SB 40°: 1999 Gianmarco Pozzecco
Gianmarco Pozzecco, Gorizia, classe 1972, è stato un playmaker per modo di dire. Certo, faceva pure gioco. Ma realizzava anche, con il suo tiro micidiale (attorno al 90% nei liberi, tanto per intenderci), il suo palleggio-arresto-tiro rapidissimo e la sua incredibile velocità e rapidità di piedi. Quindi, play, sì. Ma, soprattutto un giocatore ‘di impatto’, capace di spaccare qualsiasi partita in due, anche con riflessi eccezionale in difesa. Dopo avere fatto il settore giovanile dell’APU Udine, ha fatto il suo vero debutto alla Libertas Livorno, 1993-94, con genio e sregolatezza… più sregolatezza che genio.
Poi, a Varese per otto anni, 1994-2002. Ha fatto poi la storia: lo scudetto, il 10° del club, nel 1998-99, sotto coach Carlo Recalcati. La chiave di tutto è stato il ‘Poz’, realizzatore, distributore, leader, accentratore, personaggio, parafulmine, mago. Certo, aveva anche ottimi compagni, come Andrea Meneghin, allora nel mirino di squadre dell’NBA. Ma la chiave era Pozzecco, specie nelle gare che contavano di più. Sotto pressione, quella che metteva gli altri in APNEA, il Poz si esaltava, si ispirava e tirava fuori la partita dell’anno ogni turno del campionato. Ha vinto l’Oscar GIBA come migliore giocatore in A-1 quell’anno.
Ha fatto anche altro nella carriera. Tre anni alla Fortitudo Bologna, 2002-05, con il Final Four dell’Eurolega nel 2004. Poi, in Nazionale, l’Olimpiade del 2004, con la medaglia d’argento. Quell’anno, dal Presidente della Repubblica, ha preso la Medaglia Ordine al Merito. Ha giocato anche all’estero, a Saragozza, al Khimki. Ha fatto commentatore TV. E’ diventato anche allenatore, portando l’Orlandina in A-1, poi allenando Varese in A-1 e la Fortitudo in A-2. Ha fatto anche il vice al Cedevita Zagabria. Con qualche centimetro e qualche chilogrammo in più, poteva anche giocarsi la carta NBA.
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