Anno 2006: Treviso scopre Bargnani, Il Mago strega gli USA
Una prima volta storica per l'Italia, ma anche un'ultima apparizione che fa male. Il 2006 potrebbe essere catalogato come l'anno degli exploit: da Bargnani, prima MVP delle finali scudetto poi prima scelta assoluta al Draft NBA, alle sorprendenti vittorie in Coppa Italia di Napoli e Ribera, fino al tonfo mondiale degli USA di Mike Krzyzewski contro la Grecia.
Partiamo proprio da qui, dal Mondiale giapponese, l'ultimo a cui l'Italia ha partecipato grazie a una wild card. Trascinati dalla vecchia guardia e dal talento di Marco Belinelli, gli azzurri concludono il girone al secondo posto, sfiorando una clamorosa vittoria sugli Stati Uniti: volata anche sulla doppia cifra di vantaggio, l'Italia deve cedere solo alle giocate di un immenso Carmelo Anthony, vero killer della nostra Nazionale con 35 punti. A interrompere il sogno, però, ci pensa la Lituania, anche se i rimpianti per i nostri non mancano. Dopo un match giocato tutto sul filo dell'equilibrio, i baltici trovano la forza di volare sino al +10 nell'ultima frazione; l'Italia però reagisce e risale sino al -2, prima di gettare al vento i frutti della rimonta: Belinelli sbaglia il libero della parità a 8” dalla fine, Macjiauskas è glaciale e poi Basile, come mai è successo nella sua carriera, manca i 3 liberi che varrebbero l'overtime. Alla fine a esultare è la Spagna, per la prima (e finora unica) volta sul tetto del mondo grazie a José Hernandez e alla generazione d'oro dei fratelli Gasol, Navarro, Fernandez e Calderon. Lo scalpo maggiore, però, è quello della Grecia che, come detto, riesce a battere i maestri americani con una prova eccezionale, infliggendo a Coach K quella che sarà poi l'unica sconfitta della sua gestione (a fronte di 75 vittorie).
Il 2006, però, rimane un anno storico, per l'Italia ma anche per tutta l'Europa: Andrea Bargnani diventa il primo atleta del Vecchio Continente a essere selezionato come prima scelta al Draft. Ad attendere il “Mago”, personaggio dell'anno per Superbasket, ci sono quei Toronto Raptors che già anni prima accolsero Vincenzo Esposito: con 550 partite giocate con tre maglie diverse (anche se le stagioni in Canada rimangono di gran lunga le migliori) e quasi 8000 punti segnati si è ritagliato un ruolo molto importante per diversi anni. E se non ci fossero stati gli infortuni a mettersi in mezzo, avremmo parlato di cifre ben diverse probabilmente.
Prima di sbarcare oltreoceano, però, Bargnani regala l'ultimo scudetto della storia alla Benetton Treviso. Alla guida dei verdi della Marca c'è David Blatt, storico vice di Pini Gershon al Maccabi Tel Aviv, che riesce ad aggiungersi alla lista dei vincitori al primo anno in Italia. Dopo aver sofferto ma superato Milano e Roma, Treviso si ritrova di fronte ancora una volta la Fortitudo Bologna, segnata da una strenua serie contro Napoli conclusasi solo in gara-5. Il 3-1 finale porta in gran parte la firma di Bargnani che, dall'alto dei suoi 213 centimetri, è un rebus irrisolvibile per la Effe.
Quello Scudetto è anche l'ultimo trofeo di chi ha reso così grande la Marca, ossia Maurizio Gherardini, personaggio dell'anno per Superbasket. Dopo aver mosso i primi passi nella sua città natale, Forlì, prima come giocatore, poi come viceallenatore e infine dietro una scrivania, è a Treviso che Gherardini diventa il dirigente che oggi è desiderato da tutti. Dal 1992 al 2006, grazie alle sue intuizioni, la Benetton vince praticamente tutto (unica pecca, l'Eurolega) ma soprattutto vede calcare il proprio parquet campioni del calibro di Kukoc, Del Negro, Woolridge, Rebraca, Edney, Langdon, Marconato, Garbajosa, Nicola fino ai più recenti Siskauskas, Zizis e, appunto, Bargnani. Insieme al Mago, anche lui a fine 2006 fa il grande passo approdando prima a Toronto (primo dirigente non americano nella storia ad entrare nella stanza dei bottoni di una franchigia NBA) e poi, con l'addio di Colangelo, a Oklahoma City, prima di tornare in Europa, e conquistare la tanto agognata Eurolega, con il Fenerbahçe.
La Benetton però in quell'anno deve abdicare nel suo terreno di conquista prediletto. In Coppa Italia, infatti, arriva la sorpresa più grande: guidata da Lynn Greer e Mason Rocca, Napoli tocca uno dei punti più alti della sua storia conquistando per la seconda volta quel trofeo (la prima era datata 1968...). A cadere sotto i colpi della Carpisa di Piero Bucchi sono prima Milano, poi la stessa Treviso, infine Roma, arrivata stremata alle battute conclusive dell'overtime dopo aver lottato 45 minuti anche contro Siena. Sotto il Vesuvio esplode la festa: quel trionfo, vale anche l'accesso all'Eurolega, un punto in cui Napoli non è mai arrivata. Un premio anche per Bucchi che, dopo la doppietta Coppa Italia-Supercoppa con la Benetton, conquista forse il trofeo più significativo della sua carriera, diventando un'icona nel capoluogo campano. Nel 2002, infatti, è stato lui il condottiero che ha riportato Napoli in Serie A, la seconda di tre promozioni conquistate in carriera (a Rimini la prima nel 1997, a Brindisi l'ultima nel 2012).
In Europa, in compenso, non si può parlare di annata positiva. In Eurolega le quattro portacolori italiane non vanno oltre le Top 16: la Benetton e la Fortitudo mancano la qualificazione ai quarti, mentre Siena e Milano non superano nemmeno il primo turno. In compenso, però, a portare l'Italia sul tetto d'Europa ci pensa Ettore Messina: lasciata la Benetton, infatti, il tecnico mestrino approda al Cska Mosca e riesce a centrare il bersaglio grande al primo tentativo, riportando l'Armata Rossa al successo.
Con Montegranaro e Scafati che ottengono la loro prima promozione in Serie A, tira un sospiro di sollievo anche Pesaro: dopo il fallimento del 2005 e grazie all'intervento di Vellucci, patron della Falco Spar, la seconda realtà cittadina, Walter Scavolini salva il basket in città, riconquistando subito la Serie A2.
Ma gli exploit non finiscono qui. Con Schio ancora campione d'Italia, l'impresa la firma Ribera che, guidata da Sandro Orlando, conquista un'insperata Coppa Italia battendo Faenza in finale. Per la società siciliana (arrivata in Serie A con il titolo di Termini Imerese) si tratta però del canto del cigno visto che, soltanto tre anni dopo (inclusa un'annata con Chicca Macchi in organico) si sarebbe dovuta arrendere allo spettro del fallimento.
- Personaggio dell'anno
Maurizio Gherardini
- Allenatore dell'anno
Piero Bucchi
- Atleta dell'anno
Andrea Bargnani
- Nazionale Italiana maschile
Mondiali, 9° posto
- Scudetto maschile
Benetton Treviso
- Coppa Italia maschile
Carpisa Napoli
- Supercoppa maschile
Benetton Treviso
- Eurolega
CSKA Mosca
- ULEB Cup
Dinamo Mosca
- FIBA EuroCup
Joventut Badalona
- FIBA EuroCup Challenge
Ural Great Perm
- Promosse in Serie A1 maschile
Eurorida Basket Scafati
e Premiata Montegranaro
- Promosse in Serie A2 maschile
Scavolini Spar Pesaro
e Triboldi Cremona
- Nazionale Italiana femminile
Non ha partecipato a manifestazioni
- Scudetto femminile
Famila Wuber Schio
- Coppa Italia femminile
Banco di Sicilia Ribera
- Supercoppa femminile
Famila Wuber Schio
- Coppa Campioni femminile
Gambrinus Brno
- EuroCup
Spartak Mosca
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Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 72-73