Anno 2015: Sassari pigliatutto, Schio inarrestabile
Il 2015 è un anno che si tinge di biancoblu grazie ai successi del Banco di Sardegna Sassari, capace di fare un ulteriore salto di qualità dopo la Coppa Italia e la Supercoppa del 2014. Merito anche del vulcanico presidente Stefano Sardara, che con il suo impegno umano ed economico ha contribuito alla realizzazione del sogno di un’intera isola. Il talento dei nuovi americani (Jeff Brooks, Rakim Sanders, Jerome Dyson, Shane Lawal e David Logan) e l’esperienza dello “zoccolo duro” della stagione precedente, quindi, permettono ai sardi di compiere la definitiva transizione da Cenerentola (in A2 fino al 2010) a corazzata che non può più accontentarsi. L’artefice dei successi biancoblu è coach Meo Sacchetti, allenatore dell’anno secondo Superbasket, capace di dare un’impronta evidente al gioco della sua squadra: velocità, transizioni, tanti tiri da tre e attacchi scintillanti. Uno stile che oggi, appunto, viene chiamato “alla Sacchetti”.
Ma non è la Dinamo, al di là della già citata Supercoppa, la favorita dell’annata 2014-2015. L’etichetta del team da battere è infatti appiccicata all’EA7 Emporio Armani Milano, che si presenta alla Final Eight del PalaDesio da prima classificata (proprio davanti alla truppa di coach Sacchetti). Le due compagini rivali, dopo le vittorie ai quarti e in semifinale, si affrontano come da pronostico nella finalissima della domenica. Il film è molto simile a quello dell’anno prima, con Sassari che riesce a portarsi a casa un’altra Coppa Italia grazie alla solita pioggia di triple (14/34) e al sangue freddo dell’esterno statunitense David Logan, nominato MVP con 25 punti in finale.
Archiviato il secondo trofeo della stagione, però, Sassari attraversa una complessa seconda metà di campionato, chiudendo la regular season al quinto posto. All’inizio dei playoff i pronostici sono tutti per Milano, in testa con solo quattro sconfitte all’attivo in stagione. Il Banco di Sardegna, al primo turno, deve vedersela con una Dolomiti Energia Trento apparentemente più in forma, ma in evidente calo dopo la vittoria in gara-1 in Trentino: la serie finisce 3-1 per una Dinamo che, da lì in poi, si sblocca definitivamente. La semifinale contro l’EA7 Emporio Armani è intensa, appassionante e, per quanto riguarda l’Olimpia, senza dubbio drammatica (lo confermano le lacrime di Alessandro Gentile, capitano milanese, dopo l’ultimo incontro): si arriva a gara-7 in terra lombarda e i biancorossi sono avanti 75-73 dopo il libero sbagliato dal realizzatore biancoblu Jerome Dyson, ma gli ospiti vincono la doppia lotta a rimbalzo e Rakim Sanders pareggia i conti sulla sirena. L’overtime è dominato da Logan, che trascina Sassari alla prima finale scudetto della sua storia.
Ad attendere gli isolani c’è Reggio Emilia, che si arrende dopo sette, incredibili, partite. La più entusiasmante è la sesta, valida per il 3-3, finita 115-108 per Sassari dopo tre tempi supplementari al PalaSerradimigni. Infine i sardi, ancora una volta, compiono l’impresa in una gara-7 conquistata fuori dalle mura amiche, oltretutto in rimonta dal -17 del primo quarto. La sfida termina 73-75 tra gli abbracci e i festeggiamenti della Dinamo: il “triplete italiano” è servito e l’MVP viene consegnato allo statunitense Rakim Sanders, poi passato all’Olimpia nel mese di novembre. Nonostante la cocente delusione, Reggio Emilia dimostra di sapersi rialzare e comincia la stagione successiva nel modo migliore, battendo l’EA7 Emporio Armani Milano in finale di Supercoppa Italiana con Amedeo Della Valle MVP.
Il 2015 è anche l’anno di una gradita promozione in Serie A, ossia quella della Manital Torino tornata a chiamarsi Auxilium (non più PMS). Un traguardo atteso da 22 anni e ottenuto in seguito alla travolgente vittoria in gara-5 della finale di A2 contro Agrigento. L’11 maggio, inoltre, viene alzata la contesa dell’ultima gara in A della Virtus Roma, non ammessa al 2015-16 per motivi economici e costretta a ripartire dalla A2. A trarre giovamento da questa situazione è la Pasta Reggia Caserta, ripescata nonostante l’ultimo posto in classifica.
Nel basket femminile, l’assolo della Famila Schio continua imperterrito. L’anima del terzo “tris italiano” consecutivo delle venete risponde al nome di Laura Macchi, MVP della finale scudetto anche grazie al canestro decisivo in gara-5 contro la Passalacqua Ragusa (a circa 3 secondi dal termine). In “orange” dal 2007, l’ala varesina non solo contribuisce al raggiungimento dei tre successi della Wuber nel 2015 (tricolore, Coppa Italia e Supercoppa), ma è la protagonista di un graditissimo ritorno in Nazionale dopo cinque anni di assenza. Coach Capobianco, infatti, inserisce anche l’ex giocatrice delle Los Angeles Sparks nella lista delle convocate per le qualificazioni agli Europei del 2017.
- Personaggio dell'anno
Stefano Sardara
- Allenatore dell'anno
Romeo Sacchetti
- Atleta dell'anno
Laura Macchi
- Nazionale Italiana maschile
Europei, 5° posto
- Scudetto maschile
Banco di Sardegna Sassari
- Coppa Italia maschile
Banco di Sardegna Sassari
- Supercoppa maschile
Grissin Bon Reggio Emilia
- Eurolega
Real Madrid
- EuroCup
Khimki Mosca
- EuroChallenge
JSF Nanterre
- Promosse in Serie A1 maschile
Manital Torino
- Promosse in Serie A2 maschile
Prometeo Estra Rieti, Eternedile
Bologna, Gecom Mens Sana Siena
e BCC Convergenze Agropoli
- Nazionale Italiana femminile
Europei, 15° posto
- Scudetto femminile
Famila Wuber Schio
- Coppa Italia femminile
Famila Wuber Schio
- Supercoppa femminile
Famila Wuber Schio
- Coppa Campioni femminile
ZVVZ USK Praga
- EuroCup
ESBVA-LM
© Riproduzione Riservata
Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 90-91