Curiosità e Numeri degli Europei
Spetta alla Francia il record di partecipazioni ai campionati europei maschili: sono 38 su 40 edizioni. L’Italia sta appena un gradino sotto, a quota 37, a causa di due rinunce (Il Cairo ’49, Belgrado ’61) e una mancata qualificazione (Katowice 2009). Segue la Spagna a 31, Israele 29, Polonia 28, Jugoslavia e Grecia 27, Bulgaria, Cecoslovacchia 24, Turchia 23, Unione Sovietica 21.
Nelle sue ventuno presenze, l’Unione Sovietica non ha mai mancato il podio, guadagnando così il comando nella classifica delle squadre più titolate: 21 medaglie, di cui 14 d’oro, 3 d’argento, 4 di bronzo. Segue la Jugoslavia con 17 medaglie (8-5-4). Nonostante la disgregazione dei rispettivi stati, le loro posizioni di vertice sono destinate a resistere ancora a lungo, tenendo conto della nuova scadenza quadriennale. La lontana minaccia, infatti, potrebbe venire dalla Spagna, che con i recenti successi si è assestata al terzo posto, ma sono ancora 13 le sue medaglie (3-6-4). Non più migliorabile anche il bottino della Cecoslovacchia (ora suddivisa in due stati), a quota 12 (1-6-5). L’Italia è con 10 medaglie (2 d’oro, 4 d’argento, 4 di bronzo). La Francia con 9 (1-2-6); più staccate la Lituania, che nelle sue 14 partecipazioni (pre-e post-URSS) è riuscita a salire 7 volte sul podio (3-3-1) e la Grecia con 5 (2-1-2).
Il più titolato degli allenatori è il sovietico Aleksandr Gomel’skij, sempre sul podio nelle edizioni in cui era presente: 10 medaglie, di cui 7 d’oro, 2 d’argento, 1 di bronzo. Lo segue il connazionale Stepan Spandarjan, con 4 ori; quattro i podi anche per lo jugoslavo Dušan Ivković (3 oro, 1 argento) e per l’italiano Sergio Scariolo, che ha vinto 3 medaglie d’oro e 1 di bronzo sulla panchina della Spagna.
Il numero massimo di medaglie conquistate dai giocatori è 7; un primato che va diviso in tre: il sovietico Sergej Belov (4 oro, 2 argento, 1 bronzo, con l’aggiunta di un bronzo europeo da allenatore della Russia), lo jugoslavo Krešimir Ćosić (3-3-1, anche lui con l’aggiunta di un bronzo da allenatore della stessa rappresentativa), lo spagnolo Pau Gasol, sempre sul podio nelle sue sette presenze: 3-2-2. Se però valutiamo secondo il metodo “olimpico”, dando cioè la priorità alle medaglie d’oro, il primato va a Gennadij Vol’nov (URSS degli anni sessanta), che ha vinto solo quelle e ne ha messe al collo ben sei, in altrettante edizioni consecutive. Sei in tutto, ma con varia combinazione di metalli, anche le medaglie di: Oleksandr Bilostinnyj (URSS), Valdemaras Chomičius (cinque con l’URSS, una con la Lituania), Juan Carlos Navarro e Felipe Reyes (Spagna).
Krešimir Ćosić e Pau Gasol sono i soli giocatori a essere stati eletti MVP per due edizioni. Se consideriamo le rappresentative, sono stati i cestisti della Jugoslavia i più premiati (9 volte), seguiti dagli spagnoli (7) e dai sovietici (6).
Del “miglior quintetto”, selezione che è stata introdotta ufficialmente solo a partire dalla edizione del 1967, ha fatto parte: 7 volte Pau Gasol, 6 Sergej Belov, 5 Krešimir Ćosić, 4 il bulgaro Atanas Golomeev e il greco Nikos Galīs, 3 Dražen Dalipagić (Jugoslavia), Avydas Sabonis (URSS e Lituania), Dirk Nowitzki (Germania), Andrej Kirilenko (Russia), Tony Parker (Francia). Jugoslavia e Spagna rappresentate 24 volte, Unione Sovietica 17, Grecia 10.
Nella classifica dei migliori realizzatori, il titolo è stato ottenuto in quattro edizioni dallo jugoslavo Radivoj Korać (consecutivamente dal ’59 al ’65) e dal greco Nikos Galīs (tra gli anni ’80 e ’90), che da parte sua vanta anche il primato della media partita: 37,0 punti, proprio in occasione del trionfo della Grecia, nell’87, davanti al proprio pubblico. Tre volte sono risultati in testa alla classifica del torneo Dirk Nowitzki e Pau Gasol.
Quattro sono i giocatori che hanno sfondato, in totale, il muro dei mille punti nelle loro partecipazioni all’EuroBasket: Pau Gasol in testa, con 1.183 in 58 partite, seguito da Tony Parker (1.104 in 68) e Dirk Nowitzki (1.052 in 49). La migliore media punti totale, comunque, è ancora di Nikos Galīs (1.030 punti in 33 gare, alla media di 31,2).
GIOCATORI
Il primato delle partecipazioni è di Dino Meneghin: 8 edizioni consecutive, da Napoli ’69 a Nantes ’83. Al secondo posto, Pier Luigi Marzorati e Roberto Brunamonti, con 7 presenze. A quota 6 troviamo Renato Villalta, Ario Costa, Denis Marconato; a 5, Massimo Masini, Giulio Iellini, Massimo Cosmelli, Renzo Bariviera, Vittorio Ferracini, Renzo Vecchiato, Walter Magnifico, Flavio Carera, Giacomo Galanda, Gianluca Basile, Marco Belinelli, Luigi Datome.
Il giocatore italiano con più medaglie europee è Pier Luigi Marzorati: 4 (1 oro, 3 bronzo). Tre quelle guadagnate da Roberto Brunamonti, Ario Costa, Giacomo Galanda, Denis Marconato (1 oro, 1 argento, 1 bronzo), Dino Meneghin e Renato Villalta (1 oro, 2 bronzo).
Gregor Fučka è l’unico italiano a essere stato eletto MVP (Parigi ’99). In occasione della stessa edizione, che ha portato il secondo oro europeo, tre azzurri sono entrati nel miglior quintetto: lo stesso Gregor Fučka, Carlton Myers e Andrea Meneghin. In questa speciale selezione li aveva preceduti il solo Nando Gentile, votato come miglior play a Roma ’91. L’unico italiano ad essersi aggiudicato il titolo come miglior marcatore del torneo è il triestino Livio Franceschini, in occasione proprio della prima edizione, Ginevra 1935. I suoi punti (68 in totale, più della metà di quanti realizzati dalla squadra in quattro partite) non servirono a evitare il settimo posto.
ALLENATORI
6 le partecipazioni di Giancarlo Primo, 5 Nello Paratore e Sandro Gamba, 4 Ettore Messina, 3 Carlo Recalcati e Simone Pianigiani, 2 Decio Scuri, Mino Pasquini, Bogdan Tanjevic, 1 Attilio De Filippi, Elliott Van Zandt, Vittorio Tracuzzi, Jim McGregor, Valerio Bianchini. Per cinque di loro vanno considerate anche le presenze da giocatore: 4 per Recalcati, 2 per Tracuzzi, Primo, Gamba e Pasquini.
Sandro Gamba ha vinto 3 medaglie (1 oro, 1 argento, 1 bronzo); Bogdan Tanjević 1 oro; Giancarlo Primo 2 bronzo; Decio Scuri, Mino Pasquini, Ettore Messina 1 argento; Carlo Recalcati 1 bronzo. Recalcati aggiunge al suo palmares anche le 2 medaglie di bronzo conquistate da giocatore; Pasquini 1 d’argento.
ARBITRI
L’abruzzese Luigi Lamonica è “Mister Europa”: presente a sei edizioni (record per un italiano), ha diretto ben 5 finali per l’oro, in due serie consecutive. La prima: Stoccolma 2003 e Belgrado 2005; la seconda: Kaunas 2011, Lubiana 2013 e Lille 2015. Nell’ultima edizione del 2017 questo onore è toccato a Tolga Şahin, turco di nascita, italiano per matrimonio.
Nelle finali per il bronzo hanno figurato: Oscar Vietti a Napoli nel 1969, Alessandro Martolini a Torino nel 1979, Paolo Fiorito a Roma nel 1991, Stefano Cazzaro a Parigi nel 1999, Manuel Mazzoni a Istanbul nel 2017.
Nel lontano 1949, Europei disputati in Egitto, Vittorio Ugolini (arbitro, ma anche allenatore dei tempi pionieristici) ha diretto l’ultima partita in programma di una formula all’italiana: Egitto-Francia. Erano entrambe imbattute, fu praticamente una finale per l’oro.
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Giganti # 10 (agosto 2022) | Pagina 78