Cantù trova casa: nel 2024 finalmente pronto il nuovo palasport

Cantù trova casa: nel 2024 finalmente pronto il nuovo palasport

Un’arena polifunzionale, gestita dal colosso mondiale ASM Global, per garantire il ritorno della vicinanza dei tifosi e una maggiore sostenibilità per la società

Cantù gioca la sua partita più importante fuori dai campi. Mentre la squadra di Marco Sodini guida la classifica dell'A2 Verde con l'obiettivo di ritornare rapidamente in quella serie A persa per oggettive sfortune nell'anno maledetto del Covidbasket, la società brianzola è alle prese con gli ultimi dettagli operativi per riportare a casa la Pallacanestro Cantù.

Il nuovo palasport che sorgerà in Corso Europa sarà il cuore pulsante della realtà sportiva più blasonata e seguita della cittadina lombarda, ma soprattutto sarà il volano – economico ed emotivo – per il rilancio di un club che vuole avere garanzie investendo nel mattone.

Dal Pianella “temporaneo” durato più di 40 anni – dal 1974 al 2016 – al buco nero mangia-soldi pubblici legato ad Italia '90 fino al fallimento del precedente tentativo del 2007, la storia dell'impiantistica a Cantù non è stata felice. Ma stavolta ci sono tutte le condizioni perché l'operazione vada in porto, e riporti la squadra in città dopo un lungo esilio forzato a Desio: #road2024 è l'obiettivo temporale per l'inaugurazione di una arena da 5200 posti che si prefigge un duplice obiettivo.

Il primo è quello di riportare la squadra nel suo alveo naturale, ma il secondo e più importante è quello di creare una fonte di ricavi che renda maggiormente sostenibile l'attività del club, sorreggendo la gestione sportiva attraverso un circolo virtuoso sul modello dello Juventus Stadium per il calcio.

Il legame forte si è creato tramite la nascita di Cantù Next, il progetto nato su iniziativa di un gruppo di imprenditori locali (oggi sono 21 i soci membri per un capitale di 1 milione e 260mila euro) per la realizzazione del palasport: il sodalizio nato nell'agosto 2019 ha acquistato nel 2020 il 10% delle quote della società, elargendo un contributo a fondo perduto per garantire sostegno all'attività sportiva.

Ottenuto a febbraio 2021 il pubblico interesse dell'opera, deliberato all'unanimità dal Comune di Cantù, il sodalizio – oltre a Cantù Next coinvolte in un raggruppamento temporaneo di imprese anche Bennett, Nessi&Majocchi e Consonni Strade 2001 – prosegue sulla strada burocratica degli ultimi passaggi che potrebbero garantire l'apertura dei primi cantieri, dopo i necessari bandi, entro l'estate 2022.

“Ora che siamo arrivati a una fase cruciale nel cammino di realizzazione della nuova arena, con il deposito del progetto definitivo, voglio davvero ringraziare tutti i soci di Cantù Next – afferma il presidente Sergio Paparelli -. È grazie al loro impegno e alla loro passione che abbiamo potuto intraprendere questo percorso verso un obiettivo che inizialmente sembrava quasi irrealizzabile. Il nuovo palasport non è solamente un’opera necessaria per la Pallacanestro Cantù, che ritroverà la sua casa, che da tanti anni attende, ma rappresenterà un volano economico per l’intero territorio grazie alla sua polifunzionalità che permetterà di organizzare diverse tipologie di eventi”.

“La partnership con Pallacanestro Cantù consolida il nostro desiderio di supportare gli importanti progetti del territorio e rafforza il ruolo di partner strategico che Bennet avrà nella promozione e realizzazione dell’importante progetto di costruzione del nuovo Palasport che sorgerà in corso Europa - afferma Adriano De Zordi, a.d. di Bennet -. Abbiamo scelto di creare una relazione solida con Pallacanestro Cantù perché crediamo alla qualità del progetto e nella serietà delle persone che l’hanno realizzato”.

Evidente l'interconnessione profonda fra l'operazione palasport, il suo motore Cantù Next, e il futuro sostenibile in serie A del club: “Tanti investitori si sono avvicinati per sostenere la Pallacanestro Cantù e si sono legati anche al progetto palasport: le due società sono strettamente interconnesse, se funziona una prospera anche l'altra e viceversa” spiega Andrea Mauri, il consigliere della società sportiva che vede nella nascita del nuovo palasport la possibilità per aumentare i ricavi in una serie A sempre più competitiva sul piano economico.

“L’obiettivo sul piano sportivo è quello di tornare al più presto in serie A, creando una struttura sostenibile, grazie anche alla costruzione della nuova arena, che ci permetta di disputare campionati all'altezza” spiega Mauri, che conferma come la nuova struttura auspicabilmente pronta nel 2024 (da qui l'hashtag utilizzato nelle comunicazioni ufficiali) abbia già avuto un ruolo importante nel fungere da aggregatore dei partner brianzoli a dispetto della retrocessione in serie A2 della scorsa estate.

“I primi benefici concreti si sono già manifestati dato che i nostri sponsor hanno deciso di sposare il progetto e di confermare il loro sostegno fino al 2024, anno in cui si dovrebbero raccogliere i frutti del nuovo corso con l’apertura dell’arena”.

Insomma, Cantù rivuole in città il suo simbolo sportivo, e la società non vede l'ora di farvi ritorno per mille motivi non solo di natura affettiva: “Il ritorno a casa è imprescindibile: ogni giorno in più che passiamo a Desio ci costa perdere un piccolo pezzo. A dispetto di una distanza chilometrica ridotta, pesa la mancanza della simbiosi che la città ed i tifosi hanno sempre avuto nei confronti della squadra. Ed oltre alla parte affettiva c'è anche un problema di qualità del lavoro con le strutture attuali”.

Tra le altre cose l'aspetto di fondamentale importanza sul quale Mauri pone l'accento è la strettissima interconnessione tra la Pallacanestro Cantù ed il progetto dell'impianto, per la nascita di una struttura pensata su misura del club. “Rispetto ai progetti precedenti la differenza l'ha fatta il coinvolgimento diretto della Pall.Cantù: le esigenze del club sono state messe al centro, coinvolgendo tutte le componenti, dalla parte tecnica alla parte medica ed al marketing, ed operando in base alle necessità di Pallacanestro Cantù”.

L'ulteriore salto di qualità è arrivato tramite l'accordo decennale con ASM Global, colosso planetario della gestione di impianti sportivi (oltre 300 in tutto il mondo, comprese diverse arene NBA come quelle di Los Angeles, Miami e Brooklyn) che ha messo a disposizione la sua esperienza per l'organizzazione di eventi in grado di attirare ulteriori investitori.

“In prima istanza devo ringraziare il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi, che ci ha seguito passo dopo passo nel nostro percorso ed è stato promotore della partnership con ASM Global. La corporation americana ha messo a servizio il know-how in fase di stesura del progetto, ma soprattutto garantirà, attraverso format consolidati e già nel suo portfolio, l’operatività della struttura anche in ambito extrabasket con l’organizzazione di eventi, concerti e convention. Insieme a loro abbiamo costruito un vero e proprio piano industriale di dieci anni che entrerà in azione all'apertura dell'arena, con sponsorizzazioni che ricadranno sulla struttura e sulla squadra”.

Insomma, la road map verso la nascita di quella che sarà la casa del basket a Cantù per i prossimi 50 anni è ormai stilata: l'obiettivo è inaugurarla nel 2024 in serie A, e mantenere a lungo termine il basket professionistico anche attraverso la spinta generata dalla nuova arena.

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Superbasket # 55 (dicembre 2021-gennaio 2022) | Pagina 90-92

Giuseppe Sciascia

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