Dolomiti Energia Trentino - Trento si conferma alla Final Eight con la voglia di stupire a suon di triple
Terza partecipazione consecutiva alla Coppa Italia per la Dolomiti Energia, che proverà a far valere le qualità perimetrali della trazione posteriore e le doti balistiche di Alviti e Grazulis. Tanto talento ma ci si passa la palla, contro Milano servirà una partita perfetta al tiro e a rimbalzo
Trento cala il tris di presenze consecutive alla Final Eight con la rivincita della gara di fine andata contro Milano, che proporrà subito un test importante alle ambizioni della Dolomiti Energia. Nell’era Buscaglia, l’Aquila era abituata alle partenze lente con gironi di ritorno a tutto gas e playoff da protagonista; nelle ultime due stagioni con Lele Molin in panchina, il club del Presidente Longhi ha sempre centrato la presenza nel salotto buono della Coppa Italia. E la nuova era Paolo Galbiati si è aperta con un brillante risultato, al termine di una fase ascendente vissuta stabilmente nella metà alta della classifica. La nuova Trento votata ad un basket frizzante e dinamico ha saputo esprimere un rendimento elevato sia in campionato che in EuroCup (competizione nella quale è in corsa per il passaggio del turno dopo le 4 vittorie su 36 partite disputate dal 2021 al 2023). Per superare il primo turno come non avviene dal 2015/16 – semifinale massimo risultato nell’edizione disputata al Forum di Assago – servirà un upset di assoluto livello contro l’Olimpia.
L'OBIETTIVO • Onorare al meglio una vetrina che Trento ha saputo rendere una costante nelle ultime stagioni. L’accoppiamento con Milano è ancor più proibitivo rispetto a quello delle annate precedenti con Brescia e Tortona (eliminazione al primo turno sia nel 2022 a Pesaro che 12 mesi fa a Torino). Ma la mentalità sfrontata e sbarazzina della “Galbiati’s Band” è tale da offrire a Forray e compagni la possibilità di mettersi in luce con il piglio da sfidanti. E di certo la Dolomiti Energia non scenderà in campo da vittima sacrificale, anche perché la sconfitta con l’Olimpia l’ha fatta scivolare in extremis al di fuori del gruppo delle possibili teste di serie all’Inalpi Arena. E cancellare quello stop casalingo sarà una motivazione extra per l’Aquila.
IL CAMMINO • Cinque vittorie nelle prime sei gare, balzando anche in vetta alla classifica per un turno, hanno permesso alla squadra di Galbiati di ipotecare in largo anticipo il pass per la kermesse di Torino. Poi il percorso della Dolomiti Energia ha assunto un passo più regolare, vincendo tanto in casa (in particolare l’imperioso +27 contro la capolista Venezia) ma cogliendo più sporadicamente bottini in versione viaggiante dopo il brillante ciclo iniziale di raid tra Pistoia, Varese e Brescia. Ultimo hurrà dell’andata prima di Natale contro Sassari, poi una fine della fase ascendente in frenata, con la sconfitta esterna di fine 2023 a Scafati e il successivo stop casalingo contro Milano, che ha fatto scivolare Trento al quinto posto del tabellone della Final Eight, nella parità multipla a quota 18 punti con i piazzamenti assegnati mediante classifica avulsa.
LA STELLA • Kamar Baldwin è il punto di riferimento di un attacco che vive di creatività perimetrale, contando anche sul bombardiere Hubb e sull’emergente Quinn Ellis. Il 26enne esterno mancino, scovato in G-League dopo due stagioni in Europa tra Ankara e Göttingen, è giocatore di grande qualità offensiva, che può creare per sé stesso grazie anche ad una gittata elevata dal perimetro, ma anche per i compagni, in particolare nei giochi a due con il fromboliere Grazulis. Nonostante un paio di infortuni – in particolare a ottobre, saltando 3 partite di campionato – il giocatore classe 1997 si è dimostrato scelta azzeccatissima per una squadra a trazione posteriore. L’elettrico esterno statunitense è regolarmente andato in doppia cifra senza però monopolizzare eccessivamente i possessi. Nelle pieghe di un attacco “democratico”, il prodotto dell’università di Butler è quello che ha maggior licenza di gestire il pallone.
L'UOMO CHIAVE • Andrejs Grazulis sta proseguendo in maglia Dolomiti Energia il fantastico percorso stagionale avviato ai Mondiali del 2023 con la maglia della Lettonia. Il lungo ex Tortona e Trieste ha prodotto un rendimento talmente brillante da attirare, ad un certo punto della stagione, le attenzioni del suo c.t. Luca Banchi; Trento non ha ovviamente voluto privarsi del fromboliere, complemento naturale di un parco esterni capace di produrre giocate efficaci in penetrazione o dall’arco. Ma anche di coinvolgerlo nei giochi a due sul perimetro per sfruttare al meglio le sue qualità balistiche anche da lunghissima gittata. Grazulis supera abbondantemente il 40% dall’arco, ed è il terzo terminale della Dolomiti Energia con un bottino pressoché analogo rispetto a quello del dinamico duo Baldwin-Hubb. Che diventa ancora più difficile da marcare quando il baltico fa bottino con continuità dal perimetro, ponendo le difese di fronte all’angosciosa scelta se limitare i piccoli o fermare le sue fiondate.
IL PUNTO DI FORZA • L’identità tecnica ben definita di una squadra solida e profonda, che sa esprimersi al meglio in velocità viste le qualità dei suoi esterni, ed ha un parco lunghi aggressivo e dinamico, capace di graffiare dalla media e lunga distanza (anche Biligha e Udom hanno qualità frontali importanti). Ma anche di farsi valere nelle battaglie in quota per avere benzina da mettere nel motore del contropiede. Trento ha panchina lunga, gerarchie ben definite e un parco italiani sostanzioso tra gli ex tricolori Alviti e Biligha, l’emergente Ellis e l’ex azzurro Udom, oltre alla bandiera Forray. La squadra è profonda a sufficienza per reggere il doppio impegno in maniera più competitiva rispetto alle due precedenti avventure in EuroCup, ed al calo alla distanza legato al peso delle rotazioni ridotte. E il collettivo è ben oliato, come dimostra il secondo posto al giro di boa nella statistica degli assist di squadra.
IL PUNTO INTERROGATIVO • Trento è squadra di corsa, ritmo, triple, energia e intensità a tutto campo. Ma quando questi presupposti vengono a mancare, per un motivo o per l’altro, può faticare a macinare un piano B che preveda un basket non votato all’attacco, ai punteggi sopra gli 80 punti o al controllo dei tabelloni. La squadra di Galbiati fatica nelle serate di scarsa produzione dal perimetro, soprattutto quando in assenza di possessi da sfruttare in velocità – deve costruire gioco a difesa schierata. Tanti giocatori frontali, compresi i lunghi, ma nessun riferimento spalle a canestro; quando ha imposto la sua identità anche contro le big (vedi Brescia e Venezia) ha compiuto imprese eclatanti. Quando invece non è riuscita ad innescare il motore del contropiede (i 62 punti di Scafati, i 75 in casa con la Virtus Bologna, i 73 di Sassari e i 74 del precedente in campionato con Milano) ha dovuto alzare bandiera bianca.
IL COACH • Paolo Galbiati ha all’attivo la Coppa Italia vinta nel 2018 alla guida dell’Auxilium Torino, poco dopo essere subentrato a Carlo Recalcati nella fase finale della complessa vicenda societaria legata alla proprietà del compianto notaio Forni. Ed è un ex nella sfida con l’Olimpia, visti i suoi trascorsi nelle giovanili (al suo attivo anche uno scudettino Under 17 vinto nel 2013 sulla panchina dell’allora Armani Junior). Poi la sua strada ha percorso rotte diverse, pur riunendosi con un altro prodotto del vivaio milanese Giordano Bortolani (lanciato in Serie A2 a Biella con relativo debutto in Nazionale). Trento ha scommesso sulla sua energia dopo la retrocessione del 2021/22 con Cremona e l’avventura da “associated head coach” nella Varese all’americana di Matt Brase. “Paolino” ci ha messo la sua mentalità italiana e un pizzico di libertà alla statunitense nel costruire una Dolomiti Energia capace di correre per i playoff sia in Italia che in Europa. E guadagnandosi così il ritorno nello staff delle Nazionali: dopo essere stato vice di Sacchetti e Pozzecco, nel 2024 guiderà l’Under 20 azzurra agli Europei.
IL PRECEDENTE • Il 74-79 del 7 gennaio alla Il T quotidiano Arena ha certificato la qualificazione di Milano alla Final Eight (già ufficiale dopo la sconfitta di Scafati contro Tortona). E curiosamente riproposto lo stesso duello tra Aquila ed Olimpia nei quarti di finale a Torino. Oltre a coach Galbiati ci saranno altri due ex assetati di rivalsa come Davide Alviti e Paul Biligha, fino a giugno 2023 parte integrante del parco italiani dell’EA7 campione d’Italia. Nel match di campionato Trento non aveva Prentiss Hubb, e questo è un fattore importante per i bianconeri, anche se la lista infortunati della squadra di Messina era ben più lunga (Shields, Lo, Baron e Mirotic). Nella circostanza, la Dolomiti Energia aveva retto l’urto a rimbalzo e trovato un Grazulis col colpo in canna; per far saltare il banco nei quarti servirà un ritmo balistico diverso dall’8/27 da 3 della gara di campionato.
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Superbasket # 65 (febbraio-marzo 2024) | Pagina 24-27