"Popovich, permetti una domanda? ”

"Popovich, permetti una domanda? ”

Ma prima di svelarvela, vi racconto perché il grande Gregg ha scelto Messina e perché io, al contrario, non l’avevo promosso subito… 

Gregg Popovich è il coach di basket più famoso nel mondo in questo momento: cinque titoli Nba, neo-allenatore della Nazionale Usa, un uomo da Hall of Fame. Non solo: è anche il tecnico Nba con più attenzione verso il basket degli altri mondi. Ha avuto più giocatori non americani in squadra che qualsiasi altro coach dei professionisti: Manu Ginobili, Tim Duncan, Tony Parker, Boris Diaw, Patty Mills, Thiago Splitter, Rasho Nesterovic, Marco Belinelli, Zarko Paspalj, Nando De Colo, Aron Baynes, Cory Joseph, fino a Davis Bertans.

Coach ‘Pop’ è anche un uomo di rottura: per esempio ha inserito una donna in uno staff tecnico dell’Nba, la grande Becky Hammon. Lui studia il basket fuori dagli Usa. Per esempio, ha invitato il Panathinaikos Atene a giocare a San Antonio in precampionato qualche anno fa e, impressionato dagli schemi del coach del Pana, Zelimir Obradovic, in conferenza stampa dopo la partita, ha detto: “Non vedo l’ora di visionare i filmati!” Voleva dire che avrebbe ‘rubato’ qualche gioco da Obradovic. Ecco il contesto nel quale ha scelto Ettore Messina come principale viceallenatore!

Motivi? Naturalmente Pop sapeva molto di Ettore, anche prima di ingaggiarlo. Anzi, si dice che ha individuato come suo erede proprio Messina, identificato come primo coach non americano ad essere capo-allenatore nella Nba: a lui ha affidato la squadra quando è stato messo ko da una lieve indisposizione. Ed Ettore ha vinto, come potete leggere nella sua intervista, bruciando i tempi, con una direzione tecnica perfetta. Un onore grande per Messina, che ha confermato la sua bravura nell’allenare grandi giocatori in un basket di altissimo livello.

Nel 2014, Coach Pop ha spiegato perché ha preso Ettore: “Coach Messina è certamente uno dei migliori allenatori al mondo e quando abbiamo avuto l’opportunità di aggiungerlo al nostro staff l’abbiamo fatto immediatamente. Lo rispetto da parecchio tempo e, assieme ad Obradovic, è un allenatore europeo di livello superiore alla media. Entrambi sono sulla cresta dell’onda da parecchi anni, posso definirli dei devoti del basket: amano questo sport. Portarlo da noi è stato divertente, ed è un bene per me.” E ha aggiunto: “È un uomo speciale sia dentro che fuori dal campo. È un coach fantastico e siamo fortunati ad averlo qui”.

Cosa si può aggiungere a elogi tanto lusinghieri? Niente. O quasi… Sono stato GM della Virtus Bologna per un anno, il 1988-89. La mia prima decisione: ingaggiare un nuovo coach. Ettore aveva solo 29 anni e non volevo ‘bruciare’ un talento così con una squadra che veniva da 4 anni difficili nei playoff con eliminazioni durissime. Ho scelto Bob Hill, con Ettore come vice, ruolo nel quale ha continuato a svolgere un super lavoro.

Durante quell’anno, avevo una cosa sicura in mente: “Dopo Bob Hill, il coach della Virtus dev’essere Ettore Messina!” Scherzo con Ettore tuttora: “Oh, Messina, ho cercato di rovinarti la carriera!” Risata generale! In realtà ho fatto ben poco per Ettore; Gregg Popovich l’ha inserito nell’Olimpo del basket mondiale. Pop sapeva che Ettore avrebbe portato con sé etica di lavoro, genio tecnico, esperienza internazionale, psicologia vincente. Non ha sbagliato. Però, ho una domanda per lui: “Quando lascerai la panchina degli Spurs al nostro super Ettore?”. 

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Giganti # 4 (febbraio 2018) | Pagina 10

Dan Peterson

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