Anno 2012: Un anno nero tra inchieste e fallimenti illustri

Anno 2012: Un anno nero tra inchieste e fallimenti illustri

Titoli revocati a posteriori, fallimenti di piazze storiche e vicende giudiziarie controverse: è uno degli anni più bui del basket nostrano. La stagione si apre già con la controversia tra Teramo e Venezia: gli abruzzesi pagano in ritardo i 500mila euro per non retrocedere, la Reyer fa ricorso e viene ammessa in Serie A con due campionati che diventano così dispari. Il ciclone più forte, però, si scatenerà un paio di anni dopo con l'inchiesta Time-Out” legata al fallimento della Mens Sana Siena che la priverà dei successi ottenuti in questo 2012. L'unico titolo ancora assegnato, dunque, rimane la Supercoppa vinta da Cantù che, dopo le tre finali perse l'anno precedente, conquista così un trofeo troppe volte sfiorato. In Coppa Italia e in campionato, invece, il predominio rimarrebbe quello della Mens Sana, capace di compiere ancora la doppietta battendo, rispettivamente, la solita Cantù e Milano.

In un anno di vuoto come questo, però, non mancano le storie e gli exploit. Se Cantù, come vedremo, almeno in questo frangente storico è una certezza, torna a ruggire Pesaro con una doppia semifinale che fa sognare di nuovo una città intera. La Scavolini Siviglia, guidata da Luca Dalmonte, infatti, da testa di serie numero due prima arriva al penultimo atto di Coppa Italia, estromettendo nei quarti Venezia e fermandosi contro la Bennett di Trinchieri, ma trova la forza di riprendersi lo scalpo ed eliminare proprio i brianzoli nei playoff al termine di una serie entusiasmante. La Vuelle è capace di andare a espugnare il Pianella in gara-5 spinta dalle giocate di un Daniel Hackett incontenibile; alla fine, a fermare la corsa dei pesaresi, saranno solo la maggior profondità e il talento di una Milano costruita per centrare quello scudetto che ormai manca da troppi anni. Per Hackett, giocatore dell'anno per Superbasket, però, quella è la stagione della consacrazione, un'annata che gli varrà la chiamata proprio della Montepaschi l'anno successivo. Cresciuto cestisticamente tra Pesaro e l'America, il figlio di Rudy torna nel nostro Paese nel 2009, a Treviso, prima di incrociare nuovamente la sua strada con quella della cittadina adriatica. Due anni in costante crescita che non gli portano in dote trofei ma che lo lanciano ad altissimo livello: Siena, Milano (per cui sarà fondamentale nel titolo del 2014), poi l'inizio del viaggio in Europa con l'Olympiacos (un titolo vinto nel 2016 ma anche un grave infortunio muscolare), il Bamberg e, ora, con il CSKA.

Quell'annata rimane anche l'apice della carriera di Luca Dalmonte, allenatore dell'anno per Superbasket. Cresciuto tra Imola, Brescia, Rimini e Fortitudo Bologna, dopo un lungo girovagare e tanta esperienza nei settori giovanili, Dalmonte trova l'acuto con Avellino: nel 1999, infatti, riesce a ottenere la promozione in Serie A al primo anno sulla panchina irpina, grazie a una prodezza da oltre metà campo di Claudio Capone in gara-4 contro Jesi. Per l'attuale tecnico di Verona, poi, si aprono anche le porte della Nazionale: dal 2010 al 2016, infatti, sarà assistente di lusso prima di Pianigiani (che seguirà anche nell'esperienza al Fenerbahçe) e poi, per un anno, di Messina.

Il 2012, però, è anche l'anno di Venezia e di Sassari. La Reyer, tornata finalmente in Serie A, riesce a stabilirsi immediatamente tra le migliori otto del campionato, andando così a disputare sia i quarti di Coppa Italia che il primo turno di post-season, gettando così le basi per un futuro che oggi tutti conosciamo. La Dinamo, invece, inizia ad incantare ed entusiasmare tutta Italia ottenendo la prima semifinale scudetto della propria storia. Il 3-0 nei quarti sulla Virtus Bologna è un'altalena di emozioni: per due volte, infatti, i sardi strappano la vittoria con un tiro allo scadere, prima con una prodezza di Drake Diener, poi con il cinismo di Vanuzzo capace di mandare a bersaglio il tiro decisivo in gara-3 con meno di 7 decimi a disposizione.

Le note liete, però, almeno parzialmente finiscono qui. In Europa, infatti, le strade delle italiane si fermano prima della Final Four con Siena eliminata nei playoff dai futuri campioni dell'Olympiacos (al termine di un'incredibile rimonta sul CSKA) e Milano e Cantù alle Top 16. I brianzoli, comunque, entusiasmano i propri tifosi con alcune vittorie di prestigio e altre rocambolesche, su tutte quella decisiva per il superamento del primo turno con il canestro da metà campo di Basile a Bilbao.

Parziale soddisfazione arriva dalle Olimpiadi di Londra, edizione a cui l'Italia non partecipa e che vedrà il primo, grande, ballo di Kevin Durant di qua dall'oceano. Fino alla semifinale, infatti, l'Italia è protagonista grazie a Luigi Lamonica, personaggio dell'anno per Superbasket. Il fischietto di Pescara è ormai una certezza nel panorama mondiale, frutto di un percorso di crescita esponenziale iniziato nel 2002, anno della sua prima Final Four di Eurolega. Proprio quell'anno, poi, Lamonica ha avuto l’onore di dirigere una delle tante finali in carriera nel più importante trofeo continentale per club, a Istanbul, affiancato da un altro fischietto italiano, Tolga Sahin. Ancora in attività, Lamonica rimane uno degli arbitri più considerati in Euroleague pur non potendo più dirigere partite in Italia per raggiunto limite di età.

A conclusione di un anno difficile per il basket italiano va affrontato il capitolo fallimenti. Il più fragoroso dei cinque che colpiscono il panorama maschile è quello di Treviso che, con il disimpegno della famiglia Benetton, è costretta ad alzare bandiera bianca e ripartire addirittura dalla Promozione. Nel femminile, invece, nell'anno del nuovo trionfo di Taranto su Schio, ad ammainare le proprie bandiere sono il Geas Sesto San Giovanni e una Pool Comense capace di arrivare sino a gara-5 di semifinale contro le scledensi prima del grande tonfo.

 

  • Personaggio dell'anno

    Luigi Lamonica

  • Allenatore dell'anno

    Luca Dalmonte

  • Atleta dell'anno

    Daniel Hackett

 

  • Nazionale Italiana maschile

    Non ha partecipato a manifestazioni

  • Scudetto maschile

    revocato

  • Coppa Italia maschile

    revocata

  • Supercoppa maschile

    Mapooro Cantù

  • Eurolega

    Olympiacos Pireo

  • EuroCup

    Khimki Mosca

  • EuroChallenge

    Besiktas Istanbul

 

  • Promosse in Serie A1 maschile

    Trenkwalder Reggio Emilia

    ed Enel Brindisi

  • Promosse in Serie A2 maschile

    Bitumcalor Trento, FMC Ferentino

    e AcegasAps Trieste,

    Upea Capo d'Orlando ripescata in A2

 

  • Nazionale Italiana femminile

    Non ha partecipato a manifestazioni

  • Scudetto femminile

    Cras Basket Taranto

  • Coppa Italia femminile

    Cras Basket Taranto

  • Supercoppa femminile

    Famila Wuber Schio

  • Coppa Campioni femminile

    Valencia BC

  • EuroCup

    Dinamo Kursk

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Superbasket # 42 (dicembre 2018-gennaio 2019) | Pagina 84-85

Redazione Superbasket

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