SB 40°: 1993 Riccardo Morandotti
Riccardo ‘Ricky’ Morandotti, classe 1965, è stato un’ala piccola prototipo dell’ala piccola moderna: 200 cm di altezza, un’apertura di braccia da Boeing 747, un’elevazione da Julius Erving, l’abilità di tirare da fuori o schiacciare in traffico. Un nativo di Milano, giocando nella mitica Canottieri, è passato all’Auxilium Torino nel 1982, dove è esploso, portandola a due semifinali play-off, nel 1985 e nel 1986. Poi, un anno, 1990-91, con la Scaligera Verona, facendo la promozione dalla A-2 alla A-1 e vincendo la Coppa Italia, l’unica squadra di A-2 ad aver mai vinto quel premio. Poi, cinque anni alla Virtus Bologna, 1991-96.
Ha giocato con la Virtus pure nel 1997-98. Nel suo periodo a Bologna, ha vinto quattro scudetti: 1993, 1994, 1995, 1998. Ha vinto pure la Coppa dei Campioni nel 1998. Ha giocato anche in Nazionale, vincendo la medaglia d’argento negli Europei del 1997, sotto Ettore Messina. In ogni manifestazione, Ricky Morandotti è stato una pedina fondamentale, nonostante dover dividere la scena con altri campioni: Scott May a Torino; Russ Schoene a Verona; Sasha Danilovic a Bologna; Nando Gentile in Nazionale. Tutti loro sapevano che, senza l’apporto di Ricky Morandotti, avrebbero fatto fatica a vincere.
La grandezza di Ricky Morandotti è stata nella sua versatilità. Ala piccola, sì. Ma anche, secondo la situazione, ala grande, pure guardia alta. In qualsiasi ruolo, lui distruggeva l’avversario con la sua forza fisica, la sua coordinazione, la sua rapidità di base, la sua elevazione. Poi, era pressoché impossibile da marcare perché portava sotto uno più piccolo e portava fuori uno più grande. Nel 1986, in una partita di semifinale, in quattro azioni ha fatto quattro schiacciate in entrata contro quattro diversi difensori. Quindi, un incubo per difensori nonché allenatori avversari. Un giocatore da NBA.
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