Tucci: “Pronto col mio progetto in Taiwan”
A pochi giorni dall’ufficialità dell’accordo con la Federazione cestistica di Taipei Cinese per la guida della Nazionale, abbiamo intervistato in esclusiva Gianluca Tucci, che ci ha raccontato tutti i retroscena della trattativa e le sue aspettative per la nuova esperienza.
Coach Tucci, come è nato il contatto con la Federazione Taiwanese?
“La Federazione Taiwanese, alla fine degli ultimi Asian Games di ottobre 2023, ha cominciato a sondare il mercato europeo alla ricerca di una nuova guida tecnica. L’idea di affacciarsi all’Europa dopo aver avuto un Head Coach statunitense rispondeva all’esigenza di sperimentare nuovi sistemi di allenamento e di impostazione tecnico-tattica del gioco. Così ha cominciato una serie di interviste, interpellando anche il sottoscritto, richiedendomi la stesura di un progetto biennale. Dopo un paio di mesi, ha ritenuto il mio profilo il più adatto al processo di rinnovamento, e la trattativa è entrata nel vivo”.
Qual è il ruolo che l’attende?
“Alla fine del mese di Febbraio, il 22 per la precisione, cominceranno le finestre Fiba di qualificazione Olimpica, e il girone prevede la presenza di Filippine (vincitrice degli ultimi Asian Games), Nuova Zelanda e Hong Kong. Il torneo terminerà nel febbraio 2025, qualificando le nove formazioni che parteciperanno alla prossima Asia Cup 2025, aggiungendosi alla Arabia Saudita, paese ospitante. Io assumerò il ruolo di capo allenatore della Nazionale Maschile dal prossimo mese di Marzo, passando attraverso la prima fase di affiancamento allo staff preesistente nel ruolo di Consulting Coach. Ma non solo. La mia carica prevede una lunga serie di interventi sul territorio sia per promuovere il basket a livello giovanile, interfacciandomi con le tre Leghe Nazionali, le Università e le Scuole, sia per diffondere in ambito aziendale il sistema di “coaching” e di “team building” che è alla base del mio lavoro. Sono orgoglioso di portare un po’ di Italia all’estero, e spero di contribuire a tenere alto il nome del nostro paese e degli allenatori italiani. Il progetto “F.A.N.S.”, acronimo dell’espressione FOR A NEW SUN (il sole è il simbolo della bandiera Taiwanese), presentato alla Federazione, prevede lo sviluppo di un programma che accolga le necessità di innovazione di un paese in espansione nel campo della pallacanestro, sia sul piano della crescita individuale degli atleti, sia su quello strategico”.
Quali saranno i punti salienti del programma?
“D’accordo con i vertici della Federazione Taiwanese, useremo insieme il primo mese, i pochi allenamenti a disposizione e la prima finestra di Qualificazione per l’Asia Cup (le partite ufficiali ci vedranno affrontare le due Big del girone, Nuova Zelanda e Filippine) per conoscere a fondo lo staff attuale e i giocatori, integrando il mio sistema con quello preesistente, al fine di poter programmare il prossimo futuro con la massima attenzione ai dettagli. Le tappe più importanti sono chiaramente gli eventi internazionali quali la Jones Cup (torneo prestigioso con le migliori rappresentative Asiatiche che si tiene in estate) e le prossime finestre FIBA, ma ci saranno altri eventi da seguire da vicino quali le Final Four dei College (in stile USA), le finali dei playoff di tutte e tre le Leghe, e il lavoro individuale con gli atleti in prospettiva più interessanti”.
Come giudica il livello tecnico e di popolarità della pallacanestro in Taiwan?
“Ho avuto modo, in questi ultimi tempi, di studiare più di 100 partite tra Lega e Nazionale. Mi sono confrontato con i membri della Federazione, e con giocatori che hanno vissuto il mondo cestistico dell’isola di Taiwan (Austin Daye primo tra tutti, che ho avuto come compagno di viaggio nella Reyer Venezia, una persona cui tengo tanto). Al di là della presenza di atleti ex Nba che hanno dato e danno lustro ai campionati nazionali (basti citare Dwight Howard e Demarcus Cousins), mi ha impressionato la capacità da parte dei Club di valorizzare la partita di basket rendendola un vero e proprio spettacolo da godere in diretta, dal vivo o attraverso i canali mediatici. Le regole differiscono da quelle Fiba assecondando alcune innovazioni prese dalla Nba, che tendono a favorire l’appeal del gioco, e le Arene sono sempre strapiene, coloratissime. Il basket è alla portata di tutti grazie ad una diffusione “libera” su una serie di piattaforme che ne favoriscono chiaramente l’indice di gradimento, trattandosi di uno sport che inevitabilmente attira per il suo essere intrinsecamente dinamico e imprevedibile. Le molteplici iniziative volte alla promozione e alla diffusione di immagini e servizi sono in continua evoluzione ed espansione”.
Cosa si aspetta personalmente da questa esperienza oltreoceano?
“Mi ritengo una persona animata da una grande e quotidiana passione per la conoscenza, la comunicazione a tutti i livelli, e il processo tecnologico degli strumenti lavorativi in tutti i campi. In questa ottica, sono molto curioso di confrontarmi con una cultura (non solo cestistica) diversa dalla nostra. L’ intento è quello di condividere la mia esperienza europea ed italiana in particolare, e contemporaneamente di “prendere” tutto quello che un mondo nuovo saprà darmi, per fondere e arricchire quella stessa esperienza. Ho già iniziato a studiare la lingua cinese, perché ritengo l’integrazione una chiave di successo, soprattutto per chi lavora in ambito sportivo, e sono felice di condividere con mia moglie Giovanna questa avventura. Come tutte quelle che la vita ci presenta, sarà una ulteriore occasione per “crescere insieme””.
Come resterà in contatto con l’Italia e il mondo del basket locale?
“A parte il fatto che continuerò il mio aggiornamento attraverso i canali Web, sono fiero di poter contare sul rapporto di stima e amicizia che ho instaurato nel tempo con tante persone del pianeta Basket. La grande opportunità che lo sport di squadra offre è proprio quella di costruire relazioni cha vanno al di là della rivalità e del risultato agonistico”.