Anno 1996: Bodiroga esalta Milano, NBA chiama Italia

Anno 1996: Bodiroga esalta Milano, NBA chiama Italia

Il ritorno trionfale di Milano, oltre alla prima esperienza NBA di due giocatori italiani (Esposito e Rusconi) sono i due temi maggiori di questo 1996. L’avventura tra i Pro dei due azzurri non è però fortunatissima. Qualche apparizione nei Suns per Rusconi, meglio l’ex casertano che si ritaglia più spazio durante la stagione con Toronto. Con la maglia dei Raptors, franchigia di espansione al primo anno dopo decenni di assenza, il celebre “El Diablo” (giocatore dell'anno per Superbasket) impreziosisce la propria avventura con i 18 messi a referto nella sfida contro i Knicks al Madison Square Garden. In A2 c'è l'attesa “rivincita” di Cantù che torna nel massimo campionato: ai brianzoli serve un mago delle promozioni come “Dado” Lombardi, coach dell'anno per Superbasket. In A1 è l’Olimpia che trova l'alchimia giusta, milanesi che già nell'annata precedente avevano dato filo da torcere, in semifinale, ai tre volte campioni d’Italia consecutivi della Virtus Bologna. Sono proprio i bianconeri a vincere il primo trofeo stagionale, la neonata Supercoppa italiana.

Nello scontro tra la vincente del campionato, la Buckler, e quella di Coppa Italia, Treviso, la spuntano ancora le V Nere grazie all’ex di turno Orlando Woolridge, MVP con 28 punti a referto. In regular season sono sempre le due bolognesi a fare da battistrada, con la Fortitudo di patron Seragnoli che dimostra subito tutte le sue ambizioni. Non ci sarà però l’atteso derby in finale: Milano stende i campioni in carica in 4 partite e raggiunge l’allora Teamsystem di Sergio Scariolo all’atto finale. Splendida la serie tra l’Olimpia ed i biancoblù: la gara decisiva è la terza con gli uomini di Boscia Tanjevic che sbancano Bologna grazie ad una magia di Bodiroga e non sbagliano il match point in gara 4 sigillando il ritorno in vetta dei biancorossi.

Un grande successo anche per Bepi Stefanel, personaggio dell'anno per Superbasket, che, dopo aver accarezzato i trionfi a Trieste, porta con sé i gioelli di casa (Gentile, Fucka, Bodiroga, De Pol e Cantarello) a cui unisce la classe infinita di un ex NBA come Rolando Blackman. Milano regina anche nella Coppa Italia: nell’edizione casalinga al Forum i milanesi prima rischiano in semifinale con la Virtus Bologna (che sbaglia con Coldebella il tiro per la vittoria), poi intascano il trofeo regolando facilmente la Mash Verona. Solo sfiorato il grande slam per la truppa di Tanjevic: in coppa Korac sembra pronto un dominio italiano con 4 squadre (Milano, Varese, Fortitudo e Pesaro) nei quarti. La guastafeste si chiama Efes Pilsen: i turchi prima stendono la Teamsystem poi, nella doppia finale, gelano la Stefanel. La tripla di Gentile sulla sirena per il più 7 suona di vera beffa dopo il meno 8 di Istanbul.

Nelle altre competizioni internazionali subito fuori una Trieste già in chiara difficoltà in campionato, mentre in Eurolega si ferma ai quarti il cammino della Benetton Treviso. La sfida con gli altri biancoverdi ateniesi del Panathinaikos si decide in gara 3 con la maledizione di Maljkovic che colpisce ancora. Il coach serbo, dopo la beffa con Limoges, gela ancora una volta i trevigiani nella sfida decisiva. Pana che riserverà lo stesso trattamento, nell’atto conclusivo, al Barcellona. Wilkins, Alvertis e compagni portano per la prima volta la squadra di Atene sul tetto di Europa.

Vetta d’Europa da cui deve scendere, dopo due trionfi consecutivi, la Comense. Nella sfida che vale il titolo sono le tedesche di Wuppertal a gioire. Anche la coppa Ronchetti non regala l’acuto finale alle squadre italiane. Alcamo arriva sino in fondo ma deve cedere, in entrambe le partite, alle francesi di Tarbes. In campionato Como però non sbaglia: prima si prende la neonata Supercoppa al femminile, battendo Schio, poi si ripete regolando in finale Cesena. Le ragazze di Aldo Corno steccano invece nella finale di Coppa Italia: è Schio ad esultare nella gara casalinga che assegna il trofeo.

Anno olimpico il 1996, l’evento è ad Atlanta e gli statunitensi non si lasciano sfuggire la doppietta. Nel torneo maschile non c’è ovviamente il Dream Team originale ma coach Lenny Wilkens ha a disposizione una squadra in ogni caso stellare. Stockton, Olajuwon, Robinson e Shaq trascinano i padroni di casa al trionfo nella finale contro la Jugoslavia di Danilovic, Bodiroga e Djordjevic. Assenti ancora una volta gli azzurri, tocca alle ragazze di coach Riccardo Sales provare a farsi largo nel torneo femminile. Niente da fare per le azzurre che escono nei quarti contro l’Ucraina, prima di terminare la competizione all’ottavo posto dopo le sconfitte con Cuba e Giappone. L’oro va alle ragazze di casa: al Georgia Dome è una passeggiata per le ragazze di coach Tara Vandereer, Lisa Leslie (29 con 12/14 dal campo) schianta la resistenza delle brasiliane.

 

  • Personaggio dell'anno

    Bepi Stefanel

  • Allenatore dell'anno

    Gianfranco Lombardi

  • Atleta dell'anno

    Vincenzo Esposito

 

  • Nazionale Italiana maschile

    Non ha partecipato a manifestazioni

  • Scudetto maschile

    Stefanel Milano

  • Coppa Italia maschile

    Stefanel Milano

  • Supercoppa maschile

    Mash Jeans Verona

  • Coppa Campioni maschile

    Panathinaikos Atene

  • Coppa d'Europa

    Baskonia Vitoria

  • Coppa Korac

    Efes Pilsen Istanbul

 

  • Promosse in Serie A1 maschile

    Polti Cantù

    e Reyer Venezia (poi estromessa)

  • Promosse in Serie A2 maschile

    Gara Livorno e Serapide Pozzuoli

 

  • Nazionale Italiana femminile

    Olimpiadi, 8° posto

  • Scudetto femminile

    Pool Comense Como

  • Coppa Italia femminile

    Famila Schio

  • Supercoppa femminile

    Pool Comense Como

  • Coppa Campioni femminile

    Wuppertal

  • Coppa Ronchetti

    Tarbes Gespe Bigorre

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Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 52-53

Redazione Superbasket

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