EA7 Emporio Armani Milano
L'EA7 punta al tris dopo le vittorie del 2021 e 2022: cancellare le delusioni dell'Eurolega sarebbe il modo migliore per ribadire la supremazia in vista del rush finale verso lo scudetto. L'impatto di Napier e la volata per tentare di recuperare Shields le chiavi dell'avventura dell'Olimpia
Milano arriva a Torino da testa di serie numero 1 e campione uscente dell'edizione 2022 a Pesaro, nonché vincitrice delle ultime due edizioni, contando anche quella del 2021 a porte chiuse al Forum di Assago. L'Olimpia ha lasciato alla Virtus il primo trofeo stagionale, ma per dimostrare di aver superato il momento no del mese di gennaio, è decisa a lasciare il segno e dimostrare al Pala Alpitour di essere ancora la squadra da battere in Italia in vista della corsa verso lo Scudetto 2022/23. Le delusioni dell'Eurolega non debbono distogliere Milano dall'obiettivo del bis tricolore per cucirsi sul petto la terza stella: la Coppa Italia rappresenta un test probante per fare il punto della situazione in attesa che l'infermeria si svuoti (sicuramente out Pangos e Baldasso, anche per questo ci sarà il nuovo arrivato Napier) in vista del rush finale.
L'OBIETTIVO • Fare tris a Torino dopo Assago e Pesaro, e confermare di essere la squadra-faro della Serie A a dispetto dei problemi di organico legati alle assenze, e alle conseguenti difficoltà di messa a punto del nuovo corso post-Chacho Rodriguez riverberatesi sul cammino in Eurolega. Per status e aspettative, l'Olimpia parte per difendere il titolo, ma c'è di più: la kermesse del Pala Alpitour è l'occasione per dare un segnale alle “contenders”, come accadde nel 2021 al Forum (quando la squadra di Messina dominò con uno scarto record nelle tre partite) e anche 12 mesi fa a Pesaro (quando la sua difesa nascose con grande efficacia l'assenza di Shavon Shields). Ora l'Olimpia è ancora un grande cantiere, con l'incertezza sull'esito dello sprint per recuperare l'asso di passaporto danese e la curiosità dell'impatto dell'ultimo arrivato Shabazz Napier sul telaio di una squadra bisognosa di un risolutore perimetrale.
IL CAMMINO • Tanti balbettii iniziali con i successi col brivido contro Brescia (prima avversaria a Torino) e Brindisi e la prima sconfitta stagionale già alla quarta giornata a Venezia. Un ciclo di vittorie solide nella fase centrale – sei in fila tra la quinta e la decima – mostrando un efficace abbinamento fra tenuta difensiva e fluidità balistica. Lo scivolone di Trento appena dopo la vittoria scacciacrisi in Eurolega sul campo della Stella Rossa Belgrado, poi il rush finale verso il titolo di campione d'inverno con il perentorio +22 a Bologna e il successo di fine andata al Forum contro Tortona a garantire lo status da testa di serie numero 1. Il successo della Segafredo Arena ha fatto registrare il bottino più pingue della stagione (eguagliati i 96 segnati contro Varese), ma soprattutto ha rotto il ghiaccio contro la Virtus dopo le due sconfitte subite in Supercoppa a settembre e in Eurolega a novembre.
LA STELLA • Brandon Davies è l'attaccante di riferimento per un'Olimpia che ha a poco a poco imparato a servirsi del primo centro attaccante dell'era Messina. Dominante nel big-match del 2 gennaio alla Segafredo Arena, il centro mormone possiede una doppia dimensione interna ed esterna che permette al coach di Catania di poterlo schierare sia in coppia con Melli che con Hines. E oltre a segnare, può far segnare: per una squadra che attualmente ha difficoltà nel costruire gioco, poter contare su un giocatore come Davies, con mani buone per tirare ed anche per passare la palla, è un vantaggio notevole. Giocatore molto tecnico che attira raddoppi e subisce falli con la sua mobilità fronte e spalle a canestro, non sempre è un fattore sotto il suo canestro soprattutto a rimbalzo, ma nel sistema Messina non può ovviamente esimersi da un atteggiamento difensivo adeguato alla squadra che concede meno di tutte in Serie A.
L'UOMO CHIAVE • Billy Baron è l'apriscatole designato dall'arco di un'Olimpia che senza i due esterni più creativi con la palla in mano, e in attesa di valutare quanto potrà incidere Shabazz Napier, non può prescindere dalle scariche del suo fuciliere. Che è prevalentemente un finalizzatore, ma nel sistema milanese dove si vive di circolazione di palla, può anche produrre assist mediante extrapass o con iniziative dal palleggio (7 nel big match di Bologna). Ma il tiratore ex San Pietroburgo è il classico giocatore del quale senti la mancanza quando non c'è per turnover o quando non trova grandi serate al tiro, quest’ultime legate a filo doppio alla capacità della manovra di creargli opportunità. Di per sé Baron è un giocatore bisognoso di essere messo in ritmo, a volte può segnare con gittata clamorosa (lo ha imparato a sue spese Monaco il 23 dicembre...), ma se l'attacco fatica a liberarlo o a creargli spazi, il compito in difesa per le avversarie diventa meno gravoso.
IL PUNTO DI FORZA • Il mix di esperienza, profondità e solidità difensiva di un roster che in Europa ha denotato limiti esacerbati dagli infortuni concentrati sul perimetro. Ma in Italia ha tutte le carte in regola per puntare al bis dell'accoppiata campionato e Coppa Italia, pur con le difficoltà di produzione perimetrale palesate nelle ultime settimane. Milano ha personalità e carisma sufficienti per reggere il ruolo di squadra da battere, dovendo trovare forza per reagire nelle competizioni domestiche alle difficoltà del percorso internazionale, dove ormai i playoff sembrano svaniti. Con tutti i suoi problemi di rendimento a livello tecnico e mentale, l'Olimpia è prima in Italia senza i suoi due attaccanti più creativi: la Coppa Italia sarà l'occasione di fare il tagliando alla squadra in attesa di metterla a punto con i recuperi degli infortunati nell'ultimo terzo della stagione.
IL PUNTO INTERROGATIVO • Quale Milano vedremo al Pala Alpitour? Quella del mese di gennaio, dopo l'acuto della Segafredo Arena valso il titolo d'inverno, ha destato sufficiente preoccupazione per indurre Ettore Messina a tornare sul mercato e giocare l'ultimo jolly per tesserare un creatore di gioco con la palla in mano come Shabazz Napier. Che impatto avrà l'ex San Pietroburgo a Torino? E la volata per riavere Shavon Shields in tempo per la Coppa Italia avrà esito positivo, al di là del punto interrogativo su quale impatto potrà dare l'ex Trento dopo 4 mesi di inattività, visto l'infortunio al piede sinistro risalente a metà ottobre 2022? E di conseguenza, chi saranno i sei stranieri scelti da Ettore Messina per giocarsi la Coppa Italia in funzione della presenza di “SS” e delle condizioni di Napier reduce dalla riattivazione in G-League? Milano si affida ad una identità di gioco molto solida e riconoscibile, ma a Torino gli interpreti principali sul perimetro saranno da scoprire strada facendo. Se Napier e Shields saranno determinanti, l'Olimpia potrà legittimare il suo status da favorita. Altrimenti, giudicando anche il recente cammino balbettante in Italia, ci sarà margine per attaccarla.
IL COACH • Ettore Messina è il vero e proprio “Re di Coppe”: ne ha vinte 9 in Italia (4 con la Virtus, 3 con Treviso e 2 con Milano) più 2 in Russia, e nella versione Final Eight ad eliminazione diretta con tre partite da vincere in pochi giorni l'ultima sconfitta risale alle semifinali del 2020 contro Venezia. I risultati nettamente inferiori alle aspettative in Eurolega hanno generato critiche sull'operato del coach dell'Olimpia, che attraverso la lettera aperta inviata ai tifosi si è assunto le responsabilità della costruzione e della gestione quotidiana del roster. L'appuntamento di Torino cade a puntino per dimostrare che Milano ha trovato la quadra per sistemare i problemi di gioco causati da una sommatoria di fattori, ma principalmente imputabili agli infortuni a lungo termine di Pangos e Shields. Senza i quali – o comunque con Napier a sopperire ai tempi più lunghi del recupero del play canadese – Messina rifiuta di bocciare l'Olimpia versione 2022/23, rimandando tutti i giudizi a fine stagione. Con una Coppa Italia in più in bacheca, certi giudizi sarebbero da rivedere? In parte sì, dunque quella del Pala Alpitour è una tappa importante per la stagione dell'EA7.
IL PRECEDENTE • 2 ottobre 2022, 78-77 per l'Olimpia e un finale thrilling nel quale la squadra di Messina rischiò di compromettere l'esordio, con relativa premiazione per lo Scudetto 2021/22, e venne salvata da una stoppatissima di Nik Melli dopo una brutta palla persa del suo capitano. Si era però ancora nella fase iniziale della stagione, con la folta pattuglia tricolore di Milano reduce da EuroBasket 2022 e un sistema di gioco da mettere a punto dopo la perdita pesante di Rodriguez (ancora con Pangos ma senza Shields, che debuttò in Eurolega dopo l'infortunio “premonitore” al Torneo di Cagliari ai primi di settembre). Un avvertimento del fatto che Brescia non sarà un ostacolo agevole da superare, se l'attacco non sarà fluido? Di sicuro la Germani ha profondità e fisico per provare a competere contro l'EA7, che però parte da un lato di tabellone sulla carta meno insidioso rispetto a quello della Virtus Bologna. Ma ogni finale diversa da Milano-Virtus Bologna sarebbe oggettivamente una “sorpresona".
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Superbasket # 60 (febbraio-marzo 2023) | Pagina 8-11