Anno 1993: Tornano le V Nere, a Milano il derby di Korac

Anno 1993: Tornano le V Nere, a Milano il derby di Korac

Il 19 ottobre 1992 il basket italiano perde Aldo Giordani, giornalista ma soprattutto divulgatore principe della palla a spicchi nel nostro paese. La sua creatura più rivoluzionaria è proprio Superbasket; determinanti, poi, per la crescita della nostra pallacanestro gli spazi ottenuti nella TV di Stato per la Nazionale oltre a quello, altrettanto importante, nella Domenica Sportiva. Nella leggendaria carriera il suo motto, durante le telecronache, “e vedete com'è il basket!” celebra forse meglio di ogni altra cosa l’imprevedibilità e le emozioni che il “Jordan”, generazione dopo generazione, ha cercato di trasmettere a tutti.

Campionato italiano che vede emergere nuovi protagonisti: in serie A2 inizia a mettersi in luce un giovane promettente allenatore, Attilio Caja, coach dell'anno per Superbasket, mentre Mario Boni, giocatore dell'anno per Superbasket, infiamma Montecatini intascando il trofeo di miglior marcatore della stagione in A1, 30 anni dopo l'ultimo italiano, Dado Lombardi. Lombardi ex grande campione della Bologna bianconera che, targata Knorr riprende il feeling con lo scudetto, il primo dell’era Cazzola. Gli uomini di Ettore Messina sbaragliano le concorrenti nei playoff, una cavalcata guidata dal nuovo asso che regalerà molte gioie ai tifosi bianconeri, Predrag Danilovic. Reduce dall’Eurolega conquistata con il Partizan, Sasha trascina Brunamonti e compagni al percorso netto nella postseason.

Pressoché perfetta la macchina virtussina che si giova di un gruppo italiano fortissimo: oltre al capitano, Binelli, Moretti e Coldebella garantiscono il giusto mix di solidità ed esperienza. Senza dimenticare Morandotti, personaggio dell'anno per Superbasket, che fa il suo ritorno in campo a grande livello dopo i problemi al cuore della stagione precedente che ne avevano messo a rischio la carriera. In finale la Knorr stende con un secco 3-0 la Benetton Treviso, avversaria pochi mesi prima nell’ultimo atto di Coppa Italia. I biancoverdi, infatti, si erano guadagnati il trofeo nelle Final Four di Forlì beffando i bolognesi: grande protagonista Iacopini ben spalleggiato dall’oriundo Corchiani e da Toni Kukoc.

Trevigiani che concentrano tutta la loro attenzione all’avventura europea. La truppa di Skansi approda alle Final Four di Atene battendo nei quarti la Scavolini Pesaro. In una rovente semifinale i veneti piegano, grazie ad un grande Kukoc, il PAOK Salonicco di Barlow e Livingston. In finale Rusconi e soci trovano il Limoges che, un po’ a sorpresa, ha ipnotizzato il Real nell’altra semifinale. Nella gara decisiva purtroppo i transalpini si ripetono: l’ossessiva difesa di coach Maljkovic gela nei minuti chiave anche i biancoverdi con il veterano Dacoury e la stella Michael Young sugli scudi.

Nelle altre competizioni, si ferma presto il cammino di Trieste in Coppa Europa (battuta negli ottavi dagli israeliani dell’Hapoel Galil Elyon), mentre i club italiani troneggiano in Korac. In semifinale tre delle nostre squadre confermano il dominio in una competizione da sempre gradita: Roma sbaraglia il Barcellona, nel derby lombardo Milano regola Cantù nella sfida di ritorno. Ultimo atto che ripropone per la prima volta, dalla famosa finale scudetto del 1983, la sfida tra le due metropoli. Sono i biancorossi della Philips a dominare vincendo entrambe le gare, un sontuoso Djordjevic (38 punti) porta in trionfo gli uomini di D’Antoni sulla Virtus detentrice del trofeo.

Anche in Coppa Ronchetti si parla italiano. La Lavezzini Parma ripete l’impresa del 1990 schiantando, nella doppia finale, le polacche di Poznan. Meno fortunato il cammino della Comense in Eurolega: le ragazze di Aldo Corno vengono beffate, all'overtime, nella finale di Lliria dalle padrone di casa di Valencia. Lombarde che si consolano con i due trofei nazionali: Todeschini e compagne prima vincono la Coppa Italia (trofeo che ritorna dopo 19 anni di assenza) e poi il campionato regolando in tre partite Cesena.

Momento importante per il basket femminile italiano che prova l’impresa negli Europei che ci vedono padroni di casa. Dopo un avvio brillante le azzurre subiscono una vera e propria beffa nelle ultime due sfide: sconfitta di due punti contro la Francia in semifinale e, nella gara per il bronzo, la Slovacchia ci batte di una sola lunghezza. Va assai peggio alla squadra maschile impegnata nella manifestazione di Germania. Nell’anno del miracoloso successo tedesco, con la truppa di coach Pesic a gelare la Russia nella finale per 71-70, gli azzurri guidati da Ettore Messina fanno subito naufragio. Fatali le sconfitte con Lettonia e Grecia, per l’Italia arriva un mesto nono posto finale.

Impossibile, infine, non ricordare un record statistico tale: nell’autentica “sparatoria” tra Medinform Marsala e la Teorematour Milano, sfida vinta dai milanesi 135-133, viene stabilito il primato, tuttora imbattuto, di record di punti per una singola partita.

 

  • Personaggio dell'anno

    Riccardo Morandotti

  • Allenatore dell'anno

    Attilio Caja

  • Atleta dell'anno

    Mario Boni

 

  • Nazionale Italiana maschile

    Europei, 9° posto

  • Scudetto maschile

    Knorr Bologna

  • Coppa Italia maschile

    Benetton Treviso

  • Supercoppa maschile

    non disputata

  • Coppa Campioni maschile

    CSP Limoges

  • Coppa d'Europa

    Aris Salonicco

  • Coppa Korac

    Philips Milano

 

  • Promosse in Serie A1 maschile

    Sidis Reggio Emilia, Mangiaebevi

    Bologna e Glaxo Verona

  • Promosse in Serie A2 maschile

    Elledi Padova, Fracasso Vicenza

    e Gocce di Carnia Udine

 

  • Nazionale Italiana femminile

    Europei, 4° posto

  • Scudetto femminile

    Pool Comense Como

  • Coppa Italia femminile

    Pool Comense Como

  • Supercoppa femminile

    non disputata

  • Coppa Campioni femminile

    Valencia BC

  • Coppa Ronchetti

    Primizie Parma

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Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 46-47

Redazione Superbasket

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