UNAHOTELS Reggio Emilia - Reggio Emilia torna fra le grandi cercando un ruolo da outsider

UNAHOTELS Reggio Emilia - Reggio Emilia torna fra le grandi cercando un ruolo da outsider

Seconda Final Eight dell’era Bartoli per l’UNAHOTELS, che mancava dalla Coppa Italia dal 2021. La squadra di coach Priftis è stata costantemente tra le prime otto del girone d’andata grazie alla qualità del suo parco stranieri; a Torino proverà a stupire sin dai quarti di finale contro la Virtus Bologna, già battuta in campionato

Reggio Emilia si riaffaccia tra le otto protagoniste della Coppa Italia tre stagioni dopo l’ultima apparizione datata 2020/21, con la sconfitta nei quarti di finale contro i futuri campioni dell’Olimpia Milano. Una qualificazione mai in discussione per la truppa di Dimitris Priftis, che sin dall’inizio della regular season ha fatto parte del gruppo di vertice della classifica, a dispetto del settimo posto del tabellone causato dall’avulsa tra squadre giunte a quota 18 punti al giro di boa. Gli investimenti estivi del club della Presidente Veronica Bartoli, decisa a riaffacciarsi nei piani alti della Serie A dopo la soffertissima salvezza della stagione 2022/23, hanno trovato riscontro sul campo con un cammino impreziosito dalla vittoria nel derby della Via Emilia contro la Virtus Bologna. Che sarà l’avversaria di Vitali e compagni nei quarti di finale dell’Inalpi Arena: già battuta una volta in campionato, Reggio Emilia sarà capace di concedere il bis?

L'OBIETTIVO •
L’UNAHOTELS prova a stupire in una kermesse che ha una valenza doppia per il club emiliano. La seconda Final Eight dell’era Bartoli, dopo che ai tempi della proprietà Landi Reggio Emilia era una habitué al tavolo delle grandi, è un segnale importante ai tifosi ed alla città per testimoniare il livello delle ambizioni dell’attuale gestione. Ma la sfida inaugurale pone la truppa di Priftis di fronte ad una delle favorite come la Segafredo: c’è margine per un upset clamoroso sull’unica squadra già capace di fregiarsi di un titolo nella stagione 2023/24. L’importante per Reggio Emilia è onorare al meglio l’impegno: non conterà il risultato ma l’approccio alla partita, cercando di figurare al meglio al ritorno nel “salotto buono” della Coppa Italia. Ergo? Dare il massimo e vedere quanto vale al cambio della corazzata di Luca Banchi, onorando al meglio la chance che l’UNAHOTELS si è guadagnata sul campo.

IL CAMMINO
• Una partenza sparata, da 4 vittorie nelle prime 5 gare (unico stop alla terza a Milano), ha permesso a Reggio Emilia di ipotecare presto il pass per la Final Eight di Torino. La squadra di Priftis ha mantenuto un passo regolare nel suo cammino nel girone d’andata: mai più di due sconfitte consecutive (ottavo e nono turno, in casa con Tortona e a Venezia) per i biancorossi reggiani, poi prontamente tornati in carreggiata con la vittoria casalinga contro Pesaro. Il successo casalingo prenatalizio contro Sassari ha virtualmente definito la qualificazione alla Coppa Italia, poi la brutta serata del 29 dicembre a Varese seguita dal punto esclamativo casalingo contro la Virtus Bologna. L’accesso alla Final Eight era già aritmetico, resta la portata dell’impresa che per una curiosa somma di fattori riproporrà la stessa sfida nei quarti di finale dell’Inalpi Arena.

LA STELLA • Langston Galloway
è il giocatore dal pedigree più nobile messo a disposizione da Claudio Coldebella a coach Dimitris Priftis. Il 32enne bombardiere di lungo corso nella NBA (452 gettoni in 8 stagioni a 8,1 punti di media) ha dimostrato di avere ancora benzina nel motore per la sua “second life” sulla sponda europea dell’Atlantico. Un fuciliere provetto, con capacità di lavorare sui blocchi per smarcarsi e una velocità di rilascio del pallone da manuale, che capitalizza al meglio il lavoro dei compagni per metterlo nelle condizioni ottimali per concludere. Il 35% abbondante su quasi 8 triple di media-partita evidenzia il ruolo da go-to guy dell’esterno della Louisiana, che si è ambientato al meglio a Reggio Emilia con la moglie ed i figli. Il tiratore del 1991, che segue un’alimentazione vegana e ha fondato un’azienda con un marchio personalizzato di sneakers, è uno dei volti nuovi di maggior impatto della nostra Serie A, ed a Torino vuole mettersi in luce riassaporando l’atmosfera degli elimination games stile NCAA.

L'UOMO CHIAVE • Kevin Hervey
è il barometro del rendimento dell’UNAHOTELS con il suo mix di qualità balistiche ed atletismo. Il percorso nel girone d’andata ha dimostrato la bontà della scelta dello staff tecnico reggiano sulla scommessa della riattivazione della 27enne ala forte dopo l’infortunio che ne aveva fermato anzitempo l’avventura alla Virtus Bologna. Il giocatore del 1996 era fermo da un anno e mezzo, Reggio Emilia ha scommesso sul suo completo recupero tramite un coach come Dimitris Priftis, che lo aveva già inseguito nell’estate 2021 quando guidava il Panathinaikos. E i risultati del campo sono stati complessivamente brillanti, al punto che le prestazioni di Hervey sono spesso la cartina di tornasole di quelle della squadra. In soldoni: quando l’ex Virtus è in serata dall’arco e sa far valere il suo atletismo a rimbalzo, l’UNAHOTELS esprime un volume di gioco in grado di farla competere ad altissimo livello. A volte non accade, e per una squadra che sotto canestro ha manifestato qualche fragilità è un problema. Ma quando Hervey colpisce da 3 e graffia sotto i tabelloni, Reggio può battere anche le big. Come ha appreso a sue spese la Virtus...

IL PUNTO DI FORZA
• La qualità diffusa sul perimetro degli attaccanti di una squadra costruita per giocare il basket arrembante tipico delle squadre di coach Priftis. Il pallino del gioco è nelle mani del motorino Briante Weber, e le doti balistiche di Galloway (ma anche del veterano Jamar Smith e del metronomo Hervey) possono produrre serate da triple a raffica per una delle squadre più pericolose della Serie A dal perimetro. Ma lo stesso Michele Vitali, prezioso uomo di raccordo nello spot di ala piccola, è un giocatore capace di graffiare con efficacia dall’arco, e le doti balistiche frontali dei lunghi UNAHOTELS sono particolarmente efficaci con un conduttore del pick&roll come Weber, più amante della penetrazione o della conclusione dalla media che della tripla, della quale fa uso in modo sporadico. Di sicuro Reggio è squadra votata alla corsa ed al ritmo, e quando riesce a sprigionare insieme il suo potenziale atletico e balistico, diventa difficile arginarne le qualità.

IL PUNTO INTERROGATIVO
• Per corsa e ritmo servono i rimbalzi, e questo non è accaduto con regolarità nel primo scorcio di stagione dell’UNAHOTELS. È il dazio da pagare alla dinamicità prediletta alla taglia fisica in sede di costruzione del roster? L’UNAHOTELS ha fatto una scelta di campo sul piano della taglia fisica, ed ha aggiunto la decisione coraggiosa di utilizzare un visto straniero per Mouhamed Faye, il quasi 19enne lungo senegalese che il prossimo anno sarà italiano di formazione. E il rendimento del lungo del 2005 è stato complessivamente soddisfacente, al contrario del suo alter ego Darion Atkins, che raramente ha ripetuto i picchi raggiunti nella sua precedente  avventura italiana a Trento. Risultato? Reggio Emilia ha chiuso al quattordicesimo posto la classifica dei rimbalzi di squadra a fine andata. E nelle giornate in cui fatica a reggere l’urto fisico delle avversarie, non c’è sufficiente benzina nel motore per spingere sul piano del ritmo.

IL COACH
• Esordio alla Final Eight italiana per Dimitris Priftis, coach di lungo corso a livello internazionale che Claudio Coldebella ha fortemente voluto per il suo ritorno in Italia, ricomponendo la coppia che aveva portato in Eurolega l’UNICS Kazan (il club del Tatarstan dove il manager di Castelfranco Veneto aveva operato dal 2018 al 2022). Il 55enne tecnico greco, con trascorsi in Eurolega con il Panathinaikos e nello staff della Nazionale ellenica, ha dato subito un’impronta facilmente riconoscibile alla sua UNAHOTELS. Facendo le debite proporzioni, la sua Reggio – col “pretoriano” Jamar Smith come collante – ricorda lo stile basato su energia, triple e punteggi elevati che aveva portato Kazan a conquistare la finale di EuroCup 2020/21 a scapito della Virtus Bologna. E l’UNICS ad essere considerata la rivelazione dell’Eurolega 2021/22, prima dell’esclusione delle squadre russe per la guerra in Ucraina.

IL PRECEDENTE
• Il 72-66 del 7 gennaio è stato il picco più elevato del girone d’andata dell’UNAHOTELS. Vero è che la Segafredo veniva da un doppio turno di Eurolega, ed è giunta al PalaBigi con le gomme sgonfie. Ma sarebbe riduttivo limitarsi a pesare il successo della “Priftis’ Band” come solo frutto della stanchezza delle Vu Nere: la vendetta dell’ex Kevin Hervey (doppia-doppia da 24 punti e 12 rimbalzi) e la regia di alto livello di Briante Weber avevano permesso a Reggio Emilia di portare a casa la posta in palio concedendo la miseria di 5 canestri da 2 su 24 tentativi alla truppa di Banchi. Per ripetersi, i biancorossi dovranno reggere l’urto fisico della Virtus e non andare sotto a rimbalzo.


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Superbasket # 65 (febbraio-marzo 2024) | Pagina 28-31

Giuseppe Sciascia

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