L'Italbasket prova a stupire ancora in Porto Rico

L'Italbasket prova a stupire ancora in Porto Rico

PreOlimpico in salita per gli Azzurri, senza Fontecchio ed altri infortunati illustri. Tornano Gallinari e Mannion per una Nazionale che non ricorre all’aiutino delle naturalizzazioni facili; Porto Rico, pur senza Howard, e lo spauracchio Lituania gli ostacoli maggiori sulla rotta verso le Olimpiadi di Parigi

Un mix di giovani e veterani per riprovare il colpaccio di Belgrado e tornare ai Giochi Olimpici anche senza il frontman azzurro delle ultime tre stagioni. L’Italbasket partita da Trento lo scorso 9 giugno verso il sogno a 5 cerchi di Parigi, attraverso il test decisivo di San Juan de Porto Rico, presenta ritorni intriganti e novità obbligate a fronte di una estate 2024 all’insegna degli infortuni. Alla Nazionale di Gianmarco Pozzecco mancherà Simone Fontecchio, il top scorer delle ultime tre estati azzurre tra Olimpiadi 2021, EuroBasket 2022 e Mondiali 2023. E rispetto a 12 mesi fa a Manila ci saranno altre defezioni obbligate. Ma nella corsa verso il bis olimpico, torneranno in azzurro altri elementi che sono stati importanti nella storia recente dell’ItalPoz.

I CAMBI FORZATI… - La tegola Fontecchio è ovviamente la più dura da digerire: la necessità di un intervento al piede sinistro infortunato il 17 marzo con i Detroit Pistons, che il giocatore ex Milano ha cercato di evitare fino all’ultimo, ha forzato il bomber dell’Italia a restare obbligatoriamente ai box. L’ala pescarese ha fatto di tutto per vestire l’azzurro anche nell’estate 2024, ma di fronte ai responsi medici la volontà non basta. Mancheranno il giocatore cardine del sistema offensivo, ma anche due elementi emergenti che ai Mondiali di Manila avevano assaggiato il clima delle manifestazioni internazionali come Matteo Spagnolo e Gabriele Procida. Problemi fisici sia per il play del 2003 che per l’esterno del 2002, costretti a loro volta a saltare l’estate azzurra per infortunio. E rispetto a Manila 2023 mancherà anche Gigi Datome
o quantomeno mancherà in campo, dato che l’ex capitano dell’Italbasket – determinante per la rimonta vittoriosa con la Serbia nella seconda fase dei Mondiali filippini – farà comunque parte del gruppo come Capo Delegazione azzurro. Da leader emotivo del gruppo in canottiera e pantaloncini, ad anima della squadra in giacca e cravatta: il peso specifico della leadership di Datome resterà analogo anche nel cambio di ruolo. Ma è evidente che il suo contributo sul parquet aveva un valore aggiunto.

E I GRANDI RITORNI - Defezioni di peso ma anche ritorni eccellenti per un’Italbasket che riporta in azzurro Danilo Gallinari 21 mesi dopo il gravissimo infortunio al ginocchio dell’agosto 2022 a Brescia. Un crack che costò carissimo al giocatore lodigiano, con un anno intero di inattività e l’addio ai Boston Celtics che lo avevano ingaggiato come supporto nella rincorsa al titolo NBA. Ora il “Gallo”, in procinto di affrontare la free agency NBA dal 1° luglio (l’ultima della sua carriera col possibile ritorno in Europa dopo 16 anni?), proverà ad aiutare la Nazionale a tornare alle Olimpiadi tre anni dopo aver provato l’emozione a cinque cerchi a Tokyo. A 35 anni non ci si può aspettare un impatto dominante come nell’era pre-Fontecchio; l’ala del 1988 dovrà essere il valore aggiunto della squadra, distillandone la classe 
offensiva per non sovraccaricarlo di responsabilità e carichi atletici. Tornerà anche Nico Mannion, la marcia in più 3 anni fa a Belgrado per lanciare l’Italbasket verso il sogno olimpico sbancando il campo della Serbia (pur senza grande spinta del pubblico per le regole Covid). Il Red Mamba, fresco di nomina a miglior giocatore italiano della LBA con la maglia di Varese, aveva saltato la scorsa estate i Mondiali di Manila concentrandosi sull’ambientamento a Vitoria, ma era già tornato in azzurro in occasione della finestra FIBA di febbraio per le qualificazioni ad EuroBasket 2025. Infine, c’è il ritorno di Awudu Abass: la 31enne ala di scuola canturina, tormentato dagli acciacchi nel 2022 e 2023, riannoderà il filo azzurro interrotto a Belgrado 2021, dove era stato fra i 12 protagonisti del PreOlimpico vincente, lasciando poi il posto a Danilo Gallinari fra i convocati alle Olimpiadi di Tokyo. Il giocatore della Virtus Bologna dovrà aiutare coach Pozzecco a sopperire alla defezione di Fontecchio: l’impatto offensivo è differente, ma la caratura fisica dell’esterno del 1993 è di livello internazionale, e saprà certamente rendersi utile alla causa.

LE AVVERSARIE SUL CAMMINO - Gli Azzurri sono stati inseriti nel girone D organizzato dal Porto Rico nella sua capitale di San Juan. Il format prevede due sottogruppi eliminatori da 3 squadre che promuoveranno le prime due alle semifinali ad eliminazione diretta; si qualificherà alle Olimpiadi solo la vincente di ognuno dei 4 gironi (si giocherà anche in Spagna, Grecia e Lettonia) per completare i 3 gironi da 4 squadre del torneo di basket di Parigi 2024. Il debutto degli azzurri è in programma il 2 luglio (col fuso orario le partite si giocheranno principalmente in notturna) contro il Bahrain: sulla carta l’anello debole del sottogruppo A, al numero 67 del ranking FIBA, qualificatosi grazie al successo del Pre-PreOlimpico in Siria. Squadra sulla carta alla portata, con il veterano statunitense Chism sotto canestro come riferimento interno del gioco. Il primo test verità sarà quello del 5 luglio contro i padroni di casa di Porto Rico: ai Mondiali di Manila gli Azzurri superarono con autorità la squadra di Julio Toro (finì 73-57 per l’Italia). Ma era una Nazionale con Fontecchio, anche se dal canto suo il Porto Rico non avrà il rinforzo di lusso Markus Howard, il capocannoniere dell’Eurolega 2023/24 con Vitoria, riqualificato dalla FIBA ma ancora non disponibile per i caraibici. Che però avranno dalla loro il fattore campo... Alle semifinali si qualificano le prime due dei sottogruppi, e dunque per gli Azzurri non 
sarà un “dentro o fuori”. Ma la vincente del sottogruppo A sfiderà la seconda classificata del sottogruppo B, ed al contrario la seconda dell’A se la vedrà contro la prima del B. Ossia, a meno di cataclismi storici, la grande favorita Lituania. I gialloverdi più volte “bestie nere” dell’Italbasket nel decennio scorso, erano la testa di serie numero 1 del sorteggio dello scorso novembre. Con la superstar NBA emergente Domantas Sabonis, sono sulla carta la squadra da battere sia nel sottogruppo inaugurale – con Messico e Costa d’Avorio – che in assoluto nel concentramento di San Juan de Porto Rico. I baltici non stanno attraversando un periodo aureo – assenti a Tokyo 2021, solo quindicesimi ad EuroBasket 2022, sesti ai Mondiali di Manila – ma per fisicità, talento e profondità del roster partono come favoriti di un torneo dove per arrivare in fondo bisognerà vincere 4 partite in 6 giorni.

IL NODO ORIUNDI - Nell’estate delle naturalizzazioni facili, l’Italbasket ha – meritoriamente – tenuto il punto rispetto ad altre federazioni che hanno sfruttato le maglie larghe delle regole FIBA sui passaporti per rinforzarsi in chiave olimpica (o preolimpica). Al di là dell’affaire Banchero, sul quale la FIP aveva investito tempo e risorse venendo superata dagli eventi quando il giocatore degli Orlando Magic ha assunto un profilo NBA in grado di renderlo appetibile per Team USA (che lo aveva più volte “tagliato” a livello giovanile), si è molto favoleggiato di rinforzi naturalizzabili per l’Italia. Laddove però c’è un vincolo giuridico ben più rigido rispetto ad altre nazioni sulle naturalizzazioni ed i tempi: per le leggi del Belpaese, fare quel che ha fatto la Spagna nell’estate 2022 concedendo il passaporto a Lorenzo Brown per meriti sportivi è impossibile secondo i dettami della Bossi-Fini. Per diventare italiano, servono consanguineità con un avo o matrimonio (avviando la pratica almeno dopo un anno): il sogno Drew Eubanks, il lungo di Phoenix che sarebbe perfetto per doti atletiche e disponibilità al lavoro sporco, si è fermato sui tempi del rilascio del passaporto alla madre con ascendenze tricolori (poi sarebbe diventato italiano anche il figlio, ma non in tempo per il PreOlimpico). E Donte DiVincenzo? Big Ragù ha scelto una via irrituale – parlare 
alla stampa e non alla FIP – per la sua “autocandidatura”: comunque il passaporto non lo ha ancora, e dovrebbe seguire un iter (con sbarco in Italia) per conseguirlo. E Darius Thompson? Il sogno mancato dell’estate 2023 è diventato italiano a tutti gli effetti dopo 2 anni e 6 mesi dal matrimonio con Chiara Pacifico. Ma evidentemente non c’erano i tempi, o la disponibilità, per il PreOlimpico in vista, con i playoff del suo Efes Istanbul che terminavano oltre le finali Scudetto italiane. Pertanto, gli “aiutini” di sangue oriundo per l’Italbasket arriveranno dal bresciano: in ballottaggio John Petrucelli, l’esterno della Germani già visto ad EuroBasket 2022, e Grant Basile, il lungo oriundo ingaggiato da Tortona ad aprile 2023 e girato in prestito in A2 ad Orzinuovi.

IL FUTURO POST PORTO RICO - All’ItalPoz servirà una grande impresa per bissare il sogno olimpico di Tokyo 2021. Ma il Presidente della FIP Gianni Petrucci ha già ribadito la sua piena fiducia nel c.t. azzurro a prescindere dall’esito della missione di San Juan de Porto Rico. L’asse Pozzecco-Datome, con l’ex capitano azzurro in arrivo a tempo pieno come dirigente della Nazionale, detterà la rotta azzurra verso EuroBasket 2025, la cui qualificazione è ancora da conquistare (ma la tavola è apparecchiata dopo le due vittorie inaugurali delle qualificazioni a febbraio). Il grande merito del c.t. ex Sassari è quello di aver dato un’identità forte e coesa al suo gruppo: si è ricreata una cultura azzurra e vestire la maglia della Nazionale è considerato un piacere, oltre che un onore. Aspetto che va al di là dei risultati del campo e dà garanzie di continuità con questa ossatura, pur con i rientri di Spagnolo e Procida (già in evidenza ai Mondiali) e altri giovani promettenti legati all’operazione Green Team già lanciata nell’estate 2023. Meglio un emergente fidelizzato oggi che un naturalizzato forzoso domani? L’ideale sarebbe avere entrambi (se l’oriundo ci crede…), ma in Porto Rico il Poz dovrà fare il fuoco con la legna che ha. E in ogni caso le condizioni non sono molto dissimili da Belgrado 2021: chi avrebbe pronosticato gli Azzurri a Tokyo con Gallinari impegnato nei playoff NBA e Datome e Belinelli a dare forfait per problemi fisici. Finché ci sono partite, c’è speranza... E allora forza Azzurri, stupiteci anche stavolta e fateci respirare di nuovo l’atmosfera magica delle Olimpiadi!

 

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Superbasket # 66 (giugno-luglio 202) | Pagina 60-66

Giuseppe Sciascia

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