“L’uomo che sa contraddire Pop ”

“L’uomo che sa contraddire Pop ”

Lo scegliemmo per gli Spurs per bagaglio tecnico e sistema di valori. Quando lui e Gregg chiacchierano davanti a un bicchiere di vino salta fuori sempre qualcosa di positivo

Tra gli allenatori delle ultime generazioni, Ettore Messina è sicuramente uno dei più influenti. Le quattro Euroleghe vinte lo hanno consacrato al top della riconoscibilità, ma la sua vera impronta sul basket è quella lasciata nello stile di gioco e nelle innovazioni tattiche. La crescita esponenziale del nostro sport in tutto il mondo e la sua globalizzazione tecnica sono state le caratteristiche salienti degli ultimi anni. Molti dei concetti di gioco che si sono diffusi ovunque, Stati Uniti compresi, hanno radici europee: Ettore è stato una delle menti che hanno dato una spinta decisiva a questo florido periodo di sviluppo. Le sue squadre sono sempre state tra le migliori dal punto di vista difensivo e venivano costruite con mano sapiente. Coach Messina ha sempre partecipato alla fase di creazione del roster, e ciò ha contribuito ai successi in modo determinante. È uno degli allenatori più vincenti nel suo Paese, in Eurolega, ma non solo: si è guadagnato grande rispetto tra i coach Nba e di college per i suoi clinic.

La prima volta che ci incontrammo di persona fu appena dopo la scelta di Manu Ginobili al draft del 1999. Avevo già avuto il piacere di conoscerlo da lontano, di apprezzare le sue squadre e di vederlo vincere la seconda Eurolega. A Bologna, con Manu e Rasho Nesterovic tra gli altri, ha dimostrato di essere tra i migliori sia dal punto di vista tecnico che tattico. Manu, nei suoi anni con Messina, è letteralmente sbocciato. Molto di quello che è diventato deriva dal lavoro con Ettore, e di questi miglioramenti hanno beneficiato soprattutto gli Spurs. Parliamo di un tecnico determinato, di saldi principi e grande intelligenza. L’intensità e la passione che mette quando allena, così come il rapporto che coltiva con i giocatori, lo hanno reso un leader in tutte le realtà di vertice dove è stato: Bologna, Treviso, Madrid, Mosca. Mi ricordo in particolare il segno lasciato l’anno in cui guidò il Cska alla tripletta.

Venne a trovarci all’epoca della nostra valutazione su di lui. Dall’incontro ci fu subito chiaro soprattutto il suo sistema di valori: proprio quello lo distingueva come persona da altri candidati. Siamo stati contenti quando si è unito a noi a San Antonio, nel 2014. Il rispetto che Manu aveva per lui fu un altro biglietto da visita di grande sostanza per il suo inserimento nella squadra e nell’organizzazione. Anche sua moglie Laura e suo figlio Filippo sono stati una magnifica scoperta per la famiglia Spurs.

Ettore è una presenza forte al fianco di Gregg Popovich in questi anni. Pop ha grande rispetto per le esperienze extra Nba, che Ettore ha condiviso con il gruppo, con la squadra e con lo staff tecnico. La sua prospettiva e il suo background sono unici, ed è proprio quello che Pop cerca: nuovi punti di vista che incoraggiano a pensare fuori dagli schemi. È altrettanto importante che ci sia qualcuno disposto talvolta a contraddire il Capo. I due hanno legato anche al di fuori della pallacanestro, davanti ad un buon bicchiere di vino. Comunicano in un modo molto profondo e riflessivo: dalle loro conversazioni esce sempre qualcosa di positivo. 

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Giganti # 4 (febbraio 2018) | Pagina 20  

R.C. Buford

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