SB 40°: 2008 Fabio Facchini

Fabio Facchini è stato il ‘portabandiera’ degli arbitri italiani per diversi anni, considerato il Numero Uno da tanti, se non tutti. E’ stato non solo di grande bravura tecnica ma anche di grande personalità. Gli allenatori e i giocatori vogliono due sole cose da un arbitro: imparzialità e partita in pugno. Ecco Fabio Facchini. Certo, era severo, anche dal fallo tecnico veloce, ma la partita non gli è mai scappata dalle mani. Non per niente, ha arbitrato 26 anni in Serie A, 1989-2015, più 19 a livello FIBA, 1993-2015. Ha ricevuto diversi premi per il suo lavoro: Reverberi, Oscar GIBA, Premio Reggiani.

E’ stato scelto dalla FIP per diverse finali scudetto nonché grandi impegni internazionali: tre Europei; due Mondiali; e l’Olimpiade di Pechino nel 2008, tanto per coronare la sua grande carriera. A quel livello, la FIBA vuole l’arbitro di ‘polso’, una perfetta descrizione di Fabio Facchini, uno non disposto a sentire tante lamentele. In tutto, Facchini è stato diverso da quasi tutti i suoi colleghi nel senso che, per lui, arbitrare non è stato un lavoro ‘part-time’ bensì ‘full time’, a tempo pieno, il suo unico mestiere. Quando uno fa una scelta così, vuol dire che ci mette tutto per essere il Numero Uno.

Nel 2013, è stato nominato ‘Responsabile Unico degli Arbitri di Lega A-1’. Quindi, rimane dentro il movimento, presente alle gare, dando consigli ai colleghi più giovani, tenendo lezioni per il settore, essendo un punto di riferimento per gli ‘Uomini in Grigio’. Ovvio, per limite di età (nato nel 1961), non arbitra più. C’è chi dice che se lui arbitrasse oggi, a 57 anni compiuti, sarebbe ancora il migliore fischietto della Serie A-1 ed anche uno dei top della FIBA. Infine, è stato un esempio di passione, cominciando la carriera a soli 15 anni. Una vita in campo, protagonista senza fare protagonismo.

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