Occhi sul mondo, Brescia nel cuore
Sergio Scariolo è l’icona del basket bresciano che ha conquistato il mondo. Lui, con Andrea Pirlo, è il simbolo dello sport della città dove è nato e cresciuto, anche a livello cestistico. Noi ricordiamo spesso quando Matteo, da adolescente cremonese grande appassionato di basket (Matteo Bonetti prima di dedicarsi a tempo pieno all’attività di medico ha allenato le giovanili d’eccellenza della Juvi Cremona, avversario tra gli altri di Frates, Crespi, Caja, ndr) veniva a vedere Pinti Inox e Cidneo all’EIB. E seguiva già con attenzione questo giovane allenatore, molto preparato, delle squadre giovanili di Brescia. Che dalla nostra città ha spiccato presto il volo, quando la parabola del basket bresciano ha iniziato a scendere, a metà degli anni ‘80, e ha iniziato a vincere in giro per il mondo, facendo onore alla sua patria d’origine. Prima in Italia, con lo scudetto a Pesaro a soli 28 anni, e poi in tutto il pianeta, come primo italiano all’estero quando il basket non era ancora globalizzato come oggi.
Sergio ha vinto tanto con i club ma soprattutto tantissimo con la Spagna, che oggi è la sua casa. Ma noi sappiamo che a Brescia è sempre rimasto molto legato, e ci torna spesso per la mamma, alla quale siamo anche noi molto vicini. Il rapporto di Sergio con la sua città resta fortissimo, e l’aggancio con noi è uno dei punti di riferimento. C’è un legame forte che si è creato proprio negli ultimi quindici anni, quando ci siamo spostati a Brescia per l’attività cestistica, oltre che quella lavorativa. Da conoscenza la nostra è diventata amicizia, e si è fortificata progressivamente: siamo orgogliosi del fatto che Scariolo riconosca grande merito per il rilancio del basket in città.
«Matteo e Graziella hanno segnato la strada, senza i loro sforzi iniziali non ci sarebbe stato nulla» ha detto, e lo ringraziamo. Quando Sergio torna a Brescia ci chiama sempre, e in più di una occasione è stato coinvolto e premiato in serate ed eventi alle quali abbiamo partecipato. Le sue vittorie ci hanno sempre inorgoglito molto, in particolare quelle con la Spagna. Soprattutto l’ultima agli Europei del 2022: nessuno avrebbe scommesso su una squadra in pieno ricambio generazionale, senza più le stelle con cui aveva segnato un’epoca. E invece il bresciano Scariolo ha vinto ancora, dimostrando la capacità di saper leggere le partite come pochi altri allenatori nella storia. Basti pensare a quella difesa box-and-one con la Polonia, decisiva.
Da parte nostra c’è la stima per il coach, ma anche quella per l’uomo: Sergio è persona di grande valore, sempre moderato. Un bell’esempio di vita, oltre che un grande uomo di sport. E in virtù del nostro rapporto è anche molto onesto e diretto nelle valutazioni che esprime, cosa tutt’altro che scontata nel mondo del basket attuale, anche se ovviamente le nostre considerazioni restano nella sfera del privato. D’altra parte con Sergio si può parlare tranquillamente di tutto lo scibile cestistico mondiale, conoscendo perfettamente vizi e virtù di tutte le piazze dove ha allenato, o delle quali è stato avversario. Ci piacerebbe un giorno che possa finire la carriera a Brescia, anche se crediamo che il suo futuro sarà più in Spagna che in Italia.
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Giganti # 11 (maggio 2023) | Pagina 86