SB 40°: 2001 Andrea Meneghin

Andrea Meneghin, Varese, 1974, è l’esempio classico di “Tale padre, tale figlio”. Suo padre, il mitico Dino Meneghin, è stato il migliore giocatore italiano ai suoi tempi. Lo è stato anche Andrea, anche se per un tempo più breve dovuto agli infortuni che gli hanno fermato la carriera. Anzi, nientemeno che Willis Reed, Hall of Fame, leggenda dei New York Knicks, è venuto a Varese per vederlo giocare in persona, dicendo “Lo vorrei per la mia squadra, i Knicks.” Come detto, gli infortuni e gli interventi chirurgici hanno posto fine a tale sogno. Ma Andrea era una guardia-ala di 200 cm, atleta vero, capace di giocare in qualsiasi ruolo.

Ha giocato un decennio per la Pallacanestro Varese, 1990-2000, vincendo lo scudetto nel 1998-99, sotto coach Charlie Recalcati, uno degli MVP della squadra, certamente il migliore giocatore italiano del momento. Poi, due anni con la Fortitudo Bologna, 2000-02, facendo la storica finale contro la Virtus del Grand Slam nel 2001. Poi, è tornato a Varese per tre anni, 2002-05, ma gli acciacchi avevano già compromesso un atletismo da triplista olimpico, il che lo rendeva un giocatore completo: realizzatore, passatore, difensore, rimbalzata. Forse è stato l’italiano più completo di ogni tempo.

Ha fatto anche grandi cose in Nazionale, specie l’oro vinto negli Europei del 1999 sotto coach Bogdan Tanjevic. Anche con l’Italia, la carriera è stata brevissima, solo cinque estati, 1998-2002. Andrea Meneghin era il sogno di ogni allenatore: grandissimo giocatore ma non malato di protagonismo. Ha giocato per la squadra, per i compagni, per il club, per vincere. Metteva gli onori personali in seconda fila. Quanti giocatori nella storia del Basket Italiano hanno vinto uno scudetto con il loro club e un Europeo con la Nazionale? Non tanti. Una ventina. Uno di questi è Andrea Meneghin.

Clicca sul video seguente per il guardare il racconto di Dan Peterson.

© Riproduzione Riservata