Valzer delle panchine a ritmo alto - Restano tutti i big, sei i volti nuovi

Valzer delle panchine a ritmo alto - Restano tutti i big, sei i volti nuovi

Il mercato allenatori in vista della stagione 2023/24: le semifinaliste privilegiano la continuità, tante novità anche inattese con la conferma della crescita degli stranieri. Saranno 4 su 16, stesso numero della seconda metà della stagione passata, le squadre che si presenteranno ai nastri di partenza con un allenatore non italiano

Sei volti nuovi su 16 squadre di Serie A versione 2023/24: il valzer delle panchine dell'estate ha suonato a ritmi più elevati del solito. Anche se le big hanno preferito la continuità – tutte e 4 le semifinaliste e 6 su 8 del giro playoff hanno proseguito i rapporti – ci sono state novità interessanti, alcune delle quali decisamente esotiche. E allora tuffiamoci nell'analisi del mercato estivo degli allenatori.

LA CONTINUITA' DEI BIG – Le due grandi potenze Milano e Virtus Bologna saranno ancora guidate dai due grandi rivali (ma in senso sportivo) Ettore Messina e Sergio Scariolo. Oltre 40 anni dopo le finali nazionali giovanili di Roseto che fecero registrare la prima sfida in panchina tra il coach nativo di Catania e il bresciano, i due italiani più vittoriosi nel mondo siederanno ancora sulle panchine di EA7 e Segafredo. Messina non è minimamente mai stato in discussione, non solo in forza del contratto in essere fino al 30 giugno 2024 – ultima annualità del 3+2 stipulato nel 2019 quando la proprietà gli affidò in toto le chiavi dell'area tecnica – ma proprio in virtù del suo strettissimo legame con Giorgio Armani e Leo Dell'Orco. Con l'aggiunta allo staff del nuovo assistente g.m. Gianmaria Vacirca, l'intenzione è quella di essere ancora più “performanti” sul mercato per fare tris in chiave tricolore e tornare protagonisti in Eurolega. E Scariolo? Si è parlato molto di sirene – prima da Madrid e poi da Toronto – nel corso della stagione e dei playoff. In entrambi i casi però non è accaduto nulla e allora il coach della Spagna onorerà il contratto in essere fino al 30 giugno 2024 con la Segafredo. Il bilancio del coach bresciano (due Supercoppe e una Eurocup) è comunque positivo, e la sua gestione ha chiaramente sostenuto la credibilità internazionale del club bianconero, come evidenzia anche la biennalità della licenza di Eurolega accordata alla Virtus Bologna.

Continuità prima della fine del campionato per il rapporto fra Tortona e Marco Ramondino: il coach avellinese ha esteso fino al 2025 (con opzione 2026) il contratto con la Bertram Yachts, che ha accompagnato in una escalation dal 2018 passando per Supercoppa LNP, promozione in Serie A e due terzi posti (il secondo dei quali con vista sull'Europa, dato che il club piemontese – in attesa di trasferirsi nella “Cittadella dello Sport” costruita da Beniamino Gavio – si è iscritto alla Basketball Champions League). Ampiamente annunciata dunque l'estensione del “Coach of the Year” della stagione 2022/23, evitando qualsiasi possibile sirena da altri club. Ampiamente annunciata anche la continuità del rapporto fra la Dinamo Sassari e Piero Bucchi: il coach bolognese era già stato esteso fino al 2025 in tempi non sospetti (febbraio 2022), la seconda semifinale consecutiva eliminando gli “arci-rivali” della Reyer Venezia ha logicamente dato ragione al presidente Stefano Sardara nel voler blindare in largo anticipo il rapporto con l'ex allenatore di Napoli e Milano. Così come blindato, a dispetto dell'uscita ai quarti di finale, si è rivelato il rapporto fra Venezia e Neven Spahija: il coach croato ex Maccabi e Vitoria ha rinnovato con un 2+1 il contratto con la società del patron Brugnaro. E guiderà il nuovo ciclo orogranata dopo la conclusione anticipata del rapporto con Walter De Raffaele. Blindatissimo, come ampiamente prevedibile, il rapporto fra la matricola Cremona e Demis Cavina: il tecnico di Castel San Pietro aveva contratto biennale, la promozione con la Vanoli lo riporterà in Serie A dopo l'assaggio di due stagioni fa a Sassari (con esonero dopo 8 gare).

LE CONFERME MEDIANTE RINNOVO
Alessandro Magro è stato “chiacchierato” su diverse panchine (Trento e Napoli), ma alla fine proseguirà per altri due anni (o meglio, 1+1) il rapporto con la Germani Brescia. Il tecnico toscano che ha firmato la storica Coppa Italia vinta dal club di Mauro Ferrari – primo successo di sempre per lo sport di squadra della città del Cidneo – ha esteso il rapporto con la società che lo aveva promosso capo allenatore nel 2021 (e nella stagione da esordio in Italia aveva conquistato il premio di Coach of the Year della Lega Basket). Rinnovo automatico attraverso il raggiungimento della salvezza invece per Pino Sacripanti a Scafati: il tecnico canturino è ormai campano d'adozione, avendo lavorato in tutte le piazze di Serie A della regione: prima Caserta, poi Avellino, a seguire Napoli con la promozione del 2020/21, e ora la Givova. Poi c'è Matt Brase, che non ha trovato posto nella NBA per esercitare la sua escape da “lead assistant coach”: il tecnico di Tucson, secondo per un solo voto dietro a Marco Ramondino nella graduatoria dell'allenatore dell'anno per la stagione 2022/23, resterà dunque sulla panchina di Varese col contratto 1+1 già in essere. E infine Nicola Brienza: il coach canturino campione dell'A2 con Pistoia, battendo proprio la squadra della sua città in semifinale, ha esteso il rapporto in scadenza con il club toscano, dopo un abboccamento senza sviluppi con Pesaro. 

IL CAMBIO A SORPRESA – Chiuso dopo 5 anni e mezzo il rapporto tra Brindisi e Frank Vitucci. Subentrato a dicembre 2017 a Sandro Dell'Agnello, il tecnico veneziano era diventato una icona del popolo pugliese: due finali di Coppa Italia e le semifinali 2020/21 i momenti clou della sua permanenza all'Happy Casa. Ma nessun legame è eterno nel mondo dello sport, e Vitucci ha sentito il richiamo di casa... o quasi: il coach veneziano ha sposato per tre anni (formalmente 2+1) la causa della Nutribullet Treviso, tornando nella città della Marca dove aveva già lavorato dal 2001 al 2010 nell'era Benetton. E farà nuovamente coppia con Simone Giofrè, suo dirigente di fiducia sin dai tempi della Varese degli “Indimenticabili”, col quale aveva stretto un sodalizio felice e vincente a Treviso.

GLI OUTSIDER O IL “SECONDO GIRO”
- Paolo Galbiati è stato il primo nuovo head coach annunciato nel corso del mercato estivo. Le dimissioni di Lele Molin a Trento – rinunciando ad altri due anni di contratto – erano state un fulmine a ciel sereno visto il rapporto tra l'Aquila e l'ex vice di Ettore Messina. Il tecnico di Mogliano Veneto ha scelto di tornare a casa accettando il ruolo di assistant coach della Reyer Venezia, visto il rapporto storico col suo ex “allievo” Federico Casarin. Così la Dolomiti Energia si è guardata intorno: prima il sondaggio con Luca Banchi, che però ha preferito declinare concentrandosi sui Mondiali con la Lettonia. Poi nel casting dei papabili è spuntato il 39enne coach di Vimercate, che nel 2022/23 era stato il numero 2 (per modo di dire...) di Matt Brase a Varese nel ruolo, inedito per l'Italia, di “associated head coach”. Galbiati aveva già esperienza da capo allenatore in A fra Torino e il biennio 2020-2022 a Cremona; ha convinto Trento con l'intento di costruire una squadra che sappia coniugare risultati e spettacolo. Brindisi invece ha optato per la soluzione interna della promozione di Fabio Corbani: dopo aver sondato i big ancora senza panchina come Luca Banchi e Walter De Raffaele, la società pugliese ha dato fiducia all'esperto coach milanese che era stato assistente di Vitucci (dirigendo da capo allenatore l'ultima gara del 2022/23 causa squalifica del veneziano) nell'ultima annata. Il tecnico ex Virtus Roma tornerà dunque su una panchina di Serie A dopo lo scorcio iniziale del 2015/16 a Cantù, quando fu vittima del “ciclone-Gerasimenko” dopo la cessione della società al magnate russo. Dopo due abboccamenti senza esito in passato, la terza volta è stata quella buona per Maurizio Buscaglia e Pesaro. Il coach nativo di Bari raccoglierà l'eredità pesante di Jasmin Repesa: a vuoto il tentativo con Max Menetti, dopo aver incontrato Dragan Sakota, la società marchigiana si è rivolta all'ex c.t. dell'Olanda, che rientrerà in Italia dopo la salvezza conquistata in Israele alla guida dell'Hapoel Eilat. Accordo a lungo termine (due stagioni garantite e opzione per il terzo) per il tecnico del 1969, che proverà ad aprire un nuovo ciclo dopo la lunghissima militanza a Trento e l'esito sfortunato delle ultime tappe a Reggio Emilia e Napoli.

I NUOVI STRANIERI
– La pattuglia straniera in Serie A si è moltiplicata nel giro di 12 mesi: al via del 2022/23 erano due le panchine occupate da allenatori esteri (Matt Brase a Varese, che resterà alla guida dell'OJM a meno di clamorosi colpi di scena di matrice NBA, e Jasmin Repesa che è quasi “italianizzato” dopo 10 stagioni di militanza nel “Bel Paese”). La pattuglia era aumentata in corsa, quando Reggio Emilia aveva scelto Dragan Sakota per rimpiazzare Max Menetti e Venezia si era affidata a Neven Spahija per sostituire Walter De Raffaele. Al via della stagione 2023/24 si conferma la presenza del 25% di allenatori che non “battono bandiera tricolore”. La novità dal pedigree più rilevante risponde al nome di Dimitris Priftis: il 54enne tecnico greco ricomporrà l'accoppiata con Claudio Coldebella, che aveva portato in Eurolega l'Unics Kazan prima della guerra tra Russia e Ucraina. Trattativa laboriosa, silente per quasi un mese con l'UNAHOTELS che aveva puntato i fari su Mario Fioretti (storico “numero 2” di Milano nonché amico di Coldebella da quando il dirigente veneto era giocatore e poi vice all'Olimpia). Liberatosi Priftis, in cerca di rilancio dopo due esoneri al Panathinaikos ed al Tofas Bursa, non ci sono più stati dubbi: disco verde al greco, alla sua terza avventura fuori dalla patria (Russia e Turchia nel suo palmarès) dopo una lunga militanza in terra ellenica (fu allenatore dell'anno nel 2015/16 all'Aris Salonicco), per costruire una squadra atletica, dinamica e corsaiola che possa riportare Reggio Emilia in Europa. Pista estera a sorpresa invece per Napoli: il nuovo amministratore delegato Alessandro Dalla Salda aveva puntato su grossi calibri italiani – su tutti Walter De Raffaele, poi anche Alessandro Magro prima del rinnovo a Brescia - che però hanno declinato in attesa di altre chiamate da squadre con vetrina europea. E allora, dopo aver aperto la strada dei direttori sportivi stranieri affidandosi allo spagnolo Pedro Llompart (suo ex giocatore a Reggio Emilia dal 2017 al 2019) affiancato da Peppe Liguori, il dirigente ex Reggio Emilia ha puntato su un tecnico di spessore internazionale come Igor Milicic. Il 47enne coach croato, 3 volte campione di Polonia, è anche commissario tecnico della Nazionale polacca con la quale è stato avversario della Spagna di Sergio Scariolo agli Europei 2022. Il canale per arrivare al coach del 1976 è stato lo stesso utilizzato a Reggio Emilia per Dragan Sakota, ossia l'agente Ivan Zoroski (un trascorso italiano da straniero a Montegranaro). Per Milicic, che ha all'attivo 8 stagioni da capo allenatore in Polonia (dove aveva terminato l'attività agonistica nel 2013/14), sarà la seconda esperienza all'estero dopo il 2022/23 in Turchia alla guida del Besiktas Istanbul (terzultimo posto nella BSL con 10 vittorie su 30 gare).

© Riproduzione Riservata
Superbasket # 62 (luglio-agosto 2023) | Pagina 72-77

Giuseppe Sciascia

Ti potrebbero Interessare

Inizia a scrivere a premi Enter per cercare