SB 40°: 1982 Pierluigi Marzorati

Pierluigi Marzorati è stato il Pietro Mennea del parquet. Nessuno poteva stare con lui nei suoi sprint a tutto campo, pur lui avendo la palla in palleggio e l’avversario correndo senza quell’impedimento. Un playmaker alto 187 cm, ‘Pierlo’ ha portato la FORST Cantù ad ogni trionfo possibile: due scudetti (1975, 1981); due Coppe dei Campioni (1982, 1983); quattro Coppe Korac (1972, 1973, 1974, 1990); quattro Coppe delle Coppe (1977, 1978, 1979, 1981); due Coppe Intercontinentali (1975, 1983). Con la Nazionale: argento olimpico a Mosca nel 1980 e oro europeo a Nantes nel 1983. Un palmares incredibile.

Ho allenato contro Pierluigi Marzorati tutti i miei 14 anni in Serie A-1. E’ stato mio avversario più terribile. Ci condizionava con ogni sua mossa. Dovevamo rientrare in contropiede o lui faceva un ‘coast-to-coast’ per concludere in sottomano. Dovevamo rientrare in cinque e schierarci in fretta o lui scaricava a Fabrizio Della Fiori sotto o Charlie Recalcati fuori. Lui, dotato non solo di gambe da sprinter ma di cervello notevole, leggeva la nostra difesa come un libro. Prima di ogni partita contro Cantù, dicevo alla mia squadra: “Primissima cosa, dobbiamo limitare i danni di Marzorati”.

Marzorati è stato in campo solo per vincere, come ogni grande campione. A lui non importavano punti, titoli sui giornali o altro. Con questo, era un leader, un uomo-squadra, uno della scelta giusta per la squadra. Allenare lui, certamente, è stato un gran piacere per i suoi grandi coach: Arnaldo Taurisano, Valerio Bianchini, Carlo Recalcati. Loro la mente, lui il braccio… e anche la mente. Poteva giocare nell’NBA? Certo. Nel 1975, un coach americano mi ha detto: “Lui è il giocatore più rapido che ho visto quest’anno”. Questo la dice lunga, che Pierluigi Marzorati, oggi, sarebbe con i Golden State Warriors.

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