Roma riabbraccia la Virtus di Zoffoli e Tonolli

Roma riabbraccia la Virtus di Zoffoli e Tonolli

La società capitolina, rilanciata dal patron e dal coach dopo il ritiro dalla Serie A del dicembre 2020, ha conquistato la promozione in Serie B Nazionale. E soprattutto ha riempito il PalaTiziano portando 3.600 tifosi in tribuna per la finale della Serie B Interregionale: quali prospettive per il futuro?

La Virtus Roma si riaffaccia nella geografia dei campionati nazionali. Il club capitolino, rilanciato dal patron Maurizio Zoffoli dopo il ritiro dalla Serie A del dicembre 2020 di Claudio Toti, ha festeggiato la promozione in Serie B Nazionale dopo una cavalcata trionfale nei playoff della Conference Centro della B Interregionale. Ma a fare notizia è il plurimo sold out sulle tribune del PalaTiziano, con oltre 3.000 tifosi a sostenere il club giallorosso guidato da Alessandro Tonolli, il trait d’union fra il glorioso passato e il presente orientato al rilancio.

Il basket nella Capitale ha vissuto annate complicate dopo la scomparsa della Virtus, comunque già in discesa – sul piano dei risultati e delle ambizioni – nel decennio scorso dopo i fasti delle finali Scudetto (ultima nel 2013, sconfitta 1-4 da Siena il cui titolo fu poi revocato nelle vicende dell’operazione Time Out). Il marchio Virtus è ricomparso nel 2021 grazie alla passione di Maurizio Zoffoli, che lo ha rilanciato aggiungendo “1960” alla denominazione originale – acquistando il titolo di Serie C della Petriana. Nel frattempo, in città c’erano realtà diverse come frontman del basket capitolino: prima l’Eurobasket, esclusa però dall’A2 nel 2022 per il caso Hollis, poi la Stella Azzurra, che 12 mesi fa ha ceduto il titolo sportivo a Trapani. E infine la Luiss, costola sportiva dell’esclusiva università cittadina, che è durata solo un anno in Serie A2.

La Virtus Roma 1960 ha seguito la strada del campo, vincendo la C Gold 2022/23 e creando “engagement” fra gli appassionati che hanno seguito il progetto di Zoffoli accreditandolo come il vero erede della storia del club già campione d’Europa col Banco Roma di 40 anni fa. Per cui le tribune del PalaCentro, il piccolo impianto all’interno del suggestivo Centro Sportivo Pio XII di proprietà dei Cavalieri di Colombo, erano sempre stracolme di tifosi a sostegno del nuovo progetto. E quest’anno è stato inizialmente traumatico “separarsi” dalla tana giallorossa dopo il percorso quasi netto (20 vittorie su 22 gare) nella prima fase della B Interregionale. 

Ma l’attenzione attorno al fenomeno Virtus Roma 1960 è letteralmente esplosa: già il primo esaurito da 3.000 spettatori a metà febbraio in occasione del derby contro la Carver ha fatto capire come la mossa PalaTiziano per i big match fosse vincente. Nella fase Play-In la squadra di Tonolli ha incassato qualche battuta a vuoto: necessario un piccolo “assestamento” per adeguarsi alle realtà provenienti dal girone marchigiano, sicuramente più competitivo rispetto a quello laziale. Ma poi nei playoff, affrontati da testa di serie numero 2, è stata apoteosi giallorossa: 2-0 nei quarti contro Recanati, 2-1 nelle semifinali contro la Bramante Pesaro (match point sprecato in riva all’Adriatico, clamoroso +51 nella “bella”), poi 2-0 in finale contro la Loreto Pesaro che aveva eliminato la testa di serie numero 1 Matelica. L’andata della finale porta al PalaTiziano oltre 3.500 spettatori, capienza massima per il glorioso impianto nato per le Olimpiadi di Roma 1960 e recentemente rimesso a nuovo; tra i VIP coinvolti dalla cavalcata della Virtus il Presidente della FIP Gianni Petrucci ed il Sindaco Roberto Gualtieri.

Il match point arriva a Pesaro, col 71-67 in rimonta negli ultimi 5’ che spalanca alla società di Maurizio Zoffoli le porte della B Nazionale. E così coach Tonolli, già capitano e bandiera della Virtus di Attilio Caja, poi campione d’Italia Under 19 nel 2019 con la disciolta HSC, firma l’impresa del team capitolino centrando la seconda promozione consecutiva. Anche la Virtus Roma 1960 ha il suo “mini-Larry Wright” con la stella Gaston Whelan, 29enne regista italo-argentino due anni fa campione nazionale in patria con Cordoba e ora leader indiscusso della squadra romana. Altri idoli del pubblico sono il capitano Giulio Casale, prodotto delle giovanili Virtus con trascorsi in A2 con l’Eurobasket, e Simone Rocchi, 23enne esterno romano cresciuto al Lido di Roma, rientrato in città dopo aver girovagato in Serie B ed autore delle triple decisive nella finalissima contro Loreto. È il primo passo verso una scalata ancora lunga? Si parla di un possibile main sponsor importante per alzare l’asticella delle ambizioni. Intanto però Roma ha riacceso l’entusiasmo attorno alla Virtus.

 

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Superbasket # 66 (giugno-luglio 202) | Pagina 52-53

Giuseppe Sciascia

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