Il duopolio Olimpia-Virtus e le opportunità per crescere

Il duopolio Olimpia-Virtus e le opportunità per crescere

Terza finale scudetto consecutiva fra Milano e Bologna: un problema che frena l’interesse del campionato o uno stimolo a crescere per le altre realtà? I dati di pubblico ed audience delle Finals 2023 indicano l'interesse per la rivalità, la Coppa Italia vinta da Brescia dimostra che nessun verdetto è scontato al di là del dominio economico dei club di Eurolega

Un duopolio annunciato, per certi versi scontato, oppure obbligato, per motivi tecnici legati a quelli economici. Eppure, la serie finale tra Milano e Virtus Bologna è andata letteralmente a ruba tra gli appassionati del basket italiano: oltre 600mila spettatori, con quasi un milione di contatti, per la bella del 23 giugno. E oltre 11mila spettatori di media – grazie ai 4 sold out da 12.657 presenze al Forum di Assago – sulle tribune sempre stracolme per una finale scudetto mai così equilibrata nelle ultime tre edizioni tra le stesse “contenders”. Dopo il 4-0 a sorpresa pro Virtus del 2020/21 e la replica milanese con il 4-2 di 12 mesi fa, il 4-3 senza vittorie esterne delle ultime settimane ha regalato emozioni a raffica dopo playoff relativamente “piatti” (doppio 3-0 Segafredo tra quarti e semifinali, una sola sconfitta – nel 3-1 dei quarti a Pesaro – per Milano lungo il percorso tricolore). 

Quindi le superbig di Eurolega hanno un vantaggio ampio (o troppo ampio) rispetto alle altre “contenders”, e questo duopolio rischia di togliere interesse alla serie A? I dati di ascolto e di pubblico dicono l'esatto contrario, anche se poi – nel nome della qualità del gioco e del riposo da proporre ai giocatori – la Lega Basket ha ascoltato la richiesta delle due finaliste, accorciando la serie da 7 a 5 gare per la stagione 2023/24. Detto che la Coppa Italia conquistata da Brescia alle Final Eight di Torino è un segnale di discontinuità rispetto al predominio rosso-bianco-nero di Olimpia e Virtus, nei playoff con serie lunghe la superiorità dei roster in termini di profondità è fisiologicamente in grado di scavare un solco. Ma negli anni i progetti in ascesa di Tortona, Brescia, la stessa Reggio Emilia – al di là della sfortunata annata 2022/23 – e la continuità di Venezia e Sassari hanno comunque reso dura la vita alle due corazzate. Soprattutto in campionato, dove il peso del doppio impegno obbliga EA7 e Segafredo a qualche passo falso (nella stagione 2022/23 più del solito: il primo posto a 46 punti non si vedeva dal 2012/13, quando la regular season la vinse Varese). In soldoni: il duopolio è al momento inevitabile, ma deve servire da stimolo al resto del movimento

Che comunque ha beneficiato dell’interesse e dell’attenzione suscitate da queste finali così elettrizzanti: l'auspicio è che il gioco valga la candela nel “tagliare” due potenziali eventi, per recuperare qualità nelle battaglie decisive per lo scudetto. Di certo Gara 7 è stata palpitante e combattuta, il gioco espresso dalle due rivali però ha risentito degli sforzi della settima gara in 14 giorni: le immagini di Rocky Balboa ed Apollo Creed, fieri e battaglieri ma sfiniti al quindicesimo round del combattimento nello scambiarsi colpi tra un abbraccio e l’altro, sono scorse nella mente di più di un addetto ai lavori. In definitiva: il duopolio c'è, ma va considerato come un’opportunità e non un problema. “O preferireste, con un'Eurolega dal calendario ancora più serrato, che Milano e Virtus Bologna non partecipassero alla regular season?”. La domanda di Ettore Messina fotografa appieno l'entità della questione...

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Superbasket # 62 (luglio-agosto 2023) | Pagina 18-19

Giuseppe Sciascia

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