Umana Reyer Venezia - Venezia testa di serie numero 1 per provare a sognare in grande
L’Umana campione d’inverno testa a Torino lo spessore delle aggiunte di Kabengele ed Heidegger sul telaio di una squadra già molto competitiva per profondità e doti atletiche. Controllo del ritmo tramite i rimbalzi e tante risorse offensive complementari a disposizione di coach Spahija
Venezia sbarca a Torino con lo status da testa di serie numero 1 del tabellone dell’edizione numero 48 della kermesse vetrina della Lega Basket. Dopo la fugace comparsata del 2023 con il “clàsico” contro la Virtus Bologna (duello ripetutosi tre volte nelle ultime tre partecipazioni orogranata, con l’eccezione del 2022 quando il team del patron Luigi Brugnaro non si era qualificato), l’Umana vuole essere nuovamente protagonista per dare continuità ad una stagione di vertice in campionato. Il nuovo corso di Neven Spahija, basato su un basket aggressivo e dinamico con un parco stranieri all’insegna dell’atletismo, ha prodotto ottimi risultati in Italia, e con i correttivi Kabengele ed Heidegger la Reyer è tornata in corsa anche per i playoff di EuroCup. La Coppa Italia è un test importante per verificare l’impatto della versione 2.0 degli orogranata al cambio delle big: la classifica fotografa un equilibrio più marcato rispetto alle stagioni passate, dando valore al concetto espresso dal Presidente LBA Umberto Gandini su un campionato nel quale il duopolio Milano-Bologna ha indotto le avversarie ad alzare l’asticella. Fino a che punto sarà elevata la quota dell’asticella di Venezia all’Inalpi Arena?
L'OBIETTIVO • Può una squadra campione d’inverno e testa di serie numero 1 del tabellone non partire col sogno di arrivare fino in fondo? Ovviamente si ragiona in modalità un passo alla volta, e dunque la priorità è quella di superare il primo avversario evitando di cadere nuovamente sull’ostacolo Estra, come accaduto nella gara di andata in campionato. Le favorite sono fisiologicamente altre, a partire dalle due portacolori italiane in Eurolega, ma il cammino del girone d’andata e l’impatto dei correttivi sul perimetro e sotto canestro, apportati su richiesta dello staff tecnico e grazie agli sforzi extra della proprietà, permettono all’Umana di nutrire fondate ambizioni nella corsa alla coccarda tricolore. Venezia vuole dimostrare di essere attrezzata a competere per arrivare fino in fondo in tutte le competizioni, non solo come outsider di lusso ma come legittima contender.
IL CAMMINO • Partenza a razzo con 5 vittorie consecutive, prima del primo stop stagionale proprio contro Pistoia alla sesta giornata, decisiva per prenotare in largo anticipo il biglietto per Torino. Matrice difensiva nel primo poker di successi, poi i 102 punti del quinto turno con Varese, poi il percorso ha subìto qualche inciampo nella versione esportazione (vedi il -23 del Forum e il -27 sul campo di Trento) pur mantenendo un passo sicuro in versione Taliercio. L’acuto principale è stato il colpo all’overtime sul campo della Virtus Bologna, risultato poi decisivo per ottenere il titolo virtuale di campione d’inverno con relativo premio da testa di serie numero 1 a Torino. Un raid che ha costituito l’asse portante, insieme al successo casalingo con Brescia, di un ciclo di 4 vittorie consecutive interrotto soltanto, all’ultima di andata, dal passo falso casalingo contro Napoli. Reso però indolore nella parità a quota 22 dalla contemporanea sconfitta di Brescia a Brindisi.
LA STELLA • Rayjon Tucker concorre per il titolo virtuale di giocatore più spettacolare della Serie A con le sue tonitruanti schiacciate che lo spediscono abitualmente nella Top 10 degli highlights di ogni giornata di LBA. La potente guardia nativa di Charlotte ha trovato la sua dimensione da terminale offensivo numero 1 della multiforme Reyer di coach Spahija, adattandosi al meglio al basket “europeo-americano” del tecnico croato alla sua prima esperienza in Europa dopo l’assaggio del basket FIBA in Australia. Potenza ed esplosività, ma anche pericolosità perimetrale abbinando giocate al ferro a triple micidiali. E in una squadra che non disdegna il campo aperto, la sua energia quando è lanciato in velocità ne fa un’arma potenzialmente devastante per l’attacco Reyer, in alternativa alla produzione dei lunghi che possono colpire da sotto e da fuori.
L'UOMO CHIAVE • Per doppia dimensione offensiva e vigore a rimbalzo, Aamir Simms è il giocatore capace di dare una marcia in più alla manovra offensiva della Reyer ed al suo volume a rimbalzo, chiave di lettura fondamentale per imporre a suo piacimento il ritmo di gioco. Se l’ala ex Paris Basketball è in giornata, l’Umana ha una dimensione offensiva ulteriore nell’attacco a metà campo, e un giocatore in più capace di aumentarne l’impatto fisico-atletico sotto i tabelloni. Non sempre il giocatore del 1999 riesce a trovare il giusto feeling con la partita, e la Reyer ha talmente tante risorse che può vincere anche senza il suo “stretch 4” (come dimostrato in occasione dell’acuto sul parquet della Segafredo Arena, al momento il colpo di maggior spessore della stagione). Ma quando il laureato a Clemson esprime tutto il suo potenziale tecnico ed atletico, il volume di gioco orogranata ne guadagna a dismisura.
IL PUNTO DI FORZA • Il mix di fisicità ed atletismo diffuso in tutti i ruoli che l’anima perimetrale italiana Spissu, De Nicolao e Casarin integra bene sul piano della pericolosità dall’arco e della sintassi cestistica. Venezia gioca un basket atletico senza però rinunciare all’organizzazione; l’aggiunta di Kabengele ha aumentato ulteriormente il vigore interno e la copertura a rimbalzo di una squadra già molto fisica, che ama alternare accelerazioni e giocate di sistema (meglio con un play più costruttore come Heidegger che con un esterno esplosivo ma poco votato alla coralità come Barry Brown). Talento e punti nelle mani, ma senza rinunciare ad un sistema che offre opportunità offensive a tutti; e i troppi sbalzi di tensione dei primi mesi della stagione sembrano superati con le ultime due correzioni del roster, in attesa di ritrovare appieno un giocatore tatticamente importante per la sua energia difensiva come Jordan Parks.
IL PUNTO INTERROGATIVO • Tante risorse, tanti assetti, tante alternative, tanti protagonisti diversi capaci di essere primattori a rotazione. Ma quando non entra il tiro dall’arco, l’attacco può battere in testa: è accaduto proprio nel match di andata a Pistoia, poi di nuovo contro la zona di Napoli nell’ultima giornata della fase ascendente. Oppure a Milano, in occasione della netta sconfitta sul campo dell’EA7 che è sul lato del tabellone dell’Umana nella kermesse di Torino. È il motivo per il quale la società ha voluto aggiungere un lungo di potenza come Kabengele ad una squadra con attaccanti interni di tecnica (Tessitori) o qualità frontale (Wiltjer), ed un giocatore come Heidegger, più adatto a stare in un sistema rispetto a Brown. Venezia è in grado di sviluppare la sua trama anche quando non viene premiata dalla percentuale dall’arco? Le contromisure prese per aumentare ulteriormente il potenziale di una squadra già molto competitiva vanno nella direzione giusta. La Coppa Italia dovrà dire se hanno eliminato gli sbalzi di tensione della squadra quando non funziona il suo piano A.
IL COACH • Neven Spahija affronta la sua prima Final Eight italiana sulla scorta di un solido bagaglio di esperienze e successi all’estero (nel suo palmares personale le coppe nazionali vinte in Croazia, Slovenia e Turchia). Il tecnico di Sebenico, tornato in Italia a febbraio 2023 dopo il precedente transito di quasi 20 anni fa a Roseto, ha dato alla squadra una solida identità corale basata su un roster costruito in funzione delle sue esperienze internazionali. La conoscenza del mercato del sottobosco americano, maturata nei suoi anni da assistant coach in NBA tra Atlanta e Memphis, ha consentito al coach croato di costruire un roster ben equilibrato fra un parco stranieri quasi completamente rinnovato e un solido gruppo italiano. Tra l’energia americana e la solidità tricolore, la Reyer di Spahija ha dato la sensazione di poter competere anche nei confronti delle big di Eurolega della nostra Serie A.
IL PRECEDENTE • Replay a Torino dell’ultimo match di campionato che si disputerà prima della pausa per Coppa Italia e Nazionali. Venezia e Pistoia torneranno ad affrontarsi dopo la gara dell’11 febbraio; dunque, la conoscenza reciproca sarà un fattore nel terzo duello stagionale tra Umana ed Estra dopo le sfide della regular season. All’andata i toscani sorpresero gli orogranata, complice la peggior prestazione balistica stagionale della squadra di Spahija, piegata dalla scarica di triple di Varnado (26 punti con 5/7 da 3) ma anche dal suo gelido 6/35 dall’arco. Di sicuro sarà un ricordo in grado di trasmettere gli stimoli giusti al clan orogranata: la Coppa Italia si vince partendo anche dal seed numero 8 – lo ricorda bene Venezia, visto quanto accadde nel 2020 a Pesaro – e dunque il primo ostacolo andrà affrontato con la massima concentrazione.
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Superbasket # 65 (febbraio-marzo 2024) | Pagina 8-11