Bertram Yachts Derthona Tortona

Bertram Yachts Derthona Tortona

Dopo la finale del 2022 a Pesaro, la terza forza Bertram Yachts cerca consacrazione definitiva tra le realtà di vertice della Serie A. Difesa, coralità ed esecuzioni le chiavi della squadra di Ramondino, che ha bisogno di continuità dal perimetro per esaltare la sua identità

Secondo anno in Serie A e seconda presenza alla Final Eight per una Bertram Yachts non più matricola rivelazione, ma ormai consolidata realtà di alta classifica dopo il terzo posto del girone d'andata. La “Cinderella Story” del Derthona finalista alla prima esperienza di sempre in Coppa Italia è stata la bella favola dell'edizione 2022 a Pesaro. Ora a Torino la truppa di Marco Ramondino ha uno status diverso, a partire dalla testa di serie numero 3 con la quale si presenta nella griglia di partenza rispetto al “seed” numero 6 di 12 mesi fa. Tortona è un club che si è guadagnato credito, rispetto ed attenzione con una programmazione seria e lineare. In attesa dello sbarco in Europa con l'ulteriore salto di qualità legato all'inaugurazione del PalaGavio, il club del presidente Marco Picchi rappresenterà il Piemonte – in senso lato come padrona di casa – nella kermesse del Pala Alpitour.

L'OBIETTIVO • Rimettersi in gioco al cambio delle big dopo aver già stupito lo scorso anno a Pesaro, e verificare in una manifestazione in modalità “elimination game” quanta distanza c'è ancora tra le due squadre di Eurolega e una potenziale outsider, che avendo alle spalle una potenza economica di altissimo livello come il gruppo Gavio potrebbe un domani decidere di alzare ulteriormente l'asticella per competere al vertice assoluto. Pressioni sul risultato finale non ce ne sono, sicuramente però l'avventura fino all'ultimo atto di Pesaro 2022 crea aspettative che a Torino dovranno essere verificate sul campo. E se le due teste di serie della parte bassa del tabellone dovessero tenere fede ai pronostici, andrà in onda un ulteriore atto della “sfida infinita” con la Virtus Bologna, contro la quale si sono incrociati i destini della Bertram Yachts nelle ultime semifinali di Coppa Italia e campionato.

IL CAMMINO • L'avvio sprint con 5 vittorie consecutive, ultima a lasciare la compagnia della Virtus Bologna al comando ad inizio 2022/23, ha spianato la strada verso la Final Eight ad una Bertram Yachts che ha tenuto un passo sostanzialmente regolare. Qualche affanno a novembre legato al problema muscolare che ha tenuto fuori Tyler Cain per qualche partita: due stop in fila a cavallo della pausa per l'Italbasket, poi il motore è tornato a girare su alti regimi grazie soprattutto alle vittorie esterne di Verona e Scafati, che hanno compensato i passi falsi casalinghi contro Sassari e Treviso. Inizio col botto per l'anno solare 2023: Coppa Italia conquistata con 2 turni d'anticipo grazie alla vittoria in rimonta a Varese, poi l'acuto casalingo contro la Segafredo davanti al tutto esaurito del PalaFerraris. Ininfluente ai fini del terzo posto di metà stagione la 
sconfitta sul campo di Milano: in palio c'era il titolo di campione d'inverno e sulla strada si è trovata un’Olimpia vogliosa di riscattare le sconfitte con Napoli, Alba Berlino e Zalgiris Kaunas.

LA STELLA • Semaj Christon
è l'uomo che controlla i destini della Bertram Yachts con la sua capacità innata di trovare punti per sé e per gli altri. L'esterno ex Pesaro ha lasciato l'EuroCup per sposare la causa di una realtà emergente come Tortona anche senza coppe, a fronte della sicurezza di avere le chiavi in mano di una squadra dove è l'unico ad avere licenza per uscire dal sistema, pur restando nei binari della solida organizzazione plasmata da Marco Ramondino. Un attaccante naturale che ha gambe, corpo e visione di gioco per trovare soluzioni offensive a tutto tondo; certo a volte si rischia di sbandare al di fuori dei binari, e il tecnico irpino deve essere sempre attento a dosare tra improvvisazione e sistema. Ma il bilancio attuale è in attivo, perché l'equilibrio raggiunto garantisce rendimento stabile al gioco offensivo. E quando c'è da prendersi le responsabilità nei momenti più delicati, Christon sa mettersi in proprio rispettando però le consegne della coralità.

L'UOMO CHIAVE • J.P. Macura è la variabile impazzita di una squadra che ha bisogno delle sue serate di grazia dall'arco per esaltare la sua coralità. Il prodotto di Xavier (stesso college di Christon pur non essendo stati compagni, la “connection” estiva al TBT è stata decisiva per portare a Tortona l'ex Ulm) è la quintessenza del tiratore di striscia: anche all'università si era guadagnato il soprannome “wildcard” perché il suo rendimento oscillante non era mai garantito. Ma nelle pieghe di un roster profondo, la Bertram Yachts ha costruito una gabbia di protezione sufficiente a non dover per forza dipendere dalle lune perimetrali dell'esterno statunitense. Però quando è in gas ne beneficia tutto il sistema, vedi i 22 punti in 24' con 7/9 dal campo con i quali ha abbattuto la resistenza della Virtus Bologna nell'acuto più brillante della stagione 2022/23. E quando Tortona può giocare il jolly, l'attacco ha una marcia in più...

IL PUNTO DI FORZA • La solidità di un impianto di gioco basato su difesa, coralità ed esecuzioni che Marco Ramondino ha impostato sin dai tempi dell'A2, e mantenuto anche tra i professionisti al livello sempre più elevato nel quale il Derthona si sta progressivamente abituando a muoversi. Il basket “ramondiniano” è fortemente identitario nei concetti base, e le scelte di mercato sono compiute in funzione della volontà di costruire roster in grado di seguire il copione caro al tecnico ex Casale Monferrato. Il pizzico di pepe in più aggiunto alla pietanza, con la scelta di un “creativo” alla Christon, non ha modificato la rotta dove il timoniere vuole portare la nave: Tortona vince di squadra su entrambi i lati del campo, Ramondino ha saputo creare una cultura attraverso la quale costruire un sistema vincente a prescindere dai suoi interpreti. Il prossimo salto da compiere sarà quello di misurarsi al cambio dell'Europa, ma se ne parlerà l'anno prossimo; i meccanismi della squadra attuale terza forza del 2022/23 girano alla perfezione.

IL PUNTO INTERROGATIVO • Il lato B del sistema può emergere nelle serate in cui la manovra gira a vuoto o la palla non entra dall'arco: la coralità è la base di un attacco che produce tanti assist a fronte di bottini non sempre elevatissimi. Ma quando le percentuali da 3 ripagano della qualità nella costruzione dei tiri, arrivano le imprese più brillanti (battere Bologna col 44% da 3 o espugnare Varese col 56%). Quando invece il ferro dice no a triple anche aperte, la certezza della difesa è la coperta di Linus alla quale aggrapparsi per nascondere eventuali serate no. Così Tortona può passare da serate da 89 punti come quella che ha abbattuto la Segafredo, a prove da 63 come quella di 7 giorni dopo a Milano. E per far strada alla Final Eight di Torino dovrà fare la convergenza al mirino, per capitalizzare al meglio tutto il lavoro di tessitura e costruzione della sua vocazione corale.

IL COACH • Marco Ramondino
e Tortona sono strettamente connessi nel loro percorso di crescita. Il tecnico avellinese è alla quinta stagione sulla panchina del club piemontese: le ultime tre sono state davvero esaltanti, tra la promozione del 2020/21 nel derby in finale contro Torino, la finale di Coppa Italia raggiunta da esordiente in Serie A nel 2022 e la semifinale Scudetto da matricola dei successivi playoff. Il valore del coach è soprattutto quello generato dalla cultura creata nell'ambiente – tra società e giocatori – che porta il Derthona ad avere uno stile di gioco identitario e riconoscibile. Ripetersi è sempre più complicato che stupire: nel 2021/22 la squadra di Ramondino era stata una rivelazione, trovare continuità tra le big raccogliendo il platonico titolo di “prima tra le umane” dietro la coppia Milano-Virtus Bologna è un altro traguardo da 
aggiungere alla lista. Tornare alla Final Eight da terza forza apparecchia la tavola per un ruolo da protagonista: bissare la finale di Pesaro sarà alquanto complicato, fare meglio del secondo posto ancora più difficile, ma Tortona vuole provarci grazie all'identità costruita da società e coach.

IL PRECEDENTE • 2 ottobre 2022, 76-
70 a Casale Monferrato al termine di una partita dai due volti con Trento al comando per 38 minuti, toccando anche il più 13 a fine terzo quarto, e una furiosa rimonta guidata da Christon (che fu top-scorer a quota 18) dopo che Filloy e Daum (15 a testa) avevano permesso ai padroni di casa di non crollare. Sia Bertram Yachts che Dolomiti Energia condividono i principi basati su identità da squadra di sistema, esecuzione e solidità difensiva: nel match di campionato la squadra di Molin dominò a sorpresa il duello aereo (ben 51 rimbalzi contro 29), senza però concretizzare il numero extra di possessi a causa di un super sprint finale della difesa di Tortona, che concesse solo 4 punti nei 10' finali. Memore di quella vittoria sudata, la squadra di Ramondino dovrà migliorare nella copertura sotto i tabelloni per evitare di inciampare sul primo ostacolo.

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Superbasket # 60 (febbraio-marzo 2023) | Pagina 16-19

Giuseppe Sciascia

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