Rotta la maledizione degli anni dispari, ora Messina vuole imitare Peterson
Il bis tricolore dell'olimpia mancava da 10 anni in campionato. Ettore Messina imita Peterson che aveva portato in dote la seconda stella, ora proverà a raggiungerlo se otterrà il “triplete” nel 2024. Le parole del coach: “Scudetto più importante rispetto a 12 mesi fa, dedicato ad una proprietà che ci ha sempre supportato anche nei momenti bui”
Un bis tricolore che mancava da 10 anni in Italia. E da quasi 40 all'Olimpia... Ettore Messina lascia un segno indelebile nella storia del club lombardo. Così come Dan Peterson sarà ricordato come l'allenatore della seconda stella datata 1982, al tecnico di Catania resterà questa pietra miliare nella storia ultraottantenne del club biancorosso (che lo scorso 2 aprile ha celebrato il direttore di Superbasket con la “Dan Peterson Night” ritirandone la maglia “1936”). La collezione di scudetti di Messina si arricchisce con il sesto titolo italiano: la doppietta all'EA7 segue i tre scudetti vinti alla Virtus Bologna e il titolo conquistato alla Benetton Treviso nel 2002/03. Ma la sera del 23 giugno è stata decisamente dolce per il tecnico dell'Olimpia: l'annata appena conclusa è stata sofferta per molti aspetti e molti mesi. Causa primaria gli infortuni, in particolare il lungo stop di Shavon Shields, e alla luce di Gara 7 anche quello di Gigi Datome (solo 6 presenze in Eurolega, saltando 28 gare di regular season).
Le 9 sconfitte consecutive nel girone d'andata di Eurolega, complice la doppia assenza del danese di Kansas City e di Kevin Pangos, hanno tarpato le ali ai sogni di gloria internazionale di un’EA7 che è tornata in carreggiata solo dopo l'innesto in corsa di Shabazz Napier. Si poteva fare prima? Detto che l'ex bicampione NCAA con Connecticut University stava recuperando la forma in G-League dopo il grave infortunio alla caviglia del settembre 2021, col senno di poi è tutto facile... La realtà è che il coach di Milano avrebbe voluto vedere la squadra all’opera al completo prima di dare valutazioni definitive. Cosa che non è stata possibile per ragioni mediche, e allora il ricorso al mercato è stato tanto ineludibile quanto decisivo.
“Una gioia immensa per uno scudetto forse più importante di quello del 2021/22”: così il tecnico dell’Olimpia ha “classificato” i due successi consecutivi ottenuti sulla panchina dei MeninRed. Già, perché lo scorso anno Messina aveva sbloccato un impasse che durava dal 2017/18 ultimo scudetto milanese con Simone Pianigiani in panchina – mentre nel 2022/23, senza playoff di Eurolega e con la doppia eliminazione al primo turno di Supercoppa e Coppa Italia, si rischiava una conclusione da “zeru tituli”. Scontato pensare che l'EA7 parta sempre da favorita in Italia in virtù delle sue disponibilità economiche, ma tutt’altro che banale il bis tricolore della squadra di Messina in una Serie A che non faceva registrare il “repeat” dei campioni in carica dal lontano 2012/13 (l'ultimo hurrà di Siena con Luca Banchi in panchina, poi lo scudetto fu revocato per gli effetti dell'operazione Time Out). Da allora nessuno era più riuscito a confermarsi al vertice: l'Olimpia aveva vinto nel 2014 con Banchi, nel 2016 con Repesa e nel 2018 con Pianigiani, negli anni dispari successi di Sassari (2015), Venezia (2017 e 2019) e Virtus Bologna (2021).
Pertanto l'Olimpia di Messina ha sfatato la famosa “maledizione degli anni dispari”, che in passato aveva sempre portato a svolte in panchina dopo la mancata riconferma sul trono tricolore (l'excursus dei predecessori di Ettore è indicato con gli scudetti soprastanti). La posizione del coach invece non è mai stata in discussione, in virtù di un solidissimo rapporto con la proprietà: “Questo titolo lo dobbiamo ad una proprietà che ci ha sempre sostenuto, anche nei momenti bui, mettendo sempre grande positività e non facendosi mai prendere dall'ansia” ha spiegato il tecnico dei MeninRed dopo la conquista del tricolore. Che avvalora ulteriormente il ruolo apicale di Messina nell'area tecnica milanese, al di là dell'aggiunta di Gianmaria Vacirca allo staff del mercato con la mansione di scout e assistente general manager.
E ora il prossimo obiettivo del coach dell'EA7 è imitare Dan Peterson: non solo col posto nella storia del club per la pietra miliare della stella, ma per il “triplete” tricolore consecutivo. Il coach di Evanston fu l'ultimo a fare tris sulla panchina Olimpia, dal 1984 al 1987: a Messina il compito di provarci nel 2024.
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Superbasket # 62 (luglio-agosto 2023) | Pagina 12-14