Museo della pallacanestro: l'intuizione di Giorgio Chimenti
L’appassionato toscano è stato giocatore, arbitro, allenatore, dirigente, ma soprattutto entusiasta del basket che ha voluto onorare, per primo, con una ricchissima raccolta di memorabilia
Il culto e la conservazione della memoria si sono fatti strada un po’ a fatica nel mondo del nostro basket, fin troppo immerso nel suo tumultuoso presente. Per questo dobbiamo molto a chi ha aperto la strada, e in particolare a Giorgio Chimenti, ideatore e fondatore del primo Museo del Basket Italiano. Nato a Livorno nel 1919, ma di famiglia di origine lucchese, Chimenti comincia a giocare a pallacanestro a 17 anni, nella stagione 1936-37. La sua prima squadra livornese è quella del suo Rione Sorgenti, cioè la “Bleguimet”, che partecipa a un campionato dopolavoristico nell’ambito delle attività sportive indette e gestite dall’Opera Nazionale Dopolavoro del Partito Fascista.
Chimenti è protagonista in quasi tutti gli eventi cestitici locali, nazionali e internazionali. È un appassionato a tutto tondo: prima giocatore, poi arbitro, infine fotografo; così in breve diventa un elemento basilare della documentazione fotografica del basket. Con la sua affabilità, simpatia, estroversione ed un buon grado di ispirazione naif, riesce a coinvolgere grandissimi personaggi della pallacanestro dell’epoca. Nello stesso tempo inizia a creare quello che resterà la grande passione della sua vita: il Museo del Basket.
Nel 1958-59, all’interno della “Libertas Altopascio”, Chimenti fonda il Centro Giovanile di Basket, riuscendo a radunare quaranta giovani fra ragazzi e ragazze. Comincia poi nel 1963 un’intensa attività con i giovanissimi, proseguita in vari centri fino al 1972: Chimenti sostiene di essere l'inventore del minibasket nei primi anni ’60. Prima friggitore, poi fornaio, inizia la sua straordinaria raccolta di cimeli nel 1946 con grande sacrificio e passione già a Livorno, città dove allora abita, gioca e poi inizia ad arbitrare.
Il primo allestimento di immagini, inserite in quadretti muniti di vetro con cornici fatte con le sue mani, lo realizza proprio sulle pareti del suo negozio. Successivamente si trasferisce a Spianate di Altopascio, in provincia di Lucca, dove amplia a dismisura la sua raccolta, allargandola a tutto il mondo del basket regionale, nazionale e internazionale, alla storia del basket mondiale. Ci sono oggetti, medaglie, coppe, maglie, gagliardetti, palloni, libri o riviste che illustrano, secondo il suo personalissimo gusto espositivo, la pallacanestro ed i suoi protagonisti.
La raccolta più ampia, comunque, è quella fotografica, arrivata ad annoverare al momento della sua scomparsa, avvenuta nel 1983, oltre 25.000 immagini. Ha una passione ed una simpatia che coinvolgono tutti quelli che avvicina: giocatori di ogni livello (storiche le sue foto con Bill Bradley e Meadowlark Lemon), allenatori, arbitri (è grande amico di Bruno Duranti, che lo chiamava bonariamente “Neccio”), dirigenti di club e federazioni (storiche le donazioni di Renato William Jones, uno dei fondatori della FIBA). Con il suo inimitabile e umanissimo modo di porsi, ottiene donazioni di foto, materiali e un’infinità di memorabilia: la sua forza di persuasione sono il garbo e la consapevolezza di chi sta costruendo un archivio documentale unico in Italia e, allora, forse anche in Europa.
Giorgio Chimenti, finché le forze glielo consentono, dedica vita e risorse ad uno sport sano, al solo scopo di promuoverlo e condividerlo specialmente con i giovani, allestendo nella sua stessa abitazione uno spettacolare “Museo del Basket”, visitato da personaggi del calibro di Bradley e Jones. Alla sua morte, la signora Chimenti dona tutto a Vincenzo Buchignani e Gianluca Mascagni che, con opera inesauribile e meritoria, recuperano ciò che è rimasto, dopo spostamenti vari tra Altopascio e Montecatini, dei cimeli e delle foto, relegate purtroppo per anni negli umidi ambienti di un magazzino scolastico e andati in parte perduti e in parte irrimediabilmente rovinati. Dal 2015, subentra l’aiuto dell’Associazione Onlus Luca Del Bono “Amici della Pallacanestro”.
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Superbasket # 61 (maggio-giugno 2023) | Pagina 48-49