Serata da dimenticare per l'Olimpia ad Atene: il Panathinaikos stravince 103-74
Fonte: olimpiamilano.com
L’attacco del Panathinaikos è uno tsunami che si abbatte sull’Olimpia fin dall’inizio e chiude la sua striscia vincente a quota sei dopo una galoppata da 103-74. Kendrick Nunn, al rientro dopo un turno di squalifica, si presenta con sette triple su otto nel primo quarto. L’Olimpia va al tappeto, non riesce a fermare i campioni d’Europa né vicino al canestro né sul perimetro, concede percentuali altisonanti e questa volta l’attacco non interviene in soccorso della squadra. In parte è una serata negativa al tiro, in parte la fisicità delle guardie del Panathinaikos spinge il gioco di Milano sempre troppo lontano dal canestro, in affanno. L’Olimpia ha avuto un paio di sussulti, in generale ha giocato in modo accettabile i due quarti centrali in cui – per quel che vale in una gara segnata già nel primo periodo – ha avuto un parziale lievemente favorevole. Ma alla fine è stata la partita temuta: i campioni in carica si sono presentati con il loro volto migliore perché erano una squadra ferita dalle ultime partite e con una superstar fortemente determinata. Hanno aggredito l’Olimpia, l’hanno mandata al tappeto e non è stato possibile rialzarsi. Venerdì si torna in campo contro il Bayern all’Unipol Forum.
IL PRIMO QUARTO – Il Panathinaikos parte con la faccia dei giorni migliori. Attacca la difesa dell’Olimpia dentro l’area usando la sua superiorità fisica. Poi Nunn si mette in moto con una tripla mentre Milano gioca male i i primi due possessi e scivola sotto 7-0. Coach Messina deve spendere il primo time-out ma non cambia nulla, perché la squadra affretta tiri da fuori che non entrano e subisce la lucidità offensiva avversaria. Sul 14-0, deve arrivare un secondo time-out. Ma lo show di Kendrick Nunn non si ferma. Coach Ataman usa lo stesso quintetto per otto minuti perché funziona tutto. Nunn centra le prime tre triple, ne sbaglia una e ne mette altre tre. Il suo è un vero colpo da k.o., Segna sette triple e chiude il primo periodo con 21 punti e l’Olimpia, che tocca il meno 26, chiude sotto 38-15. Dimitrijevic produce un sussulto segnando sette punti consecutivi, ma oltre ai problemi offensivi perché l’aggressività fisica sul perimetro del Panathinaikos appare a tratti ingestibile, l’Olimpia non riesce a togliere nulla all’attacco avversario. Quando il Pana riesce a dare la palla dentro ad un centro, che sia Lessort o Yurtseven, arrivano due punti facili e la differenza nelle percentuali di tiro è abissale. Qualche risposta arriva solo dopo i 15 minuti di gioco, con un distacco attorno ai 30 punti, con una tripla di Mannion e una di Shields al punto che Ataman spende il suo primo time-out per richiamare i suoi a dispetto del punteggio. Sloukas rimette subito in ritmo il Panathinaikos con la decima tripla di squadra. Poi arrivano un tap-in di Mirotic e un contropiede chiuso da Shields per ridurre il distacco da 31 a 22 punti, 62-40.
IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia gioca decisamente meglio nel terzo quarto. Esegue con più ordine in attacco, anche in una serata in cui il tiro da tre non è quello delle grandi occasioni, e soprattutto controlla con più efficacia il proprio tabellone. Si avvicina a meno 18, poi scivola a meno 23, alla fine del terzo periodo è sotto 79-60 dopo una bella schiacciata lungolinea di Zach LeDay, tenuto senza canestri dall’arco. Il problema però continua ad essere la copertura difensiva. Quando riesce ad arginare la forza fisica avversaria dentro l’area, l’Olimpia si espone al tiro da fuori, non solo di Nunn, anche di Jerian Grant, poi Dinos Mitoglou e infine di Kostas Sloukas, così nel quarto periodo si ritrova di nuovo alle corde e cede del tutto, 103-74.