Anno 2002: D'Antoni guida il grande ritorno di Treviso

Anno 2002: D'Antoni guida il grande ritorno di Treviso

Un anno che definire rocambolesco potrebbe risultare riduttivo. Il tramonto del 2001, anche secondo l'assioma cestistico, usato spesso nei playoff, “la fine di ogni partita è l'inizio di quella successiva”, si specchia in un 2002 quasi caotico e, per certi versi, clamoroso. È l'anno dei Mondiali di Indianapolis, quelli che vedono il trionfo della Jugoslavia, il primo, grande, flop di Team Usa, solamente sesto di fronte ai propri tifosi, e la recita di un maestoso Nowitzki, MVP della manifestazione e medaglia di bronzo con la sua Germania; quei Mondiali a cui l'Italia voleva partecipare ma che deve saltare per un Europeo sconsiderato l'anno precedente.

A distanza di un lustro dall'ultimo successo, la Benetton Treviso, guidata da Mike D'Antoni torna sul tetto d'Italia conquistando il suo terzo scudetto della storia. Nicola, Garbajosa, Bulleri, capitan Pittis, un giovanissimo Nachbar ed Edney sono solo alcuni dei nomi di questa Treviso, cresciuta ancor più con gli innesti di Cikalkin, Bell e Tskitishvili: un gruppo che, dopo il secondo posto in regular season, è capace di compiere una cavalcata quasi senza macchie con il 3-0 rifilato a Trieste, il 3-1 contro la Virtus Bologna e il 3-0 in finale contro, una volta in più, l'altra formazione felsinea, quella Fortitudo incapace ancora una volta di vincere (oltre a “macchiare” i playoff con lo 0-20 a tavolino in gara-3 per l'invasione polemica dei propri tifosi).

Parlando di Bologna, non si può non affrontare il tema Virtus. Reduce dal Grande Slam, arricchita dall'acquisto di Sani Becirovic, giocatore che, strappato a peso d'oro, si rivelerà poi la rovina delle V Nere, la formazione di Messina vive un'annata schizofrenica: l'inizio titubante, l'allontanamento dello stesso tecnico, le pressioni dei tifosi per il suo ritorno sono solo il preambolo a uno dei periodi più tristi sotto le due Torri. Ginobili e compagni, per la verità, riescono comunque ad accaparrarsi un trofeo, la Coppa Italia vinta contro Siena con una prodezza di Rigadeau, ma è l'unica gioia in una stagione partita male e finita peggio.

In Europa, infatti, la Virtus raggiunge ancora le finali (è stato il primo anno del format della Final Four), potendo contare anche sul calore di un PalaMalaguti pronto a esultare ancora. Battuta la Benetton Treviso in semifinale (che a sua volta aveva superato un girone di Top 16 quasi tutto italiano con Pesaro e la Fortitudo oltre al Barcellona), l'ultimo avversario è il Panathinaikos di Zelimir Obradovic. Le V Nere riescono a perdere una finale pressoché già in pugno: volati sino sul +14, i bolognesi non sanno reagire ai colpi di Bodiroga, Kutluay e di un giovane Papadopoulos, vedendo così sfumare il sogno di uno storico back-to-back.

Per contro, chi riesce a esultare in ambito europeo è la Montepaschi Siena. I toscani, infatti, conquistano l'ultima Coppa Saporta della storia battendo in finale il Valencia. MVP della competizione, e giocatore dell'anno per Superbasket, è un immenso Roberto Chiacig, negli ultimi anni simbolo della nascente ambizione senese: il lungo friulano, con la sua solidità e la sua presenza in post-basso, è il vero trascinatore biancoverde. Per lui, a livello di club, è il secondo trofeo dopo la Coppa Italia del 1998 con la Fortitudo e, di fatto, è il preludio al primo scudetto della storia di Siena vinto nel 2004. I successi maggiori per “Ghiaccio” però sono arrivati con la Nazionale: l'oro europeo nel 1999, il bronzo nel 2003 per finire con l'argento olimpico del 2004 in cui, contro la Lituania, è stato una pedina preziosissima per girare la partita.

Ma questo 2002 non finisce qui. Tra le tante storie va ricordata la splendida cavalcata in Eurolega di Pesaro, giunta fino alle Top 16 guidata dal duo americano Booker-Blair e dalla sapiente guida di un allenatore emergente come Stefano Pillastrini. Se dal punto di vista dei trofei la casella del tecnico di Ferrara è a quota zero, con il suo bel basket e la capacità di fare bene con poco è riuscito a conquistare ben 6 promozioni complessive, firmando poi stagioni bellissime. Come Pesaro, anche Cantù: la Oregon Scientific dei “Fab Four”, McCullogh, Hines, Thornton e Stonerook (oltre a un sesto uomo come Ryan Hoover), giunge fino a una sola partita dalla finale, cadendo in gara-5 contro la Fortitudo. Quella semifinale è anche l'ultimo atto della carriera in Serie A di Antonello Riva: “Nembo-Kid”, infatti, di lì a breve sarebbe passato a Rieti, in Serie B, nel tentativo (poi riuscito) di riportare in alto i laziali.

Una delle pagine più brutte della propria storia, invece, la scrive l'Olimpia Milano. I meneghini rischiano una clamorosa retrocessione in una stagione in cui nulla va per il verso giusto. E l'epilogo non è meno drammatico. All'ultima giornata il calendario mette di fronte l'allora Pippo e Imola, la diretta concorrente per la salvezza: una vittoria romagnola con 7 punti di scarto condannerebbe Milano. Nelle battute finali succede di tutto, con le due squadre che arrivano a sbagliare volontariamente i liberi, chi per evitare i supplementari perché in evidente stato di confusione (Milano), chi invece per raggiungerli e cercare la spallata decisiva (Imola). Il 76-75 finale salva l'Olimpia da quello che sarebbe diventato uno dei punti più basso della propria storia con la seconda retrocessione in A2.

A fine stagione, infine, con i primi scricchiolii della Virtus Bologna, dovuti a un caos economico che, come vedremo, diverrà irrisolvibile, Madrigali lascia la presidenza della Legabasket a Enrico Prandi. Fondatore della Reggiana e personaggio dell'anno per Superbasket, il nuovo numero uno dell'associazione dei club è stato presidente nell'ultima “età dell'oro” per il basket italiano: il suo mandato, infatti, ha contribuito a quell'opera di messa in solidità delle società a cui da tanto si ambiva.

 

  • Personaggio dell'anno

    Enrico Prandi

  • Allenatore dell'anno

    Stefano Pillastrini

  • Atleta dell'anno

    Roberto Chiacig

 

  • Nazionale Italiana maschile

    Non ha partecipato a manifestazioni

  • Scudetto maschile

    Benetton Treviso

  • Coppa Italia maschile

    Kinder Bologna

  • Supercoppa maschile

    Benetton Treviso

  • Eurolega

    Panathinaikos Atene

  • Coppa Saporta

    Montepaschi Siena

  • Coppa Korac

    Sluc Nancy

 

  • Promosse in Serie A1 maschile

    Pastificio di Nola Napoli

  • Promosse in Serie A2 maschile

    Garofoli Osimo e Sanic Teramo

 

  • Nazionale Italiana femminile

    Non ha partecipato a manifestazioni

  • Scudetto femminile

    Pool Comense Como

  • Coppa Italia femminile

    Meverin Parma

  • Supercoppa femminile

    Meverin Parma

  • Coppa Campioni femminile

    US Valenciennes Olympic

  • Coppa Ronchetti

    Famila Schio

© Riproduzione Riservata

Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 64-65

Redazione Superbasket

Ti potrebbero Interessare

Inizia a scrivere a premi Enter per cercare