Carpegna Prosciutto Pesaro
Dopo la finale del 2021, la rivelazione dell'andata Carpegna Prosciutto vuole sfoggiare anche a Torino la sua poliedricità offensiva sull'asse Moretti-Abdur Rahkman. Testa leggera e grande entusiasmo per una Vuelle legata alla fluidità della manovra e alle percentuali dall'arco
Pesaro torna alla Final Eight dopo aver saltato l'edizione 2022 in casa, per provare a ripetere la straordinaria cavalcata fino alla finalissima del 2021 al Forum di Assago. La Carpegna Prosciutto quarta forza a sorpresa del girone d'andata è una realtà di alto livello plasmata con grande efficacia da Jasmin Repesa: nonostante la grave perdita di Mazzola, la squadra marchigiana non è più una rivelazione ma una certezza. E a Torino proverà a competere con le big in una manifestazione che può esaltare il suo mix di veterani stranieri ed italiani emergenti: ripetere l'impresa di due anni fa pare davvero complesso, alla luce della presenza della testa di serie Milano sul suo lato del tabellone. Però Pesaro ha le carte giuste, per preparazione tecnica e mentale, per provare a stupire ancora in Coppa Italia.
L'OBIETTIVO • Misurarsi e competere con le big in una kermesse da affrontare con la giusta mentalità: la presenza alla Final Eight è un premio per la continuità di rendimento mostrata in un girone d'andata sopra le aspettative. Pesaro e Varese, opposte nel primo atto, sono sulla carta le “intruse” rispetto al ranking dell'estate 2022: il derby delle rivelazioni nei quarti mette in palio un posto al sole nel secondo turno di sabato, chi riuscirà a prenderselo indirizzerà l'inerzia verso il segno più, in vista del rush finale verso i playoff nelle 11 giornate successive alla Coppa Italia. Realisticamente la Vuelle punta a passare un turno e poi verificare la sua tenuta al cambio delle big, in assoluto l'obiettivo è quello di pesare la forza mentale del gruppo e aumentare ulteriormente l'autostima in vista dell’ultima parte di regular season.
IL CAMMINO • Quarta posizione col 60% di vittorie al giro di boa per la miglior Carpegna Prosciutto dell'ultimo decennio (la finalista dell'edizione 2021 era entrata da sesta nel tabellone di partenza). Partita a razzo con i 100 punti segnati a Trieste e con l'impresa casalinga firmata Abdul-Rahkman contro Venezia, l'altro buzzer beater di Cheatham a Brescia ha fermato una miniserie di 2 stop in fila. Il momento migliore è arrivato dopo la pausa per la Nazionale: 4 vittorie in 5 gare, compreso lo scontro diretto con Varese che le ha dato il piazzamento superiore a parità di bottino a metà del cammino, con due acuti esterni a Brindisi e Verona. Il punto esclamativo sulla qualificazione alla Final Eight è arrivato grazie al travolgente +29 della penultima contro Treviso, e col raid di fine andata a Scafati la truppa di Repesa ha messo al sicuro il quarto posto.
LA STELLA • Muhammad-Alì Abdur-Rahkman è il leader offensivo di una squadra con tanti punti nelle mani, che si affida alla futura stella dell'Arabia Saudita di Johan Roijakkers per le iniziative dal palleggio dal peso specifico più rilevante. Per diverse settimane l'esterno scovato in Polonia dal front office pesarese è stato capocannoniere del campionato, poi il fatturato è leggermente calato quando è diventato “bersaglio” delle difese, ma la sua gamma completa di doti perimetrali – tra capacità di attaccare il ferro e di colpire dall'arco – è una risorsa chiave per l'attacco della Carpegna Prosciutto. Abdur-Rahkman possiede un raro equilibrio nella selezione delle soluzioni per sé e per gli altri: pur non essendo un playmaker, sa costruire gioco oltre che finalizzarlo, e non ha mai mostrato tendenze da “mangia palloni” nell'equilibrio della manovra marchigiana. Che ha tante frecce al proprio arco sostanzialmente in tutti i ruoli, ma nella sua gerarchia offensiva affida al nativo della Pennsylvania i possessi decisivi.
L'UOMO CHIAVE • Davide Moretti ha trovato la sua dimensione perfetta a Pesaro, proseguendo sotto Jasmin Repesa la crescita, già iniziata sotto Luca Banchi, che ha riportato il 25enne figlio di Paolo nel giro dell'Italbasket. Tornato con grandi aspettative dall'avventura NCAA (a Torino sfiderà nei quarti l'ex compagno Tariq Owens, col quale giocò la finale 2019 con Texas Tech), il salto tra college ed Eurolega con la maglia di Milano si è rivelato troppo elevato. Ma Pesaro gli ha dato la chance per essere protagonista, e il play del 1998 si è conquistato a poco a poco le chiavi della squadra. Con la gestione “Gelsomino”, Moretti è diventato un punto fermo: progressi nel rendimento balistico, nella capacità di andare al ferro e nel playmaking per un giocatore che, anche solo dal punto di vista della produzione statistica, concorre agevolmente per la palma di miglior play italiano del campionato. E la coppia con Abdur-Rahkman funziona con un equilibrio efficace tra un giocatore dalla propensione “scoring point”, come il nativo di Bologna, e un bomber non affamato di tiri come il nativo di Allenton. Col rientro di Tambone e la conferma di Gudmundsson è aumentata concorrenza sul perimetro, ma quando Moretti trova ritmo dall'arco, Pesaro diventa temibile per tutti.
IL PUNTO DI FORZA • La poliedricità di un attacco capace di trovare punti in tante maniere diverse e complementari: Pesaro è la seconda squadra più prolifica del campionato (la prima è Varese, la sua avversaria iniziale nel tabellone di Torino) con 4 giocatori in doppia cifra di media, i due elementi di centrocampo e i due lunghi, sebbene Kravic sia un riferimento interno mentre Cheatham possieda una doppia dimensione, spalle a canestro e dal perimetro. Pesaro ha un roster lungo anche dopo l'infortunio di Mazzola, e tanti assetti alternativi potendo utilizzare il duttile Charalampopoulos sia da ala piccola che da ala forte. E non dipendendo da un singolo terminale ma da un sistema che può rendere tutti pericolosi con i tempi e gli spazi giusti, la possibilità di segnare tanto senza dare riferimenti all'avversaria è una garanzia importante per la squadra di Repesa.
IL PUNTO INTERROGATIVO • Pesaro è una squadra che vive di esecuzioni, circolazione di palla, spaziature... e percentuali dall'arco: se il copione viene recitato con efficacia dai suoi interpreti, il fatturato è elevato e difficilmente e si perde sotto il 38% medio dall'arco o sopra gli 80 punti segnati (unica eccezione all'andata il match casalingo contro Napoli). Se però la qualità della manovra è poco fluida, ne risentono le medie da 3, e di conseguenza i risultati ne soffrono. Pesaro vince quando segna tanto e graffia dall'arco: il match inaugurale contro Varese pare proporre l'accoppiamento giusto in tal senso, per andare avanti però serviranno stabilità nella gestione dei possessi in attacco e continuità nel rendimento difensivo, che in alcune circostanze non è stato affidabile.
IL COACH • Il ritorno di Jasmin Repesa era inatteso dopo lo strappo dell'estate 2022, ma il feeling con la piazza e il legame storico con Ario Costa, sin dai tempi della Virtus Roma, hanno ricreato le condizioni per il secondo atto di un rapporto che sta dando grandi soddisfazioni alla Vuelle. Repesa, Banchi, Repesa: Pesaro ha scelto da un paio d'anni la via degli allenatori di spessore e personalità per dare vigore alle ritrovate ambizioni, che con la finale di Coppa Italia 2021 e i playoff 2022 le hanno permesso di ritornare tra le protagoniste del campionato italiano, dopo aver navigato per anni nelle acque pericolose della zona salvezza. Il tecnico croato, campione d'Italia con Fortitudo Bologna e Milano, ha costruito una squadra con stazza ed esperienza, più europea che americana nei passaporti e nel modo di giocare, e sta lavorando per estrarre tutto il potenziale dei vari Moretti, Totè e Visconti, giovani passati da protagonisti nelle Nazionali giovanili, che per un motivo o per l'altro non hanno (ancora) sfondato a livello senior.
IL PRECEDENTE • 11 dicembre 2022, 101-93 per Pesaro in un match nel quale la Vuelle totalizzò il record di triple segnate in stagione (15, pari a quelle realizzate a Brescia). Furono decisivi il 6/7 dall'arco di Moretti, che chiuse a quota 22 punti, e la capacità di Cheatham e Mazzola di aprire il campo dall'arco (8/12 da 3 in due) nella partita in cui Kravic rientrava dalla borsite al gomito che l'aveva tenuto ai box a Trento. La sfida fra i due migliori attacchi della serie A tenne fede alle aspettative, con Pesaro che sfruttò molteplici volte i mis-match di ali piccole ed ali forti contro i quintetti atipici di Varese, capace però di rientrare quando trovò ritmo da 3 e alzò i giri. L'obiettivo della Carpegna Prosciutto è quello di replicare il copione, facendo leva sulla sua fisicità nei ruoli intermedi per mettere in condizione i suoi arcieri di tirare in condizioni ottimali.
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Superbasket # 60 (febbraio-marzo 2023) | Pagina 20-23