Anno 1989: Milano-Livorno, che finale! Oscar-Petrovic sfida epica
Grandi sfide, finali thrilling e polemiche. La stagione 1989 resta negli annali come una delle più controverse ed affascinanti della storia della pallacanestro italiana. Discussioni infinite in un campionato che, già nelle semifinali, scatena rivalità già accese. Pesaro, campione in carica, arriva al penultimo atto come favorita affrontando ancora Milano. Scavolini vincente in gara 1 ma l’uscita dal campo di Meneghin, colpito da una moneta, viene sanzionata con la sconfitta a tavolino per i marchigiani. Milanesi che fanno propria anche la gara di ritorno, trovando in finale Livorno che prima rischia (vittoria con il brivido in gara1) per poi straripare nella terza partita contro la Virtus Bologna.
L’ultima sfida è in 5 incredibili atti: gli uomini di coach Franco Casalini (guidati dai soliti D’Antoni, Meneghin e McAdoo) sbancano Livorno in gara 3 ma la Libertas replica forzando la bella. Nella bolgia del palazzetto di via Allende si arriva all’ultimo possesso con Forti che, in contropiede, sembra segnare il canestro che vale lo scudetto. I tifosi dell’allora Enichem festeggiano l’incredibile impresa ma è un attimo, l’arbitro Zeppilli aveva in realtà già annullato l’ultimo acuto labronico. Un’autentica beffa per Fantozzi, Carera e per coach Alberto Bucci che hanno davvero accarezzato un sogno. Un altro trionfo per la Milano guidata dalla solita sapienza dal Gm Toni Cappellari, personaggio dell'anno per Superbasket, deus ex machina delle tante stagioni vincenti negli anni '80.
Anche le coppe regalano grandi sfide. Non riesce a Pesaro l’impresa di approdare alle Final Four di Coppa dei Campioni che vedranno la prima affermazione della Jugoplastika di Kukoc e Radja. Ma saranno le altre due competizioni ad infiammare il finale di stagione. In Coppa Korac Cantù vola in finale dopo aver eliminato in due partite Milano in semifinale. Nella gara che vale il trofeo i brianzoli, guidati in panchina da Recalcati ed in campo da fuoriclasse come Marzorati, Riva e l’ex NBA Benson, trovano il Partizan Belgrado. Dopo una splendida vittoria al Pianella (più 13) i canturini devono arrendersi a Belgrado e cedere la coppa ai serbi condotti da Djordjevic, Divac e da un giovane Danilovic. Ancora più spettacolare la sfida di Coppa delle Coppe: ad Atene una coraggiosa Caserta affronta il Real Madrid di Drazen Petrovic. Gara eroica dei casertani con Oscar (44 punti) e Gentile (32 punti) straordinari, il capitano bianconero ha anche il pallone per la vittoria ma sbaglia, forse anche a causa di un fallo di Biriukov. Si arriva all’overtime ed il Mozart dei canestri sale in cattedra chiudendo a quota 62 la battaglia. La truppa di Marcelletti tenta di consolarsi con la Coppa Italia ma anche qui deve cedere dopo un supplementare contro i padroni di casa della Knorr Bologna.
Virtus completamente rinnovata che, dopo le ultime deludenti stagioni, si affida all’ex coach dei Knicks Bob Hill, coadiuvato da Dan Peterson nell’inedito ruolo di consulente e uomo mercato. Le V Nere riportano esperienza e qualità nel roster con Gallinari, Bonamico e soprattutto i due americani: Micheal Ray Richardson è la stella che infiamma di nuovo il Madison di piazza Azzarita. Nella finale il celebre “Sugar”, insieme a un monumentale Clemon Johnson, piegano la Snaidero.
In serie A2 altro capolavoro di coach Giuseppe Guerrieri che riporta in serie A1 Desio. Per il leggendario “Dido”, allenatore dell'anno per Superbasket, ennesimo lavoro di grande sostanza. Un maestro della nostra pallacanestro e un'apprezzatissima penna nella sua celebre rubrica “Il Taccuino” proprio nelle colonne di Superbasket.
Aria di rinnovamento in campo femminile: finisce il lungo dominio di Vicenza e fa la sua comparsa sulla scena la grande sorpresa Priolo. È il primo miracolo di coach Santino Coppa che guida al titolo le siciliane trascinate da Woodard e Padovani contro la Gemeaz Milano. Milanesi che si confermano eterne seconde perdendo anche la terza finale di Coppa Ronchetti, fatale lo scontro con il CSKA Mosca. E Vicenza abdica anche in Coppa dei Campioni: nella finale di Firenze sono le jugoslave di Tuzla a strappare il trofeo alla squadra veneta. Manca l'ultimo acuto, in una carriera straordinaria fatta di 10 scudetti e 6 Coppe dei Campioni, Lidia Gorlin, giocatrice dell'anno per Superbasket.
Jugoslavia protagonista anche agli Europei maschili di Zagabria. Nell’Italia, dopo le parentesi Bianchini, c’è il rientro in panchina di Sandro Gamba. Gli azzurri, che per la prima volta possono schierare da italiano Mike D’Antoni, si fermano in semifinale contro la Jugoslavia del solito debordante Petrovic, lasciando poi anche il bronzo all'Unione Sovietica.
Poca fortuna anche per le azzurre di coach Aldo Corno che, nel torneo disputato in Bulgaria e vinto dalle sovietiche, escono di scena ai quarti.
- Personaggio dell'anno
Antonio Cappellari
- Allenatore dell'anno
Giuseppe Guerrieri
- Atleta dell'anno
Lidia Gorlin
- Nazionale Italiana maschile
Europei, 4° posto
- Scudetto maschile
Philips Milano
- Coppa Italia maschile
Knorr Bologna
- Supercoppa maschile
non disputata
- Coppa Campioni maschile
Jugoplastika Spalato
- Coppa Saporta
Jugoplastika Spalato
- Coppa Korac
Partizan Belgrado
- Promosse in Serie A1 maschile
Standa Reggio Calabria, Irge Desio,
Neutro Roberts Firenze
e Ids Sharp Montecatini
- Promosse in Serie A2 maschile
Stefanel Trieste e Numera Sassari
- Nazionale Italiana femminile
Europei, 5° posto
- Scudetto femminile
Enichem Priolo
- Coppa Italia femminile
non disputata
- Supercoppa femminile
non disputata
- Coppa Campioni femminile
Jedinstvo-Aida Tuzla
- Coppa Ronchetti
CSKA Mosca
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Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 38-39