2022 Top-100: Numero 20 Salvatore Trainotti

Il 2022 sarà un anno di svolta per il dirigente trentino. Si è chiusa infatti un’era, quella del Trainotti dirigente di riferimento dell’Aquila Trento, e si è aperta quella del direttore generale tecnico del Settore Squadre Nazionali, maschili e femminili. Già general manager della nazionale maggiore maschile (dal 2018), Trainotti è diventato quindi il plenipotenziario di tutte le selezioni azzurre, ruolo importante sia sul piano pratico che dell’immagine. Praticamente il Cesare Rubini dei tempi moderni. Incarico per il quale lascia quello di GM dell’Aquila Trento, la squadra che in quindici anni di lavoro ha portato dalle serie minori a due finali scudetto, oltre che alle coppe europee. Formalmente accadrà solo a fine stagione, ma il percorso è già tracciato e c’è pure un sostituto già scelto ed all’opera, Andrea Nardelli. Capodelegazione della Nazionale maggiore che è tornata alle Olimpiadi, passando per il trionfale Preolimpico di Belgrado, il presente di Trainotti ha i colori dell’azzurro e il timbro della Federazione. Nato e cresciuto a Trento, laureato in economia politica, 51 anni, giocatore prima ed allenatore poi, cresciuto professionalmente di pari passo con la squadra della sua città (premio di dirigente dell’anno sia in A2 che in A), ora una nuova sfida da affrontare, di quelle davvero importanti. C’è un Europeo da giocare in casa, a Milano nel settembre prossimo, nell’ambito dei cent’anni della Fip - si doveva giocare nel 2021 - un obiettivo da onorare a tutti i costi, sul piano organizzativo e su quello dei risultati. Poi c’è anche un Mondiale 2023 a cui qualificarsi, e c’è la femminile che vuole a tutti i costi andare all’EuroBasket 2023. Dovrà districarsi tra gli interessi non sempre convergenti di nazionali, club e singoli giocatori, sempre più spesso sparsi in giro per il mondo, compito non facile anche se in NBA ci è rimasto il solo Danilo Gallinari.

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Superbasket # 55 (dicembre 2021-gennaio 2022) | Pagina 35