Olimpia, si apre una dinastia?

Olimpia, si apre una dinastia?

Il tris di Milano e il vantaggio economico in crescita preludono ad un ciclo dominato dall’EA7? La Serie A 2024/25 si prepara al ciclone Trapani, e se qualche big dovesse ridurre gli investimenti, si va verso la rotta di un ulteriore aumento dei budget medi, in forte ascesa rispetto all’era pre-Covid

C'è una dinastia in vista in una Serie A dove Milano può aprire un ciclo a lungo termine? Il terzo Scudetto in fila dell’Olimpia inverte un trend di equilibrio che dallo stop dell’egemonia senese non aveva mai portato nessuna squadra a bissare il tricolore precedente. E ora il vantaggio competitivo dell’EA7 diventerà ancora più grande: il duopolio con la Virtus Bologna, che in 4 anni è passata dall’A2 allo Scudetto e poi all’Eurolega combattendo con budget importanti la supremazia di Milano, ha decisamente alzato l’asticella degli investimenti delle rivali. Ora però le Vu Nere sono in procinto di rivedere il budget al ribasso, e anche altri proprietari – in primis Mauro Ferrari di Brescia – hanno ventilato propositi di riduzione. 

L’Olimpia è in una strana situazione: l’ultimo bilancio certificato (sull’anno solare 2022, non l’anno sportivo) indicava fatturato da 38,5 milioni, in vantaggio rispetto ai 32 della Virtus (e al terzo posto c’era Venezia a quota 11,7 milioni). Ma in Europa ci sono corazzate con budget ancora più elevati, e fiscalità più vantaggiose (vedi il regime da polisportive per Real Madrid e Barcellona e la tassazione bassissima sullo sport per le greche e le turche) che contribuiscono alla sperequazione del sistema. In soldoni: il dominio in campionato di Milano non è 
affatto replicabile in Eurolega, dove l’obiettivo – confermato da Ettore Messina nella conferenza post-Scudetto – è stabilizzarsi ai playoff dietro quel ventaglio di superbig con potere d’acquisto superiore (Panathinaikos, Real Madrid, Barcellona, Fenerbahce). 

In Italia ovviamente l’EA7 resta la squadra da battere, e non sarà facile replicare quanto accaduto nello scorso decennio quando la “maledizione degli anni dispari”, con investimenti inferiori a quelli attuali, aprì le porte agli Scudetti di Sassari (2015) e Venezia (2017 e 2019), brave a colmare il gap economico con scelte di mercato efficaci. Ora c’è da capire l’impatto del ciclone Trapani sulla Serie A 
2024/25: Valerio Antonini non si è nascosto parlando di sogno Scudetto, ovviamente nel medio periodo, e già oggi si può ipotizzare che gli Sharks saranno fra i primi 4 budget del prossimo campionato. Dove la Virtus, pur in riduzione, sarà ancora la prima antagonista di Milano, e le varie Venezia, Tortona e Brescia – con diverse sfumature e progetti sportivi – ancora outsider di lusso. C’è anche la new entry Trieste, col nuovo main sponsor MSC Crociere e la spinta degli oltre 6mila spettatori del PalaRubini, da non sottovalutare in termini di ambizioni ed impatto economico. 

Di fatto, anche se qualche big dietro l’Olimpia dovesse ridurre in parte gli investimenti, l’asticella della Serie A è aumentata parecchio nelle ultime 5 stagioni per l’arrivo di realtà ambiziose e munifiche dalla Serie A2 che si sono consolidate nei piani alti del campionato. Il budget medio del 2019/20 era di 6,3 milioni di euro; nel 2022/23 – ultimi dati certificati dai bilanci - è salito a quota 9,4; anche “depurandolo” dai picchi di Milano e Bologna, si è passati da 4,7 a 6,3 milioni. E con le new-entries Trapani e Trieste il dato salirà di certo nel 2024/25. Campionato sempre più bello, ma quanto mi costi?

 

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Superbasket # 66 (giugno-luglio 202) | Pagina 20-21

Giuseppe Sciascia

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