SB 40°: 1983 Cesare Rubini
Prima chiamavano Cesare Rubini ‘Il Principe’, dopo il soggetto di Niccolò Machiavelli. Poi lo chiamavano “Il Padrino”, The Godfather”, dopo il protagonista del libro omonimo di Mario Puzo. Cesare Rubini incarnava entrambi i soggetti. Era, senza ombra di dubbio, il più grande personaggio nella storia del Basket Italiano, più grande della vita, un Gigante fra i giganti. E’ stato uno dei più grandi atleti mai visti in Italia, uno dei pochi ad essere chiamato in Nazionale in due sport diversi: il Basket e la Pallanuoto, con il quale era capitano della squadra dell’oro Olimpico a Londra nel 1948. Rubini è nella Hall of Fame di entrambi questi sport.
Cesare Rubini ha poi stabilito, nel ruolo di coach, record che non saranno mai superati: 15 scudetti, una stagione senza mai perdere, è stato il primo a vincere la Coppa dei Campioni. Quasi da solo, con la forza della sua personalità, ha reso il basket uno sport importantissimo, non più di nicchia. Le sue polemiche hanno creato pubblico, stampa, tifoseria, sponsor, come Simmenthal, un marchio leggendario. Le sue interviste creavano ‘movimento’ come nient’altro. I suoi duelli con il leggendario Aza Nikolic portarono a tre spareggi in tre anni per lo scudetto, nel 1971, 1972 e 1973, rendendo il basket non solo importante ma anche… grande!
Rubini non era solo un super coach ma anche un grande dirigente, GM dell’Olimpia Milano sotto il grande Presidente Adolfo Bogoncelli per ben 25 anni. Ha lasciato la sua impronta anche come GM della Nazionale Italiana. Prima, ha scelto Alessandro Gamba, suo capitano all’Olimpia, come coach. Poi ha raggiunto risultati mai raggiunti prima: un argento olimpico a Mosca nel 1980, un oro europeo a Nantes nel 1983. Un mito. Come dicono, metteva tutti nella sua ombra. Era duro ma umano, deciso ma flessibile, esigente ma comprensivo, galvanizzatore e motivatore. Non ci sarà mai un altro come lui.
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