Cosa dobbiamo aspettarci dal basket del 2024?

Cosa dobbiamo aspettarci dal basket del 2024?

Dopo la grande festa per il 45° compleanno di Superbasket, si entra nell’anno del centenario dalla nascita di Aldo Giordani. Prosegue la sfida tra Olimpia Milano e Virtus Bologna in Italia e in Europa, mentre l’Italbasket cerca il pass per i Giochi Olimpici di Parigi

Come Direttore di Superbasket mi sono divertito molto alla nostra grande mostra a Pesaro la scorsa primavera. Sei settimane con un pubblico sempre più numeroso, con ospiti importantissimi (il Presidente FIP Gianni Petrucci, il Presidente LBA Umberto Gandini, il CT della Nazionale Gianmarco Pozzecco e molti altri), con consensi unanimi come la bella sala ‘display’ di cimeli del passato, con elogi per com’è stato organizzato il tutto. Ah, vorrei tanto prendere il merito per tutto questo, ma la verità è che altre due persone hanno fatto il 100% del lavoro, dall’idea alla realizzazione: Giampiero Hruby, editore di Superbasket, e Alberto Cecere, curatore della mostra e di Superbasket Memorabilia.

Poi, quest’anno ha segnato il 45° compleanno di Superbasket, fondato da Aldo Giordani nel 1978. Mi ricordo tutto come fosse ieri. Ero nel mio primissimo anno come coach dell’Olimpia Milano. Scrivevo anche per Giganti del Basket, allora un mensile. Ci arriva la notizia: “Il grande Giordani sta per lanciare un settimanale di basket che andrà in edicola ogni lunedì!”. Terremoto! Dicevamo: “Impossibile! Come può avere il box score e un articolo per tutte le gare di Serie A1 e Serie A2, e fare tutto nello spazio di 24 ore?”. Tuttora, mi sembra assurdo. Ma l’ha fatto. E non solo questo, ma anche foto, articoli di opinione, basket femminile. Un miracolo. Da mille e una notte.

Appunto, il mitico Aldo Giordani. È nato il 28 febbraio 1924. Quindi, il mondo della pallacanestro festeggerà il suo centesimo compleanno tra poco. Ma non solo il mondo della palla a spicchi. Anche il mondo del giornalismo, dove ha tenuto vivo il basket non solo con Superbasket, ma anche, prima, con il Guerin Sportivo e altre pubblicazioni. Poi, forse l’aspetto più importante di tutti, il mondo della televisione! Il grande Giordani ha portato il basket alla Domenica Sportiva! Aveva otto minuti ogni puntata: risultati e classifiche della Serie A1 e della Serie A2, quattro filmati e un’intervista in studio. E se fosse andato oltre i suoi otto minuti, nessuno avrebbe fiatato; tale era la sua figura, il suo carisma.

Serie A. Come ho scritto altrove (Gazzetta), questo campionato è condizionato molto dai (troppi) impegni di Eurolega, danneggiando le formazioni ‘portabandiera’ dell’Italia: l’Olimpia Milano e la Virtus Bologna. Troppe partite. L’anno in cui la mia Olimpia ha vinto la Coppa dei Campioni, abbiamo fatto un totale di 15 partite in Europa: 4 di qualificazione, 10 nel girone finale, 1 in finale. Oggi? Solo la regular season ha 34 gare, poi potenzialmente 5 nei quarti e le 2 nella Final Four. Totale: 41. Di conseguenza, la Serie A è in subbuglio. Brindisi (zero vittorie in quel momento) batte la Virtus; Pistoia (neopromossa) batte l’Olimpia a domicilio. Quindi, non faccio nessun pronostico!
 
Eurolega. Dopo il Real Madrid, al primissimo posto, c’è un grande equilibrio. Oggi, la Virtus sarebbe ai quarti di finale. L’Olimpia sarebbe fuori, ma è comunque in piena corsa per la post-season. Quindi non sarà facile, per nessuno. La concorrenza è spietata: Olympiacos, Panathinaikos, Efes, Fenerbahce, Barcellona, tanto per cominciare. La chiave: evitare gli infortuni. La Virtus dovrebbe avere Achille Polonara nel pieno delle  forze nelle prossime settimane. Sarà come fare un grande acquisto sul mercato. L’Olimpia sta cercando l’ingranaggio, l’identità, la coesione per fare il grande colpo. Il tempo c’è. Ma, come sempre, il tempo non si ferma per nessuno.

Nazionale. Siamo al PreOlimpico. Sapete tutti i gironi, le partite, i posti liberi. Ecco il problema per l’Italia: tutte le altre squadre avranno dei giocatori importanti in più rispetto al recente Mondiale, dove gli Azzurri hanno conquistato l’ottavo posto. La Grecia era più debole? Certo, perché non c’era Giannis! Per il PreOlimpico ci sarà. L’Italia può avere solo un asso in più: Danilo Gallinari. Quindi, pochi margini di miglioramento per l’Italia. Per fare il grande colpo gli Azzurri dovranno avere tutti presenti, tutti in forma, e un pizzico di fortuna. Dovranno saper fare il colpo vincente nella partita più importante nel momento più importante. Un test formidabile.
 
Gianmarco Pozzecco. Come si sa, oltre alla Nazionale Italiana, il Poz ha preso in mano anche l’ASVEL Villeurbanne in Francia. Qualcuno non è d’accordo con il lavoro part-time con la Nazionale. Alt. Ricordo gli anni ’70, quando Giancarlo Primo allenava solo l’Italia e veniva criticato perché non allenava abbastanza! Quindi, sono dell’idea che il Poz verrà arricchito e migliorato da questa esperienza, perché giocano in Eurolega, dove Pozzecco dovrà affrontare grandi club, grandi tradizioni, grandi squadre, grandi allenatori e grandi campioni. Arriverà a lavorare con gli Azzurri con un bagaglio di esperienze che, prima, non aveva.

NBA. Come vanno i due italiani in NBA? Danilo Gallinari, dopo un anno fermo con i Boston Celtics per riprendersi dall’intervento chirurgico al ginocchio, ora si trova con i Washington Wizards. Dicono che i Wizards, ultimissimi in classifica, lo cederanno per andare con i più giovani, visto che il Gallo ha 35 anni compiuti. Comunque, sta giocando bene. Simone Fontecchio è stato un rincalzo per gli Utah Jazz all’inizio dell’anno. Poi, l’hanno lanciato in quintetto base e lui ha risposto come si deve: punti, gioco, canestro vincente. È ormai il miglior giocatore italiano e il perno della Nazionale, l’uomo delle grandi partite.
 
E chi sarà il prossimo giocatore italiano ad arrivare in NBA? No, non faccio nomi. Troppo peso sulle spalle di un giovane. Poi, l’NBA non è l’Europa. Qui, in Europa, uno deve essere un giocatore completo. In NBA, certo, ci sono giocatori ‘totali’. Ma molti sono ciò che negli USA cercano da sempre, uno specialista. Cioè, o un grande stoppatore o un grande rimbalzista o un grande tiratore o qualcosa di simile. Quindi, gli italiani hanno queste due strade aperte per loro. Prima cosa: devono essere grandi atleti. Poi, grandi tiratori. Dopo, viene il resto. Quindi, lavoro in palestra e lavoro a canestro. Quasi una rima. È il GPS per sbarcare negli USA.

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Superbasket # 64 (dicembre 2023-gennaio 2024) | Pagina 4-5

Dan Peterson

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