2023 Top-100: Numero 9 Christos Stavropoulos

Quarto anno come GM dell'Olimpia Milano. Con Ettore Messina il solidissimo rapporto professionale, e naturalmente anche l’amicizia personale, sono gli stessi dal primo giorno. Anche per questo è difficile stabilire quanto ci sia di suo, e quanto del potere di attrazione del coach, nei successi di mercato dell’Olimpia di questi anni. Tanti i top player portati in biancorosso, non tutti affari fatti semplicemente perché Armani paga più di altri, ma alcuni battendo una concorrenza di altissimo livello. E poi ci sono le abilissime ed indiscusse qualità manageriali ad incidere, come nella gestione degli arrivi estivi di Kevin Pangos e Johannes Voigtmann. 57 anni, greco che con l’Italia ha un rapporto che viene da lontano, perché parte degli studi universitari li ha fatti a Trieste, a fine anni Novanta. E già lì ha iniziato a lavorare nel basket, prima da giornalista, poi da agente, mestiere che ha continuato a fare per diversi anni al suo ritorno in Grecia, fino al 2000, l’anno della chiamata dell’Olympiacos. Diciannove anni con i rossi del Pireo, la carica ufficiale che oscilla tra GM e “managing director”, comunque sempre nella cabina di controllo di uno dei club più importanti d’Europa. Un ciclo lungo, appassionante, ricco di successi: due titoli di Eurolega (2012 e 2013) come doppia ciliegina, ma anche tre campionati greci, tre Coppa di Grecia, una Intercontinentale. Quello di oggi continua ad essere un lavoro a quattro mani con Messina, alla guida di un club che, dopo la grande gioia per lo Scudetto dello scorso anno, continua a guardare all’Eurolega più che all’Italia come suo principale teatro di operazioni. E che ha avuto anche un posto nella commissione dei cinque saggi che hanno nominato Dejan Bodiroga nuovo grande capo dell’Eurolega, al posto dell’uscente Jordi Bertomeu.

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Superbasket # 59 (dicembre 2022-gennaio 2023) | Pagina 24