto dopo un tempo supplementare.

Anche in un'annata che sembra quasi del tutto storta, c'è chi invece esulta. È la Squibb Cantù che, oltre a centrare il suo terzo Scudetto della storia, torna ad alzare al cielo la Coppa delle Coppe, la quarta da mettere in bacheca, confermando la propria tradizione in Europa (ottavo successo in nove anni). Un trionfo che fa da preludio a qualcosa di ancora più grande che sta per arrivare e che consacra definitivamente tra le migliori di sempre la cittadina immersa nella pace delle colline brianzole.

Un doppio successo che arriva battendo, in Italia, i campioni in carica della Sinudyne Bologna e, in Coppa delle Coppe, i rivali storici del Barcellona, dopo aver messo fine, in semifinale, alla striscia vincente di Varese, sempre all'ultimo atto della coppa cui partecipava dal 1967. Eroi, nemmeno a dirlo, sono le bandiere che ancora oggi i canturini portano nel cuore: Pierluigi Marzorati, Beppe Bosa, Antonello Riva, gli strangers Flowers e Boswell, senza dimenticare un protagonista assoluto come Renzo Bariviera.

Lungo nato nella provincia di Treviso, Bariviera è uno dei giocatori più vincenti del panorama italiano: nelle sue esperienze tra Milano e Cantù, infatti, ha collezionato quattro Scudetti, altrettante Coppe delle Coppe, una Coppa Italia, una Coppa Korac, due Coppe dei Campioni e la ciliegina dell'Intercontinentale del 1982 proprio in Brianza. Una squadra eccezionale che, però, poteva contare su due pilastri, in panchina e dietro la scrivania, come Valerio Bianchini e il compianto Aldo Allievi.

Passato alla storia per i successi, ma anche per il dualismo con Dan Peterson nella successiva sfida totale tra due metropoli come Milano e la “sua” Roma, il “Vate” è uno dei pochi allenatori a poter vantare tre titoli italiani in altrettante città diverse (Cantù, appunto, Roma e Pesaro). Inserito nella Hall of Fame del basket italiano nel 2013, nel suo palmares vanta anche due Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Intercontinentale e, a distanza di oltre quindici anni dall'ultimo successo, anche una Coppa Italia, nel 1998, con la Fortitudo Bologna. Tante leggende, insomma, anche se il vero artefice di tutti questi successi è Aldo Allievi. Diventato presidente e proprietario unico nel 1969, il “sciur Aldo”, come veniva chiamato da quelle parti, ha creato in tutto e per tutto il modello “Cantucky”, portando tutti i migliori giovani a giocare al Pianella e dando il là alla lunga serie di vittorie dei brianzoli. Insomma, un anno in chiaro-scuro ma con le sue sorprese e soddisfazioni.

I successi storici, almeno per i club, infatti, non finiscono qui: con le squadre in rosa ancora a secco a livello di acuti europei, la scena, in Italia, se la prende tutta la Pagnossin Treviso, conquistando il suo unico tricolore femminile. Spinta dalla “Heidi” della Marca, Bianca Rossi, la formazione trevigiana è artefice di un successo mai più replicato, nemmeno quando si è trasferita a Milano per inseguire il sogno di un'affermazione europea. Per il Veneto in rosa (e per la Treviso cestistica in generale) è solo la prima pagina di una storia da assolute protagoniste mondiali.

 

  • Personaggio dell'anno

    Aldo Allievi

  • Allenatore dell'anno

    Valerio Bianchini

  • Atleta dell'anno

    Renzo Bariviera

 

  • Nazionale Italiana maschile

    Europei, 5° posto

  • Scudetto maschile

    Squibb Cantù

  • Coppa Italia maschile

    non disputata

  • Supercoppa maschile

    non disputata

  • Coppa Campioni maschile

    Maccabi Tel Aviv

  • Coppa delle Coppe

    Squibb Cantù

  • Coppa Korac

    Joventut Badalona

  • Promosse in Serie A1 maschile

    Carrera Venezia, Superga Mestre,
    Liberty Treviso, Pallacanestro Brindisi

  • Promosse in Serie A2 maschile

    Libertas Livorno e Napoli Basket

 

  • Nazionale Italiana femminile

    Europei, 7° posto

  • Scudetto femminile

    Pagnossin Treviso

  • Coppa Italia femminile

    non disputata

  • Supercoppa femminile

    non disputata

  • Coppa Campioni femminile

    Daugawa Riga

  • Coppa Ronchetti

    Spartak Mosca

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Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 22-23

Redazione Superbasket

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