SB 40°: 1980 Renato Villalta
Renato Villalta è stato ‘creato’ da Augusto ‘Gianni’ Giomo, che l’ha plasmato come giocatore importante. Renato, alto 204, ha giocato come pivot per Giomo nel DUCO Mestre in Serie B. Anzi, ha portato DUCO dalla B alla Serie A (non c’erano, ancora B-1 e A-2) il mio primo anno in Italia, 1973-74. Grazie all’insegnamento di Gianni Giomo, Villalta aveva un gioco di gambe da pivot davvero eccezionale: scivolamenti sulla linea di fondo, virata sulla linea di fondo, passo d’incrocio, la finta di testa e di palla. Era una cosa eccezionale, impressionante, il giocatore giovane più bravo d’Italia.
La mia Virtus Bologna ha comprato Villalta, un nativo di Treviso (Maserada per l’esattezza), nell’estate del 1976 per una cifra record: £400.000.000. Infatti, è stato nominato “Mister Quattrocento Milioni”. Poi, insieme a quella pressione, ho voluto cambiare il ruolo di Villalta, da pivot (perché 204 cm era troppo basso per giocare pivot in A-1) ad ala. Il primo anno, è stato difficile: da una media di 25 punti per partita al DUCO ad una media di 8 punti per partita alla Virtus. Ma Renato Villalta non si è mai lamentato di nulla. Anzi, ha lavorato per imparare il ruolo di ala.
La chiave di tutto è stato l’arrivo di John Roche per il mio ultimo anno alla Virtus, 1977-78. Roche era il maestro del Pick & Roll. Roche faceva 10-15 Pick & Roll con Villalta ogni partita, con passaggi a Renato che facilitava tutto. D’improvviso, vedo le statistiche della Lega e c’era Renato fra i migliori nel… tiro da fuori. Poi, come si sa, Villalta è poi diventato un GRANDE tiratore da fuori. Ne so qualcosa: mi è costato gli scudetti del 1979 e del 1984. Dulcis in fondo: nella finale Olimpica del 1980, contro la Jugoslavia, Renato Villalta ha fatto 29 punti, ormai un super-campione.
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