La Libertas Livorno esulta dopo 30 anni di attesa
Missione compiuta alla “bella” per l’Akern, guidata con maestria dal Presidente Consigli al ritorno in Serie A2. Nonostante gli infortuni, collettivo vincente per la truppa di coach Andreazza, che ha saputo vincere due volte in trasferta nella finalissima contro Roseto
La Livorno amaranto esulta dopo 30 anni di esilio dalla Serie A. Ancora in versione 2, ma è un dettaglio: la Libertas griffata Akern torna nel primo campionato nazionale dilettantistico solo 4 anni dopo la rifondazione con l’acquisto del titolo di Serie B della Stella Azzurra Roma. Obiettivo centrato al terzo tentativo dopo le sconfitte in finale contro Piacenza (stagione 2021/22) e Vigevano (2022/23), celebrando in riva all’Adriatico grazie all’upset finale nella Gara 5 sul campo di Roseto. Una serie pazza, col fattore campo saltato tre volte in 5 partite, fino a premiare il mix di qualità tecniche e caratteriali della formazione di Marco Andreazza.
E così la Libertas torna in A2 esattamente 30 anni dopo la scomparsa per motivi economici del club che era arrivato ad un frame Scudetto (il celeberrimo canestro annullato ad Andrea Forti nella finale del 1989 contro Milano). Dopo tanti tentativi di ripartenza, il canale giusto loaveva trovato l’Associazione Tifosi Libertas. Un progetto articolato con un elevato numero di soci-investitori, e l’imprimatur alla società del Presidente Roberto Consigli da parte di figure legate alla storia del club come Andrea Forti e Walter De Raffaele. Il numero 1 del club amaranto ha guidato con maestria il progetto, che ha riscosso grande successo in città: il ritorno del grande pubblico – con gli oltre 8mila tifosi in occasione dei derby disputati al PalaModigliani – testimoniava chiaramente quanto Livorno abbia ritrovato il fuoco della passione grazie all’impegno del presidente e della dirigenza amaranto.
L’obiettivo Serie A2 era ben focalizzato nei programmi dell’Akern dopo la beffa della finale persa 12 mesi con Vigevano, allestendo un roster competitivo sul mercato estivo (con la correzione in corsa del nazionale olandese Leon Williams in regia dopo la perdita di Forti a settembre). Il lungo testa a testa con la Pielle nella stagione regolare del girone A si è chiuso in svantaggio di un niente, a fronte di un record di 27 vittorie su 34 partite, complici gli infortuni pesanti di due elementi cardine come Terenzi e Lucarelli nella fase finale del girone di ritorno. Eppure, la Libertas ha trovato nuovi equilibri e macinato gioco e vittorie anche nei playoff, riuscendo a cancellare qualche passo falso casalingo sin dai quarti di finale. 3-2 contro Faenza, cancellando lo stop interno di Gara 2 con il successo esterno in volata nel terzo atto e chiudendo i conti in Gara 5 davanti ai propri tifosi. Poi il perentorio 3-0 nelle semifinali con Jesi, guadagnando 8 giorni di riposo in vista della finalissima contro Roseto, testa di serie numero 1 del tabellone in quanto squadra campione del girone B.
Serie pazza nella quale succede di tutto: Libertas corsara in Gara 2 al PalaMaggetti, la Liofilchem si riprende il vantaggio espugnando il PalaMacchia in Gara 3, il fortino livornese regge nel quarto atto, e nella “bella” in Abruzzo il collettivo Akern si esalta con 6 uomini in doppia cifra trascinati dall’uomo chiave Allinei (20 punti con 6/9 da 3 per il 20enne tiratore toscano). E così i 500 tifosi al seguito possono celebrare il ritorno in A2 della Libertas dopo 30 anni.
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Superbasket # 66 (giugno-luglio 202) | Pagina 46-48