Anno 2005: Il tiro di Douglas e uno scudetto da moviola

Anno 2005: Il tiro di Douglas e uno scudetto da moviola

L'anno di diverse prime volte. Sull'onda lunga dell'argento di Atene, il 2005 si apre con la novità della Pay Tv a trasmettere il basket: con il disimpegno della Rai, infatti, è Sky a raccogliere l'eredità arricchendo il prodotto pallacanestro italiana con tantissime rubriche, l'alta definizione e le sue voci; per contro, però, per la prima volta si perde quell'effetto zapping che, in alcuni casi, poteva garantire qualche spettatore in più che si fermava a vedere incuriosito. E Sky è testimone di due eventi storici destinati a cambiare la nostra pallacanestro. Da un lato l'ingresso di Giorgio Armani, sponsor dell'Olimpia Milano e autentico salvatore del basket meneghino anche grazie all'intervento del Comune e del calcio con Adriano Galliani, impegnatosi in prima persona per salvare l'Olimpia dopo il grido d'allarme di Corbelli. Dall'altro, proprio Milano vede festeggiare uno Scudetto in casa propria, attendendo con ansia l'esito dell'instant replay, la moviola che entra in vigore proprio nella stagione 2004- 2005 con il tiro di Ruben Douglas come conclusione thrilling di una finale emozionante.

A vincere, dopo le tante finali perse, è quindi la Fortitudo Bologna di Jasmin Repesa, Basile, Douglas, appunto, e di una stella nascente come Marco Belinelli, alla prima recita convincente sui palcoscenici più importanti. Ma è anche la vittoria di Giorgio Seragnoli che, dopo i notevoli investimenti di questi anni, non è mai riuscito a bissare quel successo del 2000. L'imprenditore bolognese, personaggio dell'anno per Superbasket, è stato un vero e proprio deus ex machina per la parte biancoblù del capoluogo emiliano: due Scudetti vinti (su otto finali disputate), una Coppa Italia e una finale di Eurolega sono un bottino forse misero rispetto a quanto investito. Eppure, sotto a sua guida la Fortitudo è diventata una potenza, oltre che una squadra storica del panorama nostrano. E i derby con la Virtus, sul finire degli anni '90, sono diventati talmente aspri da catalizzare un'attenzione mediatica difficilmente equiparabile con i due presidenti, Seragnoli e Cazzola, a rispondersi colpo su colpo nell'acquisto di intere pagine sui quotidiani.

Lo scudetto come parziale consolazione di un'annata non eccezionale sugli altri fronti. La Coppa Italia, infatti, se la prende per la terza volta consecutiva (la sesta nel complesso) la Benetton Treviso di Ettore Messina che, dopo aver battuto Varese e Cantù, sconfigge la sorpresa Reggio Emilia, arrivata da neopromossa sino alla finale. Fondamentali nell'ultimo atto i 22 punti di un Massimo Bulleri, giocatore dell'anno per Superbasket, ormai maturo e diventato una colonna nella Marca e uno degli elementi più desiderati in Italia. Nonostante le tante esperienze nella sua carriera, i suoi successi sono arrivati tutti con due maglie, quella della Nazionale, in Svezia e ad Atene, e quella di Treviso con cui ha conquistato due Scudetti, quattro Coppe Italia, due Supercoppe e la Saporta del 1999.

L'impresa maggiore, però, in quella Coppa Italia è della Reggio Emilia di Fabrizio Frates: qualificatasi da ottava e guidata da Kiwane Garris e da un giovane Marco Mordente, la Bipop Carire stupisce tutti eliminando prima la corazzata Milano e poi la Lottomatica Roma. Per il tecnico milanese, dopo diverse promozioni in A2, tra cui proprio quella con gli emiliani, il punto più alto della sua carriera giunto con una squadra frizzante e capace di sacrificarsi.

Ma nell'anno in cui l'Italia conosce uno dei protagonisti di spicco delle stagioni seguenti, Rimantas Kaukenas, le soddisfazioni sono poche in Europa. Da un lato, per la prima volta dopo diversi anni nessuna delle nostre portacolori arriva alla Final Four di Eurolega, con la Fortitudo e Siena (eliminata anche al primo turno dei playoff scudetto da campione in carica) eliminate già alle Top 16 e Treviso e Pesaro a fine corsa nei quarti. Anche se i marchigiani si rendono protagonisti di una grande impresa: battendo due volte il Barcellona, infatti, la Scavolini si qualifica ai primi playoff della storia di Eurolega, cedendo con onore al Maccabi poi nuovamente campione.

Anche per la Nazionale, poi, la campagna d'Europa è un fallimento. Da vicecampioni olimpici, infatti, gli azzurri, dopo un girone in chiaroscuro, vengono eliminati nel fatidico “barrage” ancora una volta dalla Croazia. A trionfare è la Grecia di Hatzivrettas, Papaloukas e delle due stelle emergenti Spanoulis e Diamantidis che completano così una splendida doppietta ellenica dopo il trionfo della Nazionale di calcio nel 2004. Oltre all'Italia, il flop più clamoroso è quello della Jugoslavia, ancora eterna incompiuta, per giunta stavolta di fronte al proprio pubblico.

 

  • Personaggio dell'anno

    Giorgio Seragnoli

  • Allenatore dell'anno

    Fabrizio Frates

  • Atleta dell'anno

    Massimo Bulleri

 

  • Nazionale Italiana maschile

    Europei, 9° posto

  • Scudetto maschile

    Climamio Bologna

  • Coppa Italia maschile

    Benetton Treviso

  • Supercoppa maschile

    Climamio Bologna

  • Eurolega

    Maccabi Tel Aviv

  • ULEB Cup

    Lietuvos Rytas

  • FIBA Europa League

    Dinamo San Pietroburgo

  • FIBA EuroCup Challenge

    Asesoft Ploiesti

 

  • Promosse in Serie A1 maschile

    Upea Capo d'Orlando

    e Caffè Maxim Bologna

  • Promosse in Serie A2 maschile

    Univer Castelletto Ticino

    e Junior Casale Monferrato

 

  • Nazionale Italiana femminile

    Non ha partecipato a manifestazioni

  • Scudetto femminile

    Famila Schio

  • Coppa Italia femminile

    Famila Schio

  • O Supercoppa femminile

    Famila Schio

  • Coppa Campioni femminile

    VBM-SGAU Samara

  • EuroCup

    Phard Napoli

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Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 70-71

Redazione Superbasket

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