SB 40°: 1999 Bogdan Tanjevic
Bogdan ‘Boscia’ Tanjevic è una figura leggendaria nel Basket Europeo. Cosa non ha fatto nella sua carriera? Con la sua piccola Bosna Sarajevo, ha spezzato il dominio in Jugoslavia delle squadre della Serbia, della Slovenia e della Croazia, vincendo il titolo nel 1978 e la Coppa dei Campioni nel 1979. Ha vinto scudetti in quattro diversi paesi: Jugoslavia (Bosna); Italia (Olimpia Milano); Buducnost (Serbia) e Villeurbanne (Francia). Ha allenato 4 nazionali, vincendo medaglie con tre: Jugoslavia (2a Europei 1981); Italia (1a Europei 1999); Turchia (2a Mondiale 2014); e il Montenegro. Quale allenatore ha fatto altrettanto?
Ovvio, in Italia, il colpo più importante è stato l’oro negli Europei del 1999, a Parigi. Non è stato facile. L’Italia ha perso una gara contro la Croazia di Toni Kukoc nel Gruppo C ad Antibes, 70-68, ed è avanzata con la Turchia e la Croazia, tutte con record di 2-1. Poi, a Le Mans, nel girone di qualificazione, hanno perso contro la Lituania di Arvydas Sabonis, 74-62. Ma, a Parigi, nella fase finale, ha fatto piazza pulita: 102-79 contro la Russia nei quarti; 71-62 contro la Jugoslavia nella semifinale; 64-56 contro la Spagna del mitico coach Lolo Sainz per l’oro. Un capolavoro di una squadra cresciuta, partita per partita.
Un’indicazione di come lavora Boscia Tanjevic è stata vista nei suoi quattro anni a Caserta, 1982-86: vince l’A-2 e fa gli ottavi dei playoff nel 1982-83; fa quarti di finale nel 1983-84; fa la semifinale nel 1984-85; fa la finale nel 1985-86. Una scalata impressionante. Ha fatto anche cinque finali di Coppa Korac, perdendole tutte. Ma, da lì, una sua frase storica (fra tante): “Per perdere una finale, uno deve prima arrivare in finale”. Ha prodotto due “Euro Oscar” in Dejan Bodiroga e Gregor Fucka; poi Nazionali come Nando Gentile e Sandro Dell’Angelo e uno nell’NBA, come Vincenzo Esposito. Un gigante fra i giganti.
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