SB hai fatto e scritto la storia E l'avventura continua...
Aldo Giordani, creatore, ideatore, e direttore di Superbasket era più grande della vita. Ha fatto un miracolo editoriale
Mi ricordo perfettamente quando è uscito il primo numero di Superbasket, proprio 40 anni fa, all'inizio del mio primo anno all’Olimpia Milano, stagione 1978-79. Era nel novembre del 1978, per l’esattezza, appena dopo il Mondiale di Manila, dove l’Italia aveva appena ottenuto il quarto posto, perdendo il bronzo per un canestro di Marcel da dietro la linea di metà campo. Ero al PalaLido, per l’apertura della stagione - Billy Milano contro Emerson Varese - quando me l’hanno fatto vedere. Sono rimasto impressionato: una nuova rivista di basket, questa volta un settimanale! Poi, martedì, 7 Novembre 1978, era in edicola!
Ai tempi, c’era solo lo storico mensile, Giganti del Basket, e io scrivevo pezzi per Giganti. Ovvio, negli uffici di Giganti, c’era un terremoto. Un mensile, come Giganti, non poteva competere con un settimanale per attualità, notizie, tempi. Bisognava cambiare marcia: più pezzi di analisi, di profondità, di personaggi. Ma ci rimaneva il dubbio: Aldo Giordani, che è pure un genio, riuscirà ad uscire ogni settimana con una rivista così? Ovviamente, ce l'ha fatta: più di 1600 numeri e più di 100.000 pagine! L’ha saputo fare ogni settimana, come un orologio. Però per i più giovani devo raccontare, cos'era Aldo Giordani.
Più grande della vita! Conduceva il segmento-basket alla Domenica Sportiva, importantissimo! Aveva un ufficio in RAI in corso Sempione, a Milano. Ci andava solo una volta alla settimana, la domenica, qualche ora prima della trasmissione. Poi, come Giulio Cesare, salutava tutti quelli che entravano: registi, produttori, ospiti, personaggi. Ero con lui una sera quando passò il leggendario Bruno Pizzul, telecronista della nazionale di calcio. Giordani, come un re: “Pizzul! Salve!” Pizzul, a cui mancava solo un inchino: “Oh, Giordani! Buona sera! Come va?” Scena da film.
Bene, questo numero davvero speciale festeggia non solo i “primi” 40 anni di Superbasket ma anche il mitico Aldo Giordani. Ognuno di questi 40 anni sarà ricordato in modo particolare, con la riproposizione di una copertina, un elenco degli eventi principali, un articolo che riassume tutto. Insomma, la 'memoria storica’ di questa grande rivista, che ha più numeri pubblicati, più pagine stampate, più anni di vita di qualsiasi altra rivista di basket al mondo. Avremo anche a partire da gennaio 2019 sul sito superbasket.it i profili di 120 personaggi che hanno ‘scritto’ questa storia, raccontando chi sono, cosa hanno fatto e perché sono stati così importanti. Torno al miracolo compiuto da Aldo Giordani e dai suoi giovani leoni in redazione, già citati qui dal grande Umberto Zapelloni.
Le partite si giocavano sempre la domenica. In meno di 24 ore, SB raccoglieva box score, articoli, fotografie, tutto. Poi, in tempo record, prima dei computer e di internet, componeva e impostava tutto. Poi andava in stampa, nella notte fonda di domenica. Poi, distribuzione, la parola chiave per avere successo nel mondo editoriale, in ogni edicola in Italia. Difficilissimo. Anzi, sfido chiunque a farlo oggi, anche con tutte le modernità e tutta la tecnologia che abbiamo. Qualcuno finirebbe in ospedale.
Mi va di citare tutti i direttori, come ho fatto nel passato. Parlo del fondatore della rivista e del genio creativo di Aldo Giordani; del suo successore, il Piccolo Grande Uomo, Enrico Campana; dell'uomo della svolta, Franco Montorro; e dell'uomo che ha fatto il possibile e l'impossibile negli ultimi anni, Claudio Limardi. Ognuno di loro ha lasciato la propria ‘impronta digitale' su SB e, per stima nei loro confronti, abbiamo studiato il format di ogni loro numero, cercando di ‘rubare' qualcosa da ciascuno di loro. Sarà una costante che ci aiuterà a migliorare e che si vede in questo numero.
Come saprete, Superbasket ha avuto una crisi che l'ha portato alla chiusura nel 2012, per rinascere grazie a J and J nel 2014, come mensile. Nel 2019, è diventato trimestrale, per stare con i tempi, sempre con numeri speciali. Con questo, non si trascurerà l’attualità, che si leggerà sul sito web ufficiale superbasket.it… come Aldo Giordani faceva 40 anni fa! Il futuro di Superbasket sarà quindi solo in parte sulla carta ma principalmente sul web e sui social dove non solo racconteremo l'attualità, ma soprattutto lanceremo una antologia del basket.
Bisogna stare al passo con i tempi e nel terzo millennio la realtà è questa. Se posso dire la mia su SB, la parola chiave, oggi, è ‘qualità’. Si lavora per avere ogni notizia precisa, per fare ogni ricerca necessaria, per dire le cose con esattezza e non superficialità, per lavorare per il bene del movimento cestistico, per lasciare le polemiche inutili agli altri, per non 'sparare’ dieci notizie con la speranza che una sarà vera, per rispettare chi ha veramente nel cuore il basket. Certo, c’è anche la responsabilità di affrontare argomenti importanti, anche spinosi, ma sempre con giudizio, con equilibrio, cercando di offrire suggerimenti positivi, soluzioni se mi permetto.
Quindi, Happy Birthday Happy Birthday Superbasket! Hai 40 anni ma ne dimostri molti meno! Hai fatto le cose in grande. Sei cambiato con i tempi. Hai fatto la storia e hai scritto la storia. Sei stato una 'scuola’ per futuri giornalisti e telecronisti sportivi. Niente male. Oh, ci tengo a dire che anch’io ho fatto un articolo alla settimana per Aldo Giordani. Lui mi ha dato anche nomi d’arte per i miei pezzi: Tennessee Slim, Tex Summer e qualche altro che non ricordo. Lavorare con lui è stato uno spasso, il genio del ‘caos organizzato’.
Poi Aldo Giordani capiva perfettamente l’importanza di ‘fare spettacolo'. Chi può dimenticare i ‘pallini’ di Superbasket, idea geniale del Jordan, come si faceva chiamare? Erano quello che gli americani chiamano ‘proiettili'. Twitter 40 anni prima di Twitter!
Esempio: “Morbelli (leggendario GM di Cantù) è andato sull’Adriatico! E se fosse andato sul Tirreno?” Nessuno può immaginare quanto la gente ne parlava: “Oh, come mai Morbelli era in giro? Per fare mercato? E chi voleva?” Poi Giordani aveva tutti i suoi contatti. Un giorno chiamò un suo fidato collaboratore: “Ho bisogno di cinque pallini! Chiamami fra dieci minuti!" Il povero amico, stressato al limite, strizzò il proprio cervello e, dopo dieci minuti, chiamò Giordani e gli diede i cinque pallini.
© Riproduzione Riservata
Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 12-13