Estra Pistoia - La “Cinderella Story” di Pistoia matricola d’assalto a Torino

Estra Pistoia - La “Cinderella Story” di Pistoia matricola d’assalto a Torino

L’Estra torna da neopromossa alla Final Eight dopo un’assenza di otto stagioni. Nessuno si aspettava la squadra di Brienza fra le otto protagoniste, ma in campionato ha saputo battere più di una big. Compresa la testa di serie numero 1 Venezia, che ritroverà da avversaria sul parquet dell’Inalpi Arena

La più improbabile delle protagoniste torna alla Final Eight otto anni dopo l’ultima apparizione risalente al 2015/16. Qualsiasi ranking prestagionale indicava la matricola Estra al sedicesimo posto dell’ipotetica griglia di partenza. Della Rosa e compagni hanno smentito tutti, conquistando il pass per la Coppa Italia come ai tempi d’oro delle gestioni Moretti ed Esposito della metà del decennio scorso. L’obiettivo stagionale del club toscano era e resta la salvezza, e dunque la partecipazione alla Coppa Italia, non certo programmata a tavolino, è un bonus da  giocarsi al meglio; a dispetto dell’ottavo posto a metà del cammino si proseguirà nel guardarsi le spalle, ma nel girone d’andata Pistoia ha corso talmente forte da riuscire a mettersi dietro otto squadre. E conquistare con merito il pass per Torino, dove vuole provare a stupire ancora come già accaduto in campionato. A partire dal successo casalingo con la testa di serie numero 1 Venezia...

L'OBIETTIVO
• La squadra di Brienza arriva all’Inalpi Arena senza alcuna pressione. La qualificazione alla Final Eight è un premio che il gruppo toscano si è guadagnato sul campo: la mente dell’Estra sarà totalmente sgombra, dovrà essere un vantaggio per riuscire a capitalizzare la vetrina del salotto buono del basket italiano. Per la società, cavalcando l’entusiasmo generato dal ritorno in Coppa Italia, ma anche per i singoli che potranno mettersi in evidenza e massimizzare una stagione già positiva con la ciliegina sulla torta della presenza a Torino. Quella di Pistoia è una “Cinderella Story” tra le più eclatanti della storia recente della Serie A: quando a mezzanotte la carrozza si trasformerà in zucca, Varnado e soci saranno comunque soddisfatti. Solo proveranno a farlo accadere il più tardi possibile...

IL CAMMINO
• Zero punti nelle prime 4 giornate, poi il cambio di passo con il rientro di Jordon Varnado a partire dal raid sul campo di Brindisi nella gara successiva all’esonero di Fabio Corbani, seguito 7 giorni dopo dal primo successo stagionale casalingo contro Venezia che ha girato il senso della stagione dell’Estra. Da lì un ciclo di 6 vittorie nelle successive 7 gare, decisivo per conquistare il pass per la Final Eight, comprese alcune imprese storiche come quella ottenuta sul campo di Milano (la prima di sempre per la società toscana nella trasferta sul parquet dell’Olimpia), e il raid di Casale Monferrato contro Tortona in una gara ad altissimo coefficiente di produttività offensiva. Dopo le due sconfitte interne consecutive contro Pesaro e Virtus Bologna, il colpo di reni finale con l’impresa di fine 2023 sul campo di Treviso, e il successo nello spareggio casalingo contro Cremona che ha garantito l’ottava piazza ai toscani.

LA STELLA • Charlie Moore
è il cardine del sistema di gioco impostato da Nicola Brienza attorno al mix di leadership, dinamismo e qualità offensive del playmaker di Chicago. Secondo miglior marcatore, terzo negli assist, primo nei falli subiti: il fatturato a metà stagione del giocatore scovato in Serbia da Marco Sambugaro è davvero notevole, al punto di avere attirato le attenzioni di qualche big di Eurolega (si era parlato di una proposta del Baskonia con relativo buyout, rifiutato dall’Estra). Il regista classe 1998 è il classico giocatore capace di far reparto da solo, sfruttando la lunga assenza di Jordon Varnado per prendere in mano le chiavi dell’attacco toscano. Ossia la situazione che nella sua carriera apprezza maggiormente; dategli la bacchetta del comando, e Moore potrà creare per sé e per gli altri. In particolare per il suo alter ego Peyton Willis: le due imprese più importanti dell’anno (Milano e Tortona) sono state figlie degli eroismi offensivi dei “gemelli della tripla” di casa Estra (59 punti in due al Forum, addirittura 60 a Casale Monferrato). Pistoia ha trovato il nuovo Brad Wanamaker, che nel 2013/14 fu la stella della squadra di Paolo Moretti capace di conquistare Final Eight e playoff? Magari la carriera di Moore non sarà al livello di quella dell’ex stella del Fenerbahce, intanto però i tifosi toscani si godono le giocate del loro leader...

L'UOMO CHIAVE • Jordon Varnado
ha disputato meno della metà delle partite del girone d’andata (7 su 15) per due diversi infortuni (ad un piede in precampionato, poi un problema muscolare ad una gamba al Forum) che hanno costretto Pistoia a sopperire prima con l’oriundo Grant Basile e poi con il realizzatore Gerry Blakes. Ma l’MVP delle finali di Serie A2 2022/23, pilastro della promozione confermato a furor di popolo la scorsa estate, è il giocatore dalla doppia dimensione realizzativa interna e frontale in grado di fare la differenza per l’Estra quando non piovono triple dal dinamico duo Moore e Willis. Proprio il match di campionato contro Venezia è stato esaustivo in tal senso, con i 26 punti in 28’ figli del 5/7 da 3 a rappresentare la miglior prestazione stagionale del fratello minore del pivot visto a Pistoia lo scorso decennio. Saprà ripetersi anche nella rivincita a Torino? Nello scacchiere tattico di coach Brienza, la duttilità di Varnado è un plus insostituibile, se poi l’ala prodotto della Troy University azzecca la serata giusta al tiro, la sua complessione fisica da 198 centimetri per 107 chili lo rende difficilmente marcabile.

IL PUNTO DI FORZA • Le gerarchie granitiche e l’unità di intenti che coach Nicola Brienza ha saputo dare ad una squadra con un “mansionario” ben identificato per ogni giocatore. Pistoia non è certo squadra amante del basket-champagne (terzultima nei punti segnati e negli assist), ma gioca una pallacanestro estremamente funzionale alle qualità dei suoi singoli. Un lungo interno e molto fisico votato al lavoro sporco come Ogbeide, tanta palla in mano con licenza di creare alla trazione posteriore Moore-Willis, il jolly Varnado come possibile variazione sul tema offensivo, le fiondate di Hawkins – grimaldello efficace come 4 frontale – sui giochi a due con i piccoli. E dalla panchina la duttilità difensiva di un giocatore tanto sottovalutato quanto prezioso come Carl Wheatle, i minuti di energia e sacrificio degli enfant du pays Della Rosa e Del Chiaro e il cambio di ritmo della bandiera Saccaggi. Ognuno conosce bene i suoi compiti e prova ad eseguirli al meglio: è il segreto delle squadre che funzionano, la presenza a Torino dell’Estra ne è l’esempio più lampante...

IL PUNTO INTERROGATIVO
• Nelle serate in cui il tiro da fuori non entra, o Ogbeide è lasciato troppo solo a rimbalzo, il sistema Estra può perdere i suoi punti di riferimento. È capitato raramente, ma se uno o entrambi gli aspetti fondamentali del gioco toscano non funzionano al meglio, emergono i limiti di qualità, fisicità e profondità di una squadra costruita con risorse economiche limitate. Per ora ottimizzate nel modo migliore grazie ad un mercato di altissimo livello, e a una conduzione tecnica che ha esaltato al meglio le qualità del materiale umano a disposizione.

IL COACH
• Prima Final Eight da capo allenatore in Serie A per Nicola Brienza, che nelle precedenti esperienze a Cantù e Trento non si era mai affacciato in Coppa Italia. Il 44enne tecnico canturino ha trovato a Pistoia la dimensione ottimale per ripartire dopo la conclusione anticipata della sua avventura alla Dolomiti Energia. La qualificazione alla Coppa Italia 2024, mettendo in cassaforte 16 punti utilissimi in chiave salvezza a metà del cammino, è un’impresa che vale quanto la promozione contro ogni aspettativa nei playoff di Serie A2 della primavera 2023, eliminando la “sua” Cantù in semifinale con una rimonta dallo 0-2. Difficile ipotizzare un bis delle edizioni 2020 e 2023, vinte da Venezia e Brescia partendo dalla posizione numero 8 del tabellone occupata quest’anno dalla sua Pistoia. Però l’Estra ha abituato a stupire...

IL PRECEDENTE
• L’85-77 della sesta giornata contro Venezia fu la prima grande impresa del girone d’andata della “Brienza’s Band”. Logico che la Reyer punti a vendicare una sconfitta inopinata nel match della prima giornata a Torino, ma Pistoia scenderà in campo con la fiducia di chi ha già battuto la testa di serie numero 1, e potrà provare a ripetersi. Il 5 novembre al PalaCarrara furono diversi i fattori decisivi per i padroni di casa: intanto lo show balistico di Varnado, top scorer con 26 punti in 28’ grazie ad un sontuoso 5/7 da 3. Sul fronte Umana invece si registrò la peggior prestazione offensiva dall’arco, chiudendo con un polare 17% da 3 (6/35 complessivo). Era però ancora la versione iniziale della squadra di Spahija, senza gli upgrades Kabengele ed Heidegge.


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Superbasket # 65 (febbraio-marzo 2024) | Pagina 36-39

Giuseppe Sciascia

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