Il grande slam di Cremona e la grande sorpresa Pistoia
La Vanoli torna in Serie A dopo soli 12 mesi a culmine di una stagione nella quale ha vinto tutto (Supercoppa e Coppa Italia comprese). La rivelazione Giorgio Tesi Group sorprende Cantù in semifinale e poi impone la legge del suo bunker difensivo nell'atto conclusivo contro l'altra sorpresa Torino, che aveva eliminato la quotata Treviglio
Uno storico Grande Slam e una grande sorpresa. Un ritorno immediato e una vecchia conoscenza. Una protagonista annunciata che si è confermata e una outsider che ha stupito tutti. Cremona e Pistoia formano la più classica delle “strane coppie” al termine dei playoff di A2 versione 2022/23.
La Vanoli ha dominato il tabellone Argento, chiudendo con 9 vittorie su 10 gare (unico stop la gara 3 delle semifinali contro la Fortitudo con un quasi-buzzer beater di Fantinelli) una stagione dominata a tutto campo. Mai nessuno nella storia del campionato dilettantistico principale era riuscito nel tris di vittorie: Supercoppa a settembre, Coppa Italia a marzo, promozione a giugno. Eppure il cammino è stato travagliato, con il grave infortunio di Jalen Cannon (sostituito in corsa da A.J. Pacher) e i problemi muscolari che hanno condizionato a lungo Trevor Lacey (ma l'ex Sassari e Pesaro è stato decisivo nelle due vittorie esterne nella finale contro Forlì). La marcia in più per la squadra di Cavina è arrivata dalla qualità e dallo spessore garantito dal parco italiani, decisivo nel garantire profondità delle rotazioni sotto forma di compattezza difensiva. Poi nelle gare decisive il killer instinct ha fatto la differenza: la testa di serie numero 1 Forlì era arrivata imbattuta in finale con un percorso netto decisamente impressionante. Ma i due colpi esterni consecutivi all'Unieuro Arena hanno indirizzato la serie in favore della Vanoli, con Demis Cavina in trionfo riscattando la beffa del 2020/21 in occasione della finale persa contro Tortona.
Fuori in semifinale invece Udine e Fortitudo: l'APU aveva investito risorse massicce nell'estate 2022, ma tra mille correttivi – l'aggiunta di Ale Gentile e Monaldi, il cambio Terry per Sherrill, l'esonero di Boniciolli promuovendo il giovane Carlo Finetti al quale è stato poi affiancato Giancarlo Sacco – non è mai stata in grado di trovare il passo giusto. La Flats Service, costruita in ritardo per le vicissitudini post-retrocessione, ha pagato il rendimento insufficiente degli stranieri iniziali, ha cambiato giocatori e guida tecnica, ma nonostante l'innesto in corsa del “califfo” Adrian Banks si è limitata a passare il primo turno contro Cento.
Grande sorpresa invece nel tabellone Oro con il successo di Pistoia, che tornerà in Serie A dopo l'autoretrocessione per motivi economici nel 2019/20 prima del “Covid-basket”. L'impresa più eclatante dei toscani è stata la rimonta da 0-2 a 3-2 nella semifinale con Cantù, laddove Nicola Brienza – che nella cittadina brianzola è nato e cresciuto – è stato profeta in patria “girando” la serie col colpaccio di gara-5 sul neutro di Casale Monferrato. Col senno di poi, la serie è cambiata proprio con il “fattaccio” di gara-2 (Gabriele Benetti colpito al volto da una bottiglietta lanciata dagli spalti a fine gara); nella bella del PalaEnergetica Paolo Ferraris, i toscani hanno trovato spunti decisivi dal parco italiani a supporto di uno stellare Jordon Varnado.
Il fratellino dell'ex pivot di Pistoia e Roma è stato dominatore assoluto della finalissima contro Torino, che a sua volta aveva piazzato l'upset a scapito della più quotata Treviglio. Un clamoroso buzzer-beater di Tommy Guariglia allo scadere di Gara 4 ha proiettato la Reale Mutua verso la seconda finale promozione in tre stagioni, dopo il 2020/21 con Demis Cavina in panchina. I gialloblù avevano strappato il servizio a Treviglio con il colpaccio in Gara 1, poi due volte al PalaRuffini hanno vinto con merito ma col brivido, eliminando un’altra big annunciata. Però in finale non è riuscito il secondo upset. Senza l'infortunato De Vico, la squadra di Ciani ha pagato dazio alla distanza. Il fortino del PalaCarrara è stato inviolabile, con Pistoia che ha costruito le sue fortune sul fattore campo. Nella finale per la promozione disputata dalle teste di serie 3 e 4 del tabellone iniziale, la differenza l'ha fatta la solidità difensiva espressa dalla Giorgio Tesi Group: 61, 62 e 61 punti concessi nelle tre vittorie che hanno riaperto ai toscani le porte della Serie A dopo tre stagioni.
© Riproduzione Riservata
Superbasket # 62 (luglio-agosto 2023) | Pagina 40-43