2022 Top-100: Numero 3 Massimo Zanetti
(Presidente-proprietario Virtus Bologna)
Riportare la Virtus allo scudetto, che le mancava dal 2001, poteva essere considerato un punto di arrivo, anche piuttosto ambizioso visto dov’era il club bolognese non più tardi di cinque anni fa. Invece pare sia stato solo un punto di partenza, verso nuovi e sempre più prestigiosi orizzonti: l’Eurolega naturalmente, e poi la grande sfida con Milano, che ormai è tra pari. Zanetti non scherza: vuole una grande Virtus, presto competitiva ai massimi livelli europei. I mezzi per arrivarci li ha, la volontà pure. E poi pare che il basket inizi a piacergli davvero, più del calcio e del ciclismo. L’idea di prendere Nico Mannion, già il terzo nome di grandissimo richiamo internazionale che regala alla platea dopo quelli di Milos Teodosic e Marco Belinelli, pare l’abbia avuta proprio lui, guardando in tv una partita degli azzurri durante l’estate olimpica. «Bravo quel ragazzo coi capelli rossi, prendiamolo noi»: detto e fatto. La Segafredo Arena all’interno della Fiera di Bologna che, tra lo scetticismo iniziale, si è ormai dimostrata idea brillante, è la dimostrazione che i grandi progetti con lui non restano sulla carta ma vanno a buon fine. Anche se di mezzo ci si mettono ostacoli imprevisti, come la pandemia. Lo stesso per la Virtus femminile, su cui ha investito forte per avviarla a sua volta verso il vertice. Magnate del caffè a capo di un impero che fattura 1,2 miliardi l’anno, origini trevigiane, 73 anni, prima solo sponsor, poi proprietario e da ottobre 2021 anche presidente di una Virtus che solo nel 2016 conosceva l’amarezza della retrocessione. Nel ridare linfa a uno dei club più prestigiosi d’Italia ha anche aperto una sana competizione al vertice tra grandi patron, che al nostro basket mancava da un pezzo. È ormai sfida aperta a Giorgio Armani, sono loro due i più grandi imprenditori a investire nel basket, le loro due squadre a contendersi i trofei sul piano nazionale, tutte le altre staccatissime. Le tensioni dell’anno scorso, il mancato approdo in Eurolega e il caso Djordjevic, licenziato e poi ripreso e poi andato via lasciando dietro di sé uno scudetto, non l’hanno scalfito. Ha puntato tutto su Sergio Scariolo, allestendogli uno squadrone senza porsi limiti di spesa.
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Superbasket # 55 (dicembre 2021-gennaio 2022) | Pagina 18