Anno 1982: Milano torna padrona, Cantù si riprende l'Europa

Anno 1982: Milano torna padrona, Cantù si riprende l'Europa

Il ritorno di Milano nell'anno della consacrazione europea di Cantù. Se l'Italia, a livello di Nazionale, non riesce a raccogliere i frutti di una generazione d'oro a causa della mancata qualificazione al Mondiale di Colombia, vede però i propri club continuare il dominio in Europa con la Coppa dei Campioni conquistata da Cantù e saluta il ritorno alla vittoria dell'Olimpia targata Billy.

Ma andiamo per gradi. Dopo dieci anni di attesa, Milano riesce finalmente a cucirsi addosso quella seconda stella inseguita a lungo. Lo fa dopo un'estate segnata da uno dei più grandi colpi della storia del basket nostrano (e, in un certo senso, uno dei maggiori “tradimenti” vista la rivalità) come l'acquisto, da Varese, di Dino Meneghin che va a rimpolpare le fila di una squadra già di per sé molto forte con John Giannelli e Mike D'Antoni come stelle assolute. Ma questo successo è ancor più significativo perché fa da spartiacque fra due epoche per le “Scarpette Rosse”, quella appena iniziata sotto la presidenza Gabetti e quella precedente gestita da Adolfo Bogoncelli.

Dopo l'esperienza con Cantù, Gianmario, personaggio dell'anno per Superbasket, inizia un percorso di grandi trionfi: cinque Scudetti, due Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa Korac, due edizioni della Coppa Italia, senza dimenticare poi il Grande Slam del 1987. Nel 1982, appunto, il primo campionato vinto, seppur con qualche difficoltà. Da terza classificata, infatti, l'Olimpia vince la semifinale, contro Torino, e la finale, contro la Scavolini Pesaro, dovendo ribaltare il fattore campo: proprio con i marchigiani, vanno in scena due, feroci, battaglie che vedono, alla fine, esplodere di gioia una Milano in trepidante attesa da anni.  

E i campioni d'Italia in carica? La Squibb Cantù non supera i quarti di finale cedendo subito alla Sinudyne Bologna, ma per i brianzoli le soddisfazioni sono altre. Nella primavera del 1982, a Colonia (un posto che, negli anni a venire, regalerà altre soddisfazioni all'Italia), la formazione di Valerio Bianchini sconfigge 86-80 il Maccabi Tel Aviv, simbolo di Israele e squadra di un Paese intero. Gli eroi sono gli stessi del double dell'anno prima ma con l'innesto di un certo CJ Kupec, pedina fondamentale nello scacchiere biancazzurro.

Per Marzorati, personaggio assoluto di quest'anno come degli ultimi due lustri, uno dei punti più alti di una carriera incredibile: due Scudetti, due Coppe dei Campioni e Intercontinentali, quattro Coppe Korac e altrettante Coppe delle Coppe, senza dimenticare l'argento di Mosca e l'oro europeo in Francia nel 1983. A Cantù il “Pierlo” è un'istituzione: 693 partite tutte con la stessa maglia, 8659 punti ma soprattutto il vanto di essere l'unico giocatore ad aver giocato per cinque decenni consecutivi visto che, nel 2006, per festeggiare i 70 anni del club, ha disputato due minuti nell'esordio in campionato dell'allora Tisettanta. Inutile dire che, tra i tanti riconoscimenti individuali, dal 2007 è nella Hall of Fame Fiba e in quella italiana.  

In quella stagione furono poi tante le promozioni dalla A2: Gorizia, Fabriano, Livorno, Trieste e soprattutto la Cidneo Brescia di Riccardo Sales, allenatore dell'anno per Superbasket. Nato a Milano, ma trevigiano di adozione, il Barone è una figura storica del panorama cestistico italiano. Pur senza grandi acuti a livello di trofei, Sales vanta quattro promozioni in palmares, il doppio salto dalla B alla A1 con Gorizia tra 1975 e 1976, oltre a quelle con Treviso nel 1987 e, appunto, quella con Brescia. Dopo tanti anni con i club, il Barone, nel 1994, accetta l'offerta di allenare la Nazionale femminile guidandola a uno storico argento europeo nel 1995 e all'ottavo posto alle successive Olimpiadi di Atlanta. Stroncato prematuramente da un melanoma, negli ultimi anni era tornato nella marca trevigiana per occuparsi del settore giovanile dei biancoverdi.  

Infine, anche nel femminile, siamo all'inizio di un grande ciclo. Perché se si parla del 1982 non si può non ricordare il primo scudetto in rosa della Zolu Vicenza. Dodici anni dopo, battendo Torino, le venete guidate dalle “solite” Gorlin e Sandon e con due giovani Pollini e Fullin, tornano sul tetto d'Italia, un successo che è soltanto il preludio a un domino totale, in Patria come in Europa.      

 

  • Personaggio dell'anno

    Gianmario Gabetti   

  • Allenatore dell'anno

    Riccardo Sales   

  • Atleta dell'anno

    Pierluigi Marzorati   

 

  • Nazionale Italiana maschile

    Non ha partecipato a manifestazioni   

  • Scudetto maschile

    Billy Milano   

  • Coppa Italia maschile

    non disputata   

  • Supercoppa maschile

    non disputata   

  • Coppa Campioni maschile

    Squibb Cantù   

  • Coppa delle Coppe

    Cibona Zagabria   

  • Coppa Korac

    CSP Limoges

 

  • Promosse in Serie A1 maschile

    Cidneo Brescia, San Benedetto Gorizia,
    Honky Fabriano, Libertas Livorno e
    Oece Trieste   

  • Promosse in Serie A2 maschile

    Sav Bergamo, Malaguti Ferrara,
    Cantine Riunite Reggio Emilia,
    Italcable Perugia, Basket Roseto
    e Kennedy Firenze

 

  • Nazionale Italiana femminile

    Non ha partecipato a manifestazioni   

  • Scudetto femminile

    Zolu Vicenza   

  • Coppa Italia femminile

    non disputata   

  • Supercoppa femminile

    non disputata   

  • Coppa Campioni femminile

    Daugawa Riga   

  • Coppa Ronchetti

    Spartak Mosca   

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Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 24-25  

Redazione Superbasket

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