Quella volta a Chicago con Michael Jordan e i Wizards... di Milano
Era il 1993 e vivevo negli USA. Un giorno mia sorella che lavorava come giornalista per le edizioni Condé Nast, mi dice che deve intervistare Michael Jordan in occasione dell’apertura della sua steak house a Chicago. Le mancava il fotografo e dato che sono appassionato di fotografia da sempre misi a disposizione me stesso e la mia fedele Yashica reflex.
Volammo a Chicago il giorno dopo e in serata entrammo nel ristorante di Jordan dopo aver attraversato una security degna della difesa dei Bulls. Dopo qualche ora fu il turno di mia sorella per intervistare Michael e io dopo aver scattato un rullino di diapositive a colori nel locale ero pronto con una pellicola in bianco e nero che ritenevo più suggestivo.
Feci parecchie foto e Michael si dimostrò molto disponibile. Ad un certo punto, ad intervista conclusa, tirai fuori dalla tasca una mia vecchia maglietta dei Wizards di Milano, squadra con la quale avevo giocato più di 10 anni, e gli chiesi se avesse potuto tenerla in mano mentre lo fotografavo. Michael guardò bene la maglietta mi chiese come mai fosse così piccola.
Io gli spiegai che a quel tempo avevo al massimo 13 anni, lui si mise a ridere; poi, mentre teneva la maglia, scattai qualche foto. Tornai a casa orgogliosissimo, sviluppai le pellicole e stampai alcune immagini. Dopo qualche anno Michael Jordan comprò le azioni della squadra di Washington e ne divenne presidente: con mia grande sorpresa il nomignolo della squadra cambiò passando da Bullets a Wizards. Ancora oggi mi chiedo se Michael avesse avuto l’ispirazione quella sera tenendo in mano la maglietta dei mitici Wizards di Milano: non ho potuto chiederglielo ma ogni volta che guardo la foto io ci credo!
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Giganti # 6 (ottobre 2018) | Pagina 20-21