Avellino sale in A2 battendo bandiera corsara

Avellino sale in A2 battendo bandiera corsara

Impresa clamorosa per la Del Fes, campione dei playoff partendo dalla testa di serie numero 5 e ribaltando due serie sullo 0-2 contro Pielle Livorno ed Herons Montecatini. La multinazionale biancoverde si esalta con la guida di coach Alessandro Crotti, alla quinta promozione in carriera

Avellino torna tra le protagoniste del primo campionato nazionale dilettantistico battendo bandiera corsara. Cinque anni dopo il crack Sidigas che causò l’autoretrocessione della Scandone dalla A alla B, e la successiva scomparsa del club, il trionfo della Del Fessul campo di Montecatini riporta i “Lupi” biancoverdi sulla cartina geografica del basket che conta. Il trait d’union con l’epoca d’oro della Scandone è Antonello Nevola, deus ex machina dirigenziale del sodalizio biancoverde nato solo quattro anni fa.

La promozione in A2 è impresa clamorosa perché figlia di tre serie vinte senza fattore campo, a culmine di una stagione dalle mille emozioni e dai mille alti e bassi. Così come nella semifinale contro la Pielle Livorno, Avellino ha ribaltato l’esito della serie da 0-2 a 3-2, sbancando il campo avverso alla bella dopo aver pareggiato i conti in casa. Dimostrazione di straordinaria forza mentale di un gruppo plasmato in maniera ottimale da Alessandro Crotti, il “mago delle promozioni” che in Irpinia ha vinto il quinto campionato in carriera dopo i successi di Omegna, Vado Ligure, Rieti e Cremona sponda JuVi.

Una vittoria clamorosa in quanto inaspettata, dato che Avellino era entrata nel tabellone playoff da quinta forza del girone A della B Nazionale, vivendo travagli vari nel corso di una stagione regolare ricca di episodi avversi. Le ambizioni estive erano quelle di competere per il vertice, ma l’inizio del campionato non era stato brillantissimo: dopo la sconfitta interna contro gli Herons Montecatini, dopo 8 giornate la società del presidente Lombardi aveva esonerato il coach Andrea Crosariol, affidandosi ad Alessandro Crotti che era rimasto in attesa di collocazione durante l’estate 2023 dopo l’esonero nel finale della stagione passata sulla panchina della JuVi Cremona (che aveva portato in A2 due stagioni fa). Il cui impatto era stato traumatico, complice il grave infortunio che aveva chiuso anzitempo la stagione dell’esterno Santucci, e lo stop di 6 settimane dell’ala Carenza.

Una vittoria in 6 partite il ruolino di marcia iniziale del coach cremasco, e una classifica più vicina ai playout che ai playoff. Poi però, ritrovata la salute e aggiunti un paio di rinforzi ad hoc (prima l’ala Chinellato, poi la guardia oriunda Fresno), la Del Fes aveva iniziato a macinare vittorie e gioco. E il quinto posto di fine regular season, conquistato grazie a 7 vittorie nelle ultime 9 giornate, non era indicativo dell’effettivo valore del roster biancoverde. E nei playoff la “multinazionale del basket” irpina, con il bomber sloveno Miha Vasl come riferimento perimetrale e gli stranieri di nascita (ma italiani di formazione tecnica) Fresno, Nikolic e Bortolin, ha cambiato marcia a suon di vittorie esterne a corredo del record perfetto al PalaDelMauro. 3-1 nei quarti con San Vendemiano, strappando il servizio alla Rucker in Gara 2; 3-2 in semifinale contro la Pielle Livorno testa di serie numero 1, ribaltando la serie dopo lo 0-2 iniziale (-19 in Gara 1 e -18 in Gara 2) con un quarto periodo perfetto nella bella decisiva. E 3-2 nella finalissima con Montecatini, pareggiando la serie ad Avellino con due vittorie col minimo scarto e poi piantando il vessillo biancoverde davanti a 250 tifosi irpini al PalaTerme. 

 

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Superbasket # 66 (giugno-luglio 202) | Pagina 49-51

Giuseppe Sciascia

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