SB 40°: 2012 Daniel Hackett
Daniel Hackett, Forlimpopoli, classe 1987, è figlio d’arte: suo padre, il grande Rudy Hackett, ha giocato a Syracuse nell’NCAA poi con i New York Nets nell’ABA, poi una lunghissima carriera in Italia. Daniel è un play-guardia, alto 198cm, con grandissimi mezzi fisici-atletici, ha iniziato con la V. L. Pesaro, 2001-03. Poi, 3 anni di high school in California, poi tre anni a USC, 2006-09, al livello NCAA. Poi, il ritorno in Italia con la Benetton Treviso, 2009-10, facendo i quarti di finale playoff. Poi, due anni con la V. L. Pesaro, 2010-12, dove li aiuta a fare due quasi-miracoli nel 2012: semifinale Coppa Italia e semifinale playoff. Lavoro super.
Gioca un anno con la Mens Sana Siena, nel 2012-13, quando vince la Coppa Italia e lo scudetto, anche se la FIP, dopo, ha revocato i due titoli. Passa all’Olimpia Milano per due stagioni, 2013-15, e vince lo scudetto del 2014, facendo la differenza con il suo gioco totale: difesa, rimbalzi, entrate, canestri, assist, agonismo, gioco di squadra. Fa poi due anni all’Olympiacos Atene, 2015-17, superando diversi infortuni, ma vincendo lo scudetto greco nel 2016. Fa poi un anno al Brose Bamberg, in Germania, nel 2017-18. Ora, nel 2018-19, gioca per il top: CSKA Mosca.
In Nazionale, è stato anche condizionato da diversi infortuni, alcuni venuti per il suo gioco di massima aggressività e totale assenza di paura. Negli Europei U-20 del 2007, ha vinto la medaglia di bronzo. Daniel Hackett è mancino ma, diversamente da molti mancini, sa anche usare la mano destra. Questo lo rende uno dei migliori giocatori d’Europa in entrata, una forza della natura che può battere il proprio uomo con palleggio con mano destra o mano sinistra. E’ un combattente che entra, segna e subisce fallo spesso, uno dei migliori nel gioco da tre punti: canestro + tiro libero. Tale padre, tale figlio.
Clicca sul video seguente per il guardare il racconto di Dan Peterson.
© Riproduzione Riservata