Anno 2003: Italia, e un bronzo che vale quanto un oro
Un anno che difficilmente verrà dimenticato: la Nazionale, il back-to-back di Treviso, la dolorosissima scomparsa della Virtus Bologna, sintomo del momento del basket italiano, sono solo alcuni temi di un 2003 davvero importante. L'impresa maggiore, senza dubbio è quella firmata in Svezia dagli azzurri. Al timone, come detto, c'è Carlo Recalcati, chiamato a ripartire subito e gettare nuove basi dopo la traumatica conclusione dell'Europeo 2001.
Nonostante i segnali positivi in avvicinamento alla manifestazione continentale, la partenza non è delle migliori. L'Italia, infatti, cede 77-67 contro la Slovenia, una delle nostre bestie nere, e crolla letteralmente sotto i colpi di Tony Parker e della sua Francia capace di infliggere un sonoro -33 agli azzurri. Il terzo match è da dentro o fuori e, pur faticando, Basile e compagni strappano il pass per il barrage superando 80-72 la Bosnia. Potremmo dire, la partita della svolta. Dopo un trasferimento disumano che vede gli azzurri volare nella notte per oltre mille chilometri fino a Norrkoeping e dovendo anche rinunciare a Basile, costretto a restare sveglio sino all'alba per tenere in movimento la gamba menomata da una botta subita dai bosniaci, l'Italia si compatta e, in volata, batte la Germania di Nowitzki, bronzo mondiale in carica, con Marconato e Galanda encomiabili per il lavoro sulla stella tedesca.
A separare l'Italia dalla zona medaglie c'è la Grecia di Ioannidis e dei giganteschi Rentzias e Tsakalidis. Ancora una volta a vincere è il cuore azzurro con il 62-59 fissato dai liberi di un glaciale Matteo Soragna, alla prima grande competizione con il tricolore addosso. Oltre al sogno del podio, nella testa dei ragazzi di Recalcati inizia a entrare un pensiero in più: le Olimpiadi non sono così lontane. Le concomitanti sconfitte di Russia e Jugoslavia, però, impongono all'Italia di arrivare almeno tra le prime tre, ergo occorre battere un'altra big. In semifinale l'ostacolo è di quelli ancora più alti con la Spagna di Pau Gasol, Garbajosa, Navarro e Calderon ad attendere gli azzurri. Nonostante una partenza lampo e un match condotto per larghi tratti, alla fine il maggior talento iberico ha la meglio con il tiro del supplementare di Bulleri che si infrange sul ferro.
Nulla è perduto, anche se, vedendo l'avversaria c'è da rabbrividire. A contendere il bronzo, infatti, l'Italia si ritrova ancora la Francia, la squadra che ha appena gettato al vento una semifinale quasi in tasca e che, nei gironi, ha inflitto un passivo enorme agli azzurri. La musica però si vede subito che è drasticamente cambiata: al 12-5 iniziale dei transalpini rispondono Chiacig, Soragna e tutti gli azzurri capovolgendo la situazione con un parziale di 23-1. Finché la sfortuna non prova a giocare la sua parte: dopo la contrattura di Bulleri, ecco i problemi accusati da Basile e da un encomiabile Davide Lamma. La Francia, nonostante le percentuali, lentamente ricuce lo strappo, fino a superare sul 64- 63, quando il cuore azzurro completa il capolavoro. Tre difese eccezionali, la freddezza dalla lunetta e il sacrificio di Marconato nell'ultima azione regalano il bronzo all'Italia e la conseguente qualificazione alle Olimpiadi di Atene.
Ma per alcuni degli azzurri non è l'unico successo da festeggiare. Nell'anno della prima, storica, partecipazione di Siena alle Final Four di Eurolega, la protagonista assoluta è la Benetton Treviso. Con Ettore Messina in panchina, i verdi della Marca sfiorano il titolo continentale, cedendo solo al Barcellona di Bodiroga e Fucka, facendo però incetta di trofei in Italia: prima la Coppa Italia, conquistata contro una sorprendente Cantù (che a sua volta aveva eliminato una grande Roseto, in quell'anno per la prima volta in Europa), tornata finalmente ad alti livelli, poi lo scudetto, ancora contro la Fortitudo Bologna, di nuovo battuta nell'ultimo atto.
Una pietra decisiva, in questo senso, la mette proprio Denis Marconato, giocatore dell'anno per Superbasket, che conquista in quel 2003 il suo terzo di quattro scudetti (l'ultimo nel 2010 con Siena) e la sua sesta (di otto) Coppa Italia. Per anni lungo dominante in post basso come con il suo mortifero tiro dalla media, il centro di Treviso è stato uno degli eroi anche in Nazionale (protagonista anche lui nell'argento Olimpico del 2004). Lasciata la sua Benetton, ha provato a vincere anche all'estero trasferendosi al Barcellona prima di rientrare in Patria con Cantù e con Siena.
Ma in quel 2003 le storie che si intrecciano sono tante. Come detto, dopo tanti anni difficili, con il rischio di dover cessare l'attività, Cantù torna sui suoi livelli abituali. Merito di un coach emergente come Sacripanti, allenatore dell'anno per Superbasket, che, dalla sua città natale, ha posto le basi per una carriera di primo livello che ancora oggi lo vede tra i migliori tecnici nel panorama. Ma merito soprattutto di Francesco Corrado, imprenditore brianzolo che, nel 1999, ha acquisito la società dalla famiglia Polti, scongiurandone il fallimento e risollevando le sorti.
Un salvataggio che, invece, non riesce a Bologna. La Virtus, infatti, al termine di un anno nero culminato con la mancata qualificazione ai playoff, viene estromessa dalla Serie A per inadempienze economiche arrivando così al fallimento. Troppi i debiti accumulati da Madrigali, altrettanto difficile sanare la situazione. A provare un salvataggio miracoloso è Claudio Sabatini, imprenditore bolognese che, vedendosi negare l'ammissione, acquisisce il titolo di Castelmaggiore, fondando la FuturVirtus. Il posto vacante per l'anno successivo viene preso da Messina, la squadra sconfitta in finale dalla Teramo di Mario Boni che, per la prima volta, si affaccia nel massimo campionato.
Infine, va ricordata un'altra prima storica, quella del Cras Taranto che, nel panorama femminile, riporta lo Scudetto a sud firmando uno storico “triplete” con la vittoria di Coppa Italia e, a inizio stagione successiva, Supercoppa.
- Personaggio dell'anno
Francesco Corrado
- Allenatore dell'anno
Stefano Sacripanti
- Atleta dell'anno
Denis Marconato
- Nazionale Italiana maschile
Europei, medaglia di bronzo
- Scudetto maschile
Benetton Treviso
- Coppa Italia maschile
Benetton Treviso
- Supercoppa maschile
Oregon Scientific Cantù
- Eurolega
FC Barcellona
- ULEB Cup
BC Valencia
- FIBA Europe Champions Cup
Aris Salonicco
- Promosse in Serie A1 maschile
Sanic Teramo e Pallacanestro
Barcellona (poi diventata Messina)
- Promosse in Serie A2 maschile
RB Montecatini
e Banco di Sardegna Sassari
- Nazionale Italiana femminile
Non ha partecipato a manifestazioni
- Scudetto femminile
Cras Basket Taranto
- Coppa Italia femminile
Cras Basket Taranto
- Supercoppa femminile
Levoni Taranto
- Coppa Campioni femminile
UMMC Ekaterinburg
- EuroCup
Aix-en-Provence
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Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 66-67